Gli arretrati collegati agli Stipendi NoiPA sono tra gli argomenti più discussi nel mondo della pubblica amministrazione, soprattutto dopo i ritardi accumulati nell’ultimo rinnovo contrattuale. Molti lavoratori, in particolare nel comparto scuola, attendono da mesi la liquidazione delle somme maturate e si interrogano sul perché gli importi previsti possano risultare inferiori rispetto alle stime circolate nei mesi scorsi. L’attenzione cresce, anche perché il calendario dei pagamenti ha subito uno slittamento legato non solo alla gestione amministrativa, ma soprattutto alle decisioni politiche che hanno rallentato l’iter del contratto.
A questo punto emergono domande inevitabili: perché gli arretrati degli Stipendi NoiPA non sono ancora stati pagati? E soprattutto: perché alcuni lavoratori riceveranno importi più bassi? Scopriamolo insieme.
Prima però vi lasciamo al video YouTube di NoiPA - ServiziPA a Persone PA su come controllare e leggere il cedolino NoiPA.
Ritardi negli arretrati degli Stipendi NoiPA: cosa sta rallentando tutto
Gli arretrati collegati agli Stipendi NoiPA, attesi da una platea enorme di dipendenti pubblici, non saranno liquidati prima dell’inizio del 2026. Lo slittamento è legato alla mancata trasmissione del contratto alla Corte dei Conti, passaggio indispensabile per poter aprire la fase operativa dei pagamenti. Non si tratta di un semplice intoppo tecnico, ma di un blocco che deriva da una serie di decisioni politiche che hanno posticipato i tempi più del previsto.
Una parte degli incrementi era già stata anticipata con il provvedimento noto come “DL Anticipi”, che ha aggiornato oltre metà dei valori tabellari. Tuttavia restano da liquidare gli importi residui, le indennità aggiornate e tutto ciò che riguarda il triennio coperto dal contratto. Il personale a termine, come i supplenti con scadenza al 30 giugno, attende con particolare attenzione questo passaggio, dato che gli arretrati rappresentano un tassello essenziale della retribuzione maturata.
Anche se il Consiglio dei Ministri dovesse sbloccare il testo tra novembre e dicembre, non ci sarebbero i tempi tecnici per procedere con l’inserimento dei dati entro la fine dell’anno. Gli stipendi di gennaio vengono elaborati già il 30 dicembre e il calendario del conguaglio fiscale impedisce emissioni straordinarie prima di febbraio. L’attesa non è priva di effetti collaterali, ma per alcuni lavoratori può trasformarsi in un vantaggio concreto sotto il profilo fiscale.
Perché alcuni arretrati degli Stipendi NoiPA risultano più bassi
Gli importi netti degli arretrati non sono uguali per tutti, anche quando il lordo teorico è identico. La differenza nasce dal fatto che gli arretrati sono considerati retribuzione a pieno titolo e vengono trattati di conseguenza sul piano contributivo. Per chi aderisce a fondi pensione complementari, come il Fondo Espero molto diffuso nella scuola, una parte della cifra viene automaticamente destinata alla previdenza integrativa.
Gli Stipendi NoiPA calcolano in modo automatico la quota da versare al fondo in base all’aliquota scelta dal lavoratore. Questa percentuale può essere minima, come quella degli aderenti base, ma può arrivare anche a livelli più elevati se il dipendente ha scelto di incrementarla volontariamente. La conseguenza è semplice: più alta è la quota destinata al fondo, più bassa sarà la cifra che finirà nel cedolino.
La differenza tra aderenti e non aderenti può essere evidente. È sufficiente osservare come un arretrato lordo di 1.200 o 1.600 euro generi netti molto diversi a seconda della percentuale destinata alla previdenza complementare. Si tratta di una variazione che spesso sorprende chi non considera il fatto che ogni voce retributiva utile ai fini previdenziali comporta un versamento coerente con la propria posizione contributiva.
Come fondi complementari e tassazione influenzano gli arretrati
La tassazione gioca un ruolo rilevante nel determinare il netto degli arretrati. Lo slittamento dei pagamenti al 2026 produce un effetto inatteso: la tassazione separata. Questo regime fiscale risulta più favorevole per molti lavoratori perché evita l’applicazione dell’aliquota massima della tassazione ordinaria e non prevede addizionali regionali e comunali, particolarmente elevate in alcune regioni.
La combinazione tra tassazione più leggera e contributi destinati ai fondi complementari crea un quadro nel quale il netto degli arretrati può variare in modo significativo da persona a persona. Per alcuni dipendenti la tassazione più bassa renderà l’attesa meno pesante, mentre per altri la quota versata al fondo previdenziale ridurrà l’importo che NoiPA accrediterà.
Chi aderisce a un fondo come Espero vedrà una parte del lordo convogliata automaticamente sulla propria posizione individuale, con percentuali che possono andare dall’1% fino a valori molto più elevati per chi ha scelto contributi volontari consistenti. È una scelta che tutela il futuro previdenziale, ma che incide nel breve periodo sugli Stipendi NoiPA e sugli arretrati attesi.