Polizze catastrofali, nuovo obbligo dal 1° gennaio 2026: chi è coinvolto e perché conviene agire ora

Benna Cicala Benna Cicala - 17/12/2025 07:30

Polizze catastrofali, nuovo obbligo dal 1° gennaio 2026: chi è coinvolto e perché conviene agire ora

l tema delle polizze catastrofali è ormai entrato stabilmente nel dibattito economico e normativo, anche perché l’intensificarsi degli eventi climatici estremi ha reso evidente la fragilità di molte imprese. Proprio per questo motivo il legislatore ha deciso di intervenire, trasformando la protezione assicurativa da scelta facoltativa a obbligo generalizzato

Il percorso, tuttavia, è stato graduale e scandito da diverse tappe, fino ad arrivare alla data spartiacque del 1° gennaio 2026. A questo punto, però, diventa essenziale capire chi è coinvolto, cosa deve essere assicurato e quali rischi rientrano effettivamente nella copertura.

Per fare chiarezza, analizziamo il perimetro dell’obbligo, le categorie di imprese interessate e le caratteristiche principali delle polizze contro i rischi catastrofali.

Obbligo polizze catastrofali 2026: chi deve assicurarsi e perché

Innanzitutto, va ricordato che il periodo transitorio introdotto dal Decreto Legge del 31 marzo 2025 è ormai prossimo alla conclusione. Tale provvedimento, infatti, ha esteso progressivamente l’obbligo assicurativo a tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione, dando attuazione a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024 e successivamente rinviato dal Decreto Milleproroghe.

L’obbligo riguarda, in modo chiaro e diretto, tutte le aziende con sede legale in Italia. Allo stesso tempo, però, coinvolge anche le imprese con sede all’estero che operano nel nostro Paese tramite una stabile organizzazione, purché iscritte al Registro delle imprese. Di conseguenza, il legislatore ha scelto un approccio inclusivo, evitando distinzioni settoriali o territoriali.

Sul piano temporale, il calendario è ormai definito. Da aprile l’obbligo è operativo per le grandi imprese; da ottobre ha interessato le realtà di medie dimensioni. Infine, dal 1° gennaio 2026, anche micro e piccole imprese dovranno aver adempiuto. In termini pratici, ciò significa che il termine ultimo per mettersi in regola è fissato al 31 dicembre 2025.

Rientrano in questa fase finale le imprese con meno di 10 occupati e un fatturato o totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro, così come quelle con meno di 50 occupati e un fatturato o totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro. In altre parole, una fetta rilevantissima del tessuto imprenditoriale italiano è direttamente coinvolta.

Polizze catastrofali: quali beni assicurare e valore di copertura

Un secondo aspetto riguarda l’individuazione dei beni da assicurare. La normativa, infatti, non lascia spazio a interpretazioni ambigue, stabilendo che devono essere coperti tutti i beni strumentali all’attività d’impresa, a prescindere dal titolo di possesso.

Più nello specifico, i beni che devono essere oggetto di copertura assicurativa sono:

  • terreni;
  • fabbricati;
  • impianti e macchinari;
  • attrezzature industriali e commerciali.

Inoltre, l’obbligo assicurativo si estende anche ai beni di terzi utilizzati dall’imprenditore, qualora questi non risultino già coperti da una polizza adeguata. In questo modo, il legislatore ha inteso prevenire situazioni di scopertura che, in caso di evento catastrofale, potrebbero tradursi in danni economici rilevanti.

Per quanto riguarda il valore da assicurare, il criterio adottato è particolarmente significativo. Il valore dei beni deve essere determinato:

  • sulla base del valore di ricostruzione a nuovo per gli immobili;
  • sulla base del costo di rimpiazzo per i beni mobili e le attrezzature.

Di conseguenza, non assume rilievo il valore contabile o quello già ammortizzato, bensì il costo reale necessario per ripristinare l’operatività aziendale. Proprio per questo motivo, una valutazione accurata dei beni e dei massimali diventa un passaggio strategico, non solo formale.

Eventi coperti ed esclusioni delle polizze catastrofali obbligatorie

Altrettanto rilevante è il perimetro dei rischi coperti. Le polizze catastrofali obbligatorie dal 1 gennaio 2026 devono garantire la copertura dei danni direttamente causati da specifici eventi naturali, chiaramente individuati dal legislatore.

In particolare, la polizza deve coprire i danni derivanti da:

  • alluvione;
  • inondazione;
  • esondazione;
  • sisma;
  • frana.

Si tratta, dunque, degli eventi che negli ultimi anni hanno colpito con maggiore frequenza il territorio italiano, mettendo in difficoltà intere filiere produttive.

Tuttavia, è altrettanto importante considerare le esclusioni previste. Restano infatti fuori dalla copertura obbligatoria:

  • i danni che siano conseguenza diretta del comportamento attivo dell’uomo;
  • i danni a terzi causati dai beni assicurati a seguito di eventi catastrofali.

Di conseguenza, la polizza catastrofale non sostituisce altre forme di tutela, come le coperture di responsabilità civile, che devono essere eventualmente integrate per una protezione completa.

In conclusione, l’obbligo delle polizze catastrofali rappresenta un passaggio strutturale nella gestione del rischio d’impresa. Il 1° gennaio 2026 non è solo una scadenza normativa, ma un vero spartiacque culturale. Per micro e piccole imprese, muoversi per tempo significa non solo rispettare la legge, ma anche rafforzare la propria resilienza finanziaria in uno scenario economico e climatico sempre più complesso.

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

Argomenti

POLITICA