Stipendi novembre 2025, trattenuta Irpef del 730 in busta paga: chi può evitarla, come farlo e quando

Benna Cicala Benna Cicala - 10/10/2025 08:34

Stipendi novembre 2025, trattenuta Irpef del 730 in busta paga: chi può evitarla, come farlo e quando

Nel momento in cui gli stipendi novembre 2025 iniziano a essere elaborati, torna al centro del dibattito la questione del secondo acconto Irpef, una trattenuta pesante che può incidere sensibilmente sulla busta paga di lavoratori e pensionati. Una scadenza, quella di novembre, che si presenta ogni anno con la stessa regolarità, ma che nel 2025 potrebbe offrire una via d’uscita: bloccare la trattenuta entro il 10 ottobre, in presenza di determinate condizioni.

Ma chi può davvero farlo? Quali categorie di lavoratori e pensionati hanno diritto alla sospensione? E come si presenta correttamente la domanda per evitare l’acconto? Domande importanti, a cui rispondiamo in questa guida completa dedicata agli stipendi di novembre 2025. Prima di farlo, però, vi consigliamo la visione del video YouTube di Mr LUL lepaghediale sulle novità in arrivo il prossimo mese.

Stipendi novembre 2025: cosa succede con il secondo acconto Irpef in busta paga

La busta paga di novembre 2025 dei dipendenti e il cedolino dei pensionati subiscono la trattenuta del secondo acconto Irpef, ovvero la quota d’imposta dovuta in anticipo sui redditi dell’anno in corso. Si tratta della seconda parte dell’imposta stimata dallo Stato in base al Modello 730/2025, che fotografa i redditi percepiti nel 2024.

Il datore di lavoro (o l’ente pensionistico) è tenuto ad applicare la trattenuta direttamente sullo stipendio di novembre, senza possibilità di rateizzazione, per chi ha avuto un conguaglio a debito. L’importo varia in base al reddito imponibile e alle detrazioni, ma in molti casi può incidere anche per centinaia di euro.

Chi non ha un sostituto d’imposta, come i lavoratori autonomi o i percettori di redditi diversi, dovrà invece versare la stessa somma tramite modello F24 entro il 1° dicembre 2025, poiché il 30 novembre cade di domenica.

Perché il secondo acconto Irpef pesa sugli stipendi di novembre 2025

Il meccanismo del secondo acconto Irpef nasce da una presunzione: che il contribuente mantenga, nel 2025, lo stesso livello di reddito del 2024. Il sistema fiscale, per evitare squilibri di gettito, chiede quindi di anticipare parte dell’imposta sull’anno in corso.

Tuttavia, questa logica si scontra con la realtà: molte persone nel 2025 avranno un reddito inferiore o disallineato rispetto all’anno precedente. Basti pensare a chi ha cambiato lavoro, è andato in pensione o ha perso redditi aggiuntivi come collaborazioni o straordinari. In questi casi, il secondo acconto risulta sovrastimato rispetto alle imposte effettivamente dovute.

Un altro elemento di squilibrio riguarda i pluri-datori di lavoro: ogni sostituto calcola l’Irpef solo sul proprio reddito, senza considerare gli altri. Il risultato è che la tassazione progressiva, applicata in modo “spezzato”, genera un debito che innesca l’acconto successivo.

Chi può evitare la trattenuta sugli stipendi di novembre 2025

La normativa prevede la possibilità, per alcuni contribuenti, di annullare o ridurre il secondo acconto Irpef sullo stipendio di novembre. La misura interessa in particolare chi prevede di avere nel 2025 imposte inferiori rispetto al 2024.

Le categorie più frequentemente coinvolte sono:

  • Chi ha perso il lavoro o è in cassa integrazione, e quindi avrà un reddito sensibilmente ridotto;
  • Chi è andato in pensione nel corso dell’anno e non percepisce più altri redditi da lavoro;
  • Chi nel 2024 ha avuto redditi extra – collaborazioni, straordinari, premi una tantum – che non si ripeteranno nel 2025;
  • Chi prevede maggiori spese deducibili o detraibili, come interventi edilizi, spese sanitarie o agevolazioni familiari;
  • Chi ha nuovi familiari a carico, con conseguente aumento delle detrazioni fiscali.

In tutte queste ipotesi è possibile chiedere al sostituto d’imposta di non applicare la trattenuta nella busta paga di novembre, comunicandolo entro i termini previsti.

Come bloccare il secondo acconto Irpef 

Per evitare la trattenuta di novembre riguardante il secondo acconto Irpef, è necessario presentare una richiesta formale al datore di lavoro o all’ente pensionistico entro il 10 ottobre 2025.
La domanda deve essere scritta (non esiste un modulo ufficiale dell’Agenzia delle Entrate) e contenere almeno i seguenti dati:

  • dati anagrafici e codice fiscale del contribuente;
  • dati del sostituto d’imposta (azienda o ente pensionistico);
  • oggetto della comunicazione: “Richiesta di non applicazione della trattenuta del secondo acconto IRPEF derivante dal Modello 730/2025”;
  • dichiarazione esplicita di voler evitare la trattenuta di novembre;
  • data e firma.

È fortemente consigliato conservare copia della comunicazione (PEC, raccomandata o ricevuta di consegna interna) per eventuali controlli o verifiche future.

Stipendi novembre 2025 e Irpef: quando conviene chiedere la sospensione

Bloccare il secondo acconto Irpef può alleggerire la busta paga di novembre, ma non sempre conviene. Se il reddito effettivo del 2025 dovesse risultare uguale o superiore a quello del 2024, il contribuente rischia di dover pagare un saldo più alto l’anno successivo, con interessi o sanzioni.

Per questo è opportuno effettuare una stima realistica dell’imposta dovuta, magari con l’assistenza di un CAF o di un consulente fiscale. In molti casi, può essere più prudente chiedere una riduzione parziale dell’acconto anziché l’azzeramento totale.

Da segnalare, inoltre, che il decreto correttivo fiscale 2025 ha introdotto un’esenzione automatica per i contribuenti che percepiscono solo redditi da lavoro dipendente o da pensione: per loro, in assenza di redditi aggiuntivi, il secondo acconto non verrà applicato.

Scadenze e calendario fiscale degli stipendi novembre 

Per gestire correttamente la trattenuta Irpef e pianificare le uscite fiscali, è importante ricordare alcune date chiave:

  • 10 ottobre 2025 – scadenza per la richiesta di sospensione o riduzione al sostituto d’imposta;
  • 1° dicembre 2025 – termine per il versamento del secondo acconto tramite modello F24 per chi non ha sostituto;
  • 30 giugno 2025 – scadenza del saldo 2024 e del primo acconto 2025;
  • 16 dicembre 2025 – ultima rata per eventuali imposte rateizzate derivanti dal modello 730.

Quanto pesa il secondo acconto Irpef sulla busta paga di novembre

L’incidenza del secondo acconto Irpef sulla busta paga di novembre può variare, ma per molti lavoratori rappresenta una delle voci più pesanti dell’anno. Nei cedolini, la trattenuta appare come riga separata, con la dicitura “Acconto Irpef – novembre”.

Per un reddito medio, la decurtazione può arrivare al 10-15% dello stipendio mensile, una cifra che può superare facilmente i 300 o 400 euro netti. Chi presenta tempestivamente la richiesta di sospensione, invece, evita l’impatto immediato sulla liquidità mensile, preservando un margine di respiro in vista delle spese di fine anno.

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »