Stipendi 2026, come cambia la busta paga con la flat tax: aumenti, straordinari e nuovi vantaggi fiscali

Benna Cicala Benna Cicala - 21/10/2025 07:30

Stipendi 2026, come cambia la busta paga con la flat tax: aumenti, straordinari e nuovi vantaggi fiscali

Il 2026 potrebbe essere ricordato come l’anno in cui la busta paga degli italiani ha iniziato a respirare. Con la nuova Legge di Bilancio, il Governo introduce la flat tax al 10% sugli aumenti derivanti dai rinnovi contrattuali e pensa anche a una tassazione agevolata per straordinari, festivi e turni notturni. Una misura che punta a restituire potere d’acquisto ai lavoratori e a rendere più appetibili gli incrementi retributivi.

L’obiettivo è chiaro: trasformare ogni euro guadagnato in più in un reale aumento del reddito, senza che venga eroso dal fisco. Ma chi beneficerà di più della nuova flat tax? Come cambieranno gli stipendi con la detassazione? E cosa succederà a chi lavora nei turni festivi o notturni? Scopriamolo insieme.

Prima però vi lasciamo al video Youtube di LaT Attualità di su come funziona la flat tax.

Flat tax 2026: come funziona e a chi conviene

La misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2026 riguarda tutti gli aumenti di stipendio legati ai rinnovi contrattuali. In pratica, per il triennio 2026-2028, gli incrementi retributivi saranno tassati con un’aliquota agevolata del 10%, invece che con le classiche percentuali Irpef che oggi vanno dal 23% al 43%.

Il vantaggio è evidente: il lavoratore potrà godere di un incremento netto più alto, senza vedere il proprio aumento “mangiato” dalle imposte. Il Governo punta così a stimolare i rinnovi dei contratti collettivi e a garantire retribuzioni più adeguate, in linea con l’articolo 36 della Costituzione che tutela il diritto a una paga proporzionata e sufficiente.

Secondo le stime, a beneficiare della flat tax saranno oltre 14 milioni di lavoratori, con un aumento medio di circa 800 euro annui. Il tutto si tradurrebbe in un monte retributivo complessivo da 12 miliardi di euro l’anno, di cui solo una piccola parte finirebbe al fisco. Il resto resterebbe in tasca ai dipendenti, rafforzando la liquidità delle famiglie e il consumo interno.

In sostanza, la flat tax al 10% promette di alleggerire il peso fiscale e di rendere gli stipendi più “veri”, cioè più vicini a quanto effettivamente si guadagna.

Stipendi e lavoro straordinario: arriva la detassazione del 5%

Accanto alla flat tax sugli aumenti, la manovra introduce un’altra misura molto attesa: una tassazione agevolata al 5% per lavoro straordinario, notturno e festivo. Una novità pensata per valorizzare chi lavora nei settori più impegnativi, come sanità, vigilanza, logistica e ristorazione, dove turni extra e notturni sono all’ordine del giorno.

L’idea è semplice ma potente: premiare il lavoro “scomodo” con un’imposta simbolica, molto più leggera rispetto all’attuale Irpef ordinaria. Oggi, infatti, una fascia di reddito medio-bassa paga il 23%, mentre chi supera i 50.000 euro arriva al 43%. Con la flat tax al 5%, un’ora di straordinario pagata 10 euro lordi potrebbe trasformarsi in 9 euro netti reali, contro i 6,5-7 attuali.

La misura, ancora in fase di definizione, dovrebbe essere riservata ai lavoratori con redditi fino a 40.000 euro annui e prevedere un tetto massimo di applicazione, ipotizzato intorno ai 3.000 euro di straordinari annui. 

Quanto si guadagna davvero: esempi concreti sulla nuova busta paga e sugli stipendi

Ma quanto cambieranno concretamente gli stipendi con la flat tax? Facciamo un esempio pratico.
Un lavoratore che riceve un aumento contrattuale di 1.000 euro annui vedrebbe trattenuti solo 100 euro di tasse invece di oltre 300 con la tassazione Irpef ordinaria. Il risultato? Un guadagno netto superiore di circa 200 euro l’anno.

Lo stesso vale per gli straordinari: su 1.000 euro di lavoro extra, il vantaggio fiscale oscillerebbe tra i 300 e i 350 euro in più in busta paga, a seconda della fascia di reddito. Chi durante l’anno accumula fra 500 e 1.500 euro di turni festivi o notturni potrebbe arrivare a un aumento netto tra 150 e 450 euro

 

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