La fine dell’anno porta sempre con sé una domanda che coinvolge migliaia di dipendenti pubblici: quando arriverà la tredicesima sugli stipendi NoiPA? Anche per dicembre 2025 cresce l’attesa per la gratifica natalizia, una mensilità aggiuntiva che si affianca allo stipendio ordinario e rappresenta un sostegno importante in un periodo caratterizzato da spese più elevate. Il meccanismo di pagamento può sembrare lineare, ma tra contratti diversi, maturazione dei ratei e regole particolari per i supplenti, i dubbi sono inevitabili.
Per comprendere davvero come funziona la tredicesima sugli stipendi NoiPA è utile partire da alcune domande. Quando viene accreditata? Quali categorie di personale ne hanno diritto? Scopriamolo insieme.
Prima però vi lasciamo al video YouTube di NoiPA - Servizi PA a Persone PA su come consultare il cedolino NoiPA.
Quando arriva la tredicesima sugli stipendi NoiPA 2025
Ogni anno il calendario dei pagamenti NoiPA segue regole precise e, allo stesso tempo, prevede alcune eccezioni rispetto alla consueta data del 23 del mese. La tredicesima, infatti, non viene accreditata insieme allo stipendio ordinario seguendo la solita scansione temporale, ma può arrivare con qualche giorno di anticipo. Il riferimento normativo è il decreto-legge 350/2001, che autorizza l’erogazione della tredicesima e dello stipendio “a decorrere dal 7 dicembre”, secondo un calendario stabilito dal Ministero dell’Economia in accordo con la Banca d’Italia.
Per dicembre 2025, come già avvenuto negli anni precedenti, l’accredito è previsto nella seconda settimana del mese, spesso tra il 12 e il 15, così da consentire un margine operativo più ampio in prossimità delle festività. La tredicesima viene comunque pagata nel cedolino ordinario di dicembre e visualizzata nella sezione dedicata agli elementi fissi della retribuzione. È utile ricordare che, in caso di cessazione del rapporto di lavoro prima del 1° dicembre per pensionamento, dimissioni o scadenza contrattuale, la tredicesima maturata non si perde: viene liquidata nell’ultimo cedolino disponibile, così da garantire la copertura di tutti i ratei spettanti.
Per i supplenti brevi e saltuari, invece, il meccanismo è diverso perché la gratifica natalizia è corrisposta mese per mese, in proporzione ai giorni lavorati, senza attendere dicembre. Chi ha un contratto al 30 giugno o al 31 agosto riceve invece la tredicesima a dicembre come il personale di ruolo, mentre coloro che non risultano più in servizio all’inizio del nuovo anno scolastico la ottengono tramite un cedolino aggiuntivo.
A chi spetta la tredicesima NoiPA e in quali casi viene anticipata
La tredicesima spetta a tutto il personale gestito da NoiPA che abbia maturato almeno un mese di retribuzione nell’anno corrente. La platea è quindi molto ampia: docenti, ATA, personale amministrativo, dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e più in generale chiunque rientri nelle amministrazioni servite dal sistema. La maturazione dei ratei è legata al numero di mesi lavorati e ogni mese intero dà diritto a un dodicesimo della gratifica natalizia. Nei rapporti part-time non conta l’orario settimanale, bensì la durata effettiva del servizio.
Un aspetto che spesso genera confusione riguarda i periodi non retribuiti. L’aspettativa senza stipendio, ad esempio, sospende la maturazione della tredicesima, mentre i periodi coperti da retribuzione ridotta, come la malattia o la maternità obbligatoria, continuano a produrre regolarmente i ratei. Anche i giorni non lavorati dai supplenti con contratti brevi incidono sul calcolo, perché la tredicesima è già inglobata nello stipendio mensile.
Esistono inoltre situazioni particolari in cui la tredicesima viene pagata fuori dal cedolino ordinario. Può accadere quando il contratto scolastico si chiude prima della fine dell’anno e il dipendente non ha più un rapporto attivo al momento dell’emissione del cedolino di dicembre. In questi casi, NoiPA procede con un’emissione speciale che consente di liquidare l’importo maturato senza dover attendere l’accredito successivo. È un meccanismo pensato per garantire continuità anche a chi non è più in servizio ma ha comunque diritto alla gratifica.
Come viene calcolata la tredicesima personale statale
Il calcolo della tredicesima è basato sulla retribuzione globale del dipendente, cioè lo stipendio previsto per la mensilità di dicembre. Quando il contratto termina prima della fine dell’anno si prende come riferimento il mese di cessazione. Nei rapporti part-time lo stipendio viene automaticamente proporzionato alle ore lavorate, mentre per i docenti e ATA con contratto annuale o al 30 giugno il procedimento resta identico a quello dei lavoratori a tempo indeterminato.
Ogni mese lavorato, oppure una frazione superiore a quindici giorni, corrisponde a un dodicesimo della tredicesima. Diventa quindi importante verificare eventuali periodi di servizio non continuativi o giornate non retribuite, perché possono ridurre l’importo finale. Per esempio, chi ha iniziato a lavorare a settembre matura quattro dodicesimi, mentre chi ha avuto un contratto fino ad agosto e non ha ripreso servizio a settembre vedrà la tredicesima calcolata solo sui mesi effettivamente coperti.
La tredicesima è soggetta alle normali trattenute fiscali, quindi l’importo netto è inferiore al lordo indicato nelle simulazioni. Non concorrono al calcolo straordinari, indennità accessorie, rimborsi e compensi occasionali, perché la gratifica natalizia si basa sugli elementi fissi e continuativi dello stipendio.