Sono finalmente stati resi noti gli importi ufficiali delle principali prestazioni INPS.
A partire dal 1 gennaio, entreranno dunque in vigore diversi aumenti, che interesseranno non solo i titolari di invalidità civile, ma anche pensionati e beneficiari di assegni "speciali?.
Vediamo dunque tutti gli importi ufficiali, e chi invece risulterà escluso dall'adeguamento.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Radio UCI APS.
Pensioni 2026, ecco gli importi ufficiali per l'invalidità civile
Con la Circolare n. 153/2025, l?INPS ha aggiornato gli importi delle principali prestazioni pensionistiche e assistenziali erogate dall?Istituto.
Come riportato all'Allegato 2 della Circolare, l'assegno mensile e pensione di invalidità civile salgono a 340,71 euro al mese, con un incremento di 4,70 euro rispetto ai 336,01 euro del 2025.
Invece, l'indennità di accompagnamento passa a 552,57 euro al mese, 22,03 euro in più rispetto ai 530,54 euro del 2025.
A sua volta, l?indennità per i ciechi civili assoluti raggiunge 1.064,98 euro al mese, 43,18 euro in più rispetto ai 1.021,80 euro del 2025.
Da segnalare inoltre che le indennità e gli assegni accessori destinati agli invalidi di guerra e del servizio, titolari di pensione di guerra o di pensione privilegiata di prima categoria (come l?assegno di superinvalidità) riceveranno nel 2026 un incremento pari al 4,16%, come sottolinea l?INPS.
Pensioni 2026, gli importi ufficiali per il trattamento minimo e l'assegno sociale
Passando al trattamento minimo per i pensionati INPS, la prestazione passa da 603,40 euro nel 2025 a 611,85 euro al mese.
Cifra che però cambia nel caso dei soggetti beneficiari della rivalutazione straordinaria introdotta nelle ultime Manovre di Bilancio. C'è da dire però che nel 2026 questa rivalutazione sarà leggermente più bassa rispetto a quella di anno: dal 2,22% nel 2025 passa infatti all'1,3% nel 2026.
Per farla breve, per questi pensionati l?aumento reale sarà di circa 3 euro al mese, da 616,67 euro a 619,80 euro.
Tra l'altro, con l'adeguamento dell'importo del trattamento minimo cambiano anche i tetti previsti dalla legge per le pensioni anticipate.
Ad esempio, sale a 3.059,25 euro lordi al mese il valore di cinque volte il trattamento minimo che costituisce il limite massimo della pensione anticipata flessibile (cd. Quota 103). Sale invece a 2.447,40 euro lordi al mese il valore di quattro volte il trattamento minimo limite alla pensione anticipata flessibile.
Inoltre, aumenta a 1.638,72 euro l'importo soglia pari a tre volte l?assegno sociale richiesto per il conseguimento della pensione anticipata di cui all?articolo 24, comma 11, dl n. 201/2011. Attenzione, però: dal 2026 la soglia è di 1.529,47 euro e 1.420,22 euro per le madri di due o più figli.
Infine, l?importo necessario per la pensione di vecchiaia contributiva (ossia l'assegno sociale) aumenta a 546,24 euro nel 2026.

Pensioni 2026, i trattamenti esclusi dall'aumento
Come di consueto, alcuni trattamenti non subiranno alcuna rivalutazione, a causa della loro natura particolare o delle regole che ne disciplinano l?erogazione.
Tra questi rientrano, ad esempio, gli assegni straordinari erogati dai fondi di solidarietà, come quelli destinati ai lavoratori del credito bancario, cooperativo o assicurativo, così come l?indennità mensile prevista dai contratti di espansione.
Non subiranno rivalutazioni nemmeno APE Sociale e Isopensione, che infatti, per legge, mantengono invariati gli importi per tutta la durata del beneficio, indipendentemente dagli adeguamenti al costo della vita previsti per altri trattamenti previdenziali.