Rimborso 730 senza sostituto pronto: ecco quando arriva e come verificare i pagamenti

Benna Cicala Benna Cicala - 02/12/2025 07:45

Rimborso 730 senza sostituto pronto: ecco quando arriva e come verificare i pagamenti

Il rimborso 730 rappresenta uno dei momenti più attesi dai contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi con la modalità senza sostituto. Un’operazione che negli ultimi anni si è diffusa rapidamente, grazie alla possibilità di gestire la liquidazione direttamente con l’Agenzia delle Entrate. Con dicembre 2025 si apre infatti la fase dei primi accrediti, un passaggio che interessa migliaia di persone e che porta finalmente alla restituzione delle somme dovute. Per orientarsi al meglio in questo scenario diventa utile capire come funziona la procedura, quali sono i tempi effettivi e come si verifica lo stato di lavorazione.

Sorge quindi qualche domanda. Quando arriva il pagamento del modello 730 senza sostituto? Perché le tempistiche non sono identiche per tutti? In che modo si può accelerare l’accredito comunicando l’IBAN? Scopriamolo insieme.

Prima però vi lasciamo al video Insindacabili sul rimborso 730 2025.

Come funziona il rimborso 730 senza sostituto nel 2025

Il modello 730 senza sostituto è diventato ormai una soluzione accessibile a tutti i contribuenti, anche a chi ha un datore di lavoro o percepisce un trattamento dall’INPS ma preferisce gestire i rapporti fiscali direttamente con l’Agenzia delle Entrate. La procedura, sebbene semplice, comporta tempistiche diverse rispetto al tradizionale rimborso in busta paga o sulla pensione, perché richiede una lavorazione diretta da parte dell’amministrazione finanziaria.

Il rimborso emerso dalla dichiarazione viene quindi pagato tramite accredito sul conto corrente indicato nel modello, una modalità che la maggior parte dei contribuenti ha ormai scelto per evitare ritardi e complicazioni. Nei casi in cui non sia stato comunicato l’IBAN, l’Agenzia procede con un assegno vidimato. Tuttavia questa soluzione comporta tempi più lunghi e passaggi aggiuntivi, oltre al rischio che la consegna avvenga con ritardi legati ai flussi postali.

Dicembre è il mese che inaugura le prime operazioni di liquidazione, grazie al completamento delle verifiche preliminari avviate nei mesi precedenti. L’avviso più evidente che il rimborso è in arrivo compare direttamente nell’area personale del contribuente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dove lo stato passa a “In fase di liquidazione”. Si tratta del segnale che l’accredito è ormai vicino e che la pratica sta entrando nella fase finale, anche se non c’è una data univoca per tutti.

Tempi di pagamento e controlli dell’Agenzia delle Entrate

L’attesa per il rimborso 730 varia in base al tipo di verifica effettuata. La normativa prevede controlli automatici e controlli preventivi che entrano in gioco soprattutto quando l’importo supera i 4.000 euro o quando emergono incongruenze tra i dati dichiarati e quelli presenti nell’Anagrafe tributaria. In queste situazioni la liquidazione può subire un allungamento dei tempi, anche di diversi mesi.

La prassi degli ultimi anni mostra che i primi accrediti arrivano nel mese di dicembre, ma la finestra di pagamento è ampia e si estende fino a marzo dell’anno successivo. Le lavorazioni partono infatti in parallelo e seguono un ordine legato alla complessità delle dichiarazioni. I contribuenti che presentano un 730 lineare, senza modifiche rilevanti o detrazioni particolarmente elevate, tendono a ricevere l’accredito più rapidamente.

Il ritardo rispetto ai rimborsi gestiti dal datore di lavoro deriva dal fatto che l’Agenzia deve verificare ogni posizione in modo diretto. Quando le anomalie non emergono, la pratica viene smistata all’ufficio competente per il pagamento e il rimborso viene erogato nelle settimane successive. 

Come verificare lo stato del rimborso e velocizzare l’accredito

Il modo più rapido per conoscere l’avanzamento del rimborso è accedere al proprio Cassetto Fiscale sul sito dell’Agenzia delle Entrate. All’interno della sezione dedicata alle dichiarazioni si trovano indicazioni sullo stato di liquidazione, sugli eventuali controlli in corso e sulla data prevista per la chiusura della pratica. Chi preferisce può ottenere le stesse informazioni contattando il contact center o recandosi presso un ufficio territoriale, anche se ormai la consultazione telematica è la via più immediata.

Un elemento che può fare la differenza riguarda la comunicazione del codice IBAN. L’accredito diretto è infatti la modalità più veloce, perché permette all’Agenzia di disporre il pagamento senza dover emettere titoli cartacei. L’IBAN può essere comunicato sia tramite l’applicazione online dedicata sia attraverso il modello cartaceo consegnato presso gli uffici, con la possibilità di delegare un’altra persona in caso di difficoltà. Chi non comunica le coordinate bancarie rischia un allungamento dei tempi, perché l’assegno vidimato richiede una procedura più complessa e spesso meno tempestiva.

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