Pensioni, assegni sempre più bassi per gli autonomi: ecco quanto si prende in media

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 08/11/2025 10:15

Pensioni, assegni sempre più bassi per gli autonomi: ecco quanto si prende in media

Sono circa 550mila gli iscritti alla Gestione Separata INPS: una vasta platea di lavoratori autonomi che ogni anno versa migliaia di euro nel fondo pubblico attendendo la pensione.

Una pensione che arriverà, anche se tardi e non necessariamente con un assegno dignitoso. Per molti di loro, il rischio è quello di ritrovarsi alla fine della propria carriera con una pensione troppo bassa per garantirsi una vita decente.

Vediamo infatti quanto si può prendere oggi andando in pensione come lavoratore autonomo.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di MiaPensione.

Pensioni, assegni sempre più bassi per gli autonomi: l'allarme di Confcommercio

Come riporta l'ANSA, la Confcommercio Professioni ha recentemente promosso il primo censimento dedicato ai rappresentanti di diverse categorie professionali (alcune nate solo negli ultimi anni) che operano in forma associata ma al di fuori degli Ordini tradizionali.

Obiettivo del censimento è richiamare l'attenzione delle Istituzioni sulla necessità di intervenire con tutele assistenziali. Secondo la presidente Anna Rita Fioroni, queste professioni rischiano di vedere il proprio tenore di vita ridursi drasticamente una volta raggiunta la pensione.

Secondo alcune simulazioni previdenziali, un professionista iscritto alla Gestione Separata INPS che inizia a versare contributi a 30 anni e si pensiona a 67 rischia di vedere ridotto di oltre la metà il proprio reddito al momento del ritiro.

A conti fatti, il tasso di sostituzione lordo (il rapporto tra la pensione e l?ultimo guadagno) si attesta attorno al 45-46%, mentre quello netto scende fino al 40% per i redditi medi. Mentre per chi entra nella Gestione Separata più tardi, ad esempio a 35 anni, l?assegno pensionistico rischia di non superare il 37-41% dell?ultimo reddito.

Pensioni da autonomo, ecco quanto si prende in media

Traducendo queste percentuali in assegno, significa che per ogni mille euro di reddito mensile percepito oggi, verrebbero corrisposti in futuro come pensione dai 450 ai 460 euro lordi, o al limite 400 euro netti. Per chi ha iniziato a versare contributi più tardi, l?importo scenderebbe ulteriormente, oscillando tra 370 e 410 euro.

Per comprendere meglio l?impatto reale, si può partire dal reddito medio da lavoro autonomo rilevato nel 2024, pari a 75.710 euro lordi annui, secondo le elaborazioni basate su dati INPS e Istat.

Applicando il tasso di sostituzione medio del 40%, si avrebbe una pensione annua di circa 30.000 euro, ovvero 2.300 euro lordi al mese (poco più di 1.600 euro netti).

A sua volta, chi guadagna meno rischia di doversi accontentare di importi ancora più ridotti. Con un reddito annuo di 40.000 euro, la pensione netta stimata sarebbe intorno ai 16.000 euro l?anno, poco più di 1.300 euro al mese.

E questo con una carriera contributiva lunga e continuativa. Se invece ci si limitasse ai 20 anni di contribuzione (quelli necessari per la pensione di vecchiaia) anche chi dichiara 75.710 euro annui si ritroverebbe con un assegno di circa 22.500 euro lordi all?anno, pari a 1.350 euro netti al mese.

Pensione integrativa, una via (quasi) obbligata per gli autonomi

Di fronte al rischio di una pensione pubblica insufficiente, la previdenza integrativa rappresenta per molti lavoratori autonomi una possibile via d?uscita.

Parliamo di una soluzione accessibile non solo ai lavoratori dipendenti, che possono accedervi tramite accordi aziendali o sindacali, ma anche ai liberi professionisti e ai freelance, che possono aderire autonomamente a fondi pensione privati.

Va però ricordato che la previdenza integrativa non è priva di costi e richiede anzi una valutazione attenta: rendimenti, rischi, commissioni e vantaggi fiscali possono variare sensibilmente a seconda del fondo.

Consigliamo per questo di analizzare con cura i pro e i contro prima di scegliere un fondo pensione.

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