S&P500 e Dax 30 a rischio con tassi Usa? Eur/Usd buy o sell?

08/03/2021 11:12

S&P500 e Dax 30 a rischio con tassi Usa? Eur/Usd buy o sell?

Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Antonio Zedda, Junior Financial Analyst di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, su valute e comomodities.

Cosa può dirci in merito al recente andamento dell'S&P500 e quali le attese nel breve?

L'S&P500 ha chiuso l'ultima settimana in positivo, con un rialzo dello 0,82% nonostante un inizio abbastanza burrascoso.

L’indice a inizio ottava è stato sensibile al forte rialzo del decennale USA che ha influenzato l’andamento correttivo delle quotazioni.

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, non frena la salita dei rendimenti, affermando che l’obiettivo attuale della Banca Centrale è la piena occupazione e tenere sotto controllo l’inflazione, dunque non il rialzo dei tassi.


Il mercato tuttavia non ha creduto alle sue parole e ha continuato la sua discesa.

Il dato economico dei non farm pay rolls, uscito venerdì, riaccende la positività con 379mila nuovi posti di lavoro rispetto ai 182mila previsti. Inoltre, l’imminente attuazione del piano da 1,9 trilioni continua a fare da cuscinetto ad eventuali forti ribassi del mercato.

Dal punto di vista speculativo per la settimana che inizia oggi la mia view è flat sull'S&P500.

Il Dax30 continua a gravitare intorno all'area dei 14.000 punti.

Quali i possibili sviluppi nel breve?

L’indice tedesco ha chiuso la scorsa settimana con una performance positiva dello 0,97%, sulle speranze che l’allentamento delle restrizioni possa pian piano far ripartire l’economia dell’Eurozona.

Quest'ultima continua a rimanere indietro a quella USA, e supportata dall’atteggiamento ancora dovish delle principali Banche Centrali e dei Governi.

In rialzo anche i rendimenti obbligazionari dell’Eurozona sulla scia dell’inflazione attesa in aumento, anche se, non a un ritmo accelerato come in USA.

Dal punto di vista economico nella settimana sono usciti alcuni dati importanti per quanto riguarda l’economia tedesca, tra cui il dato PMI sia manifatturiero, che tocca i 60,7 punti, sia quello servizi, che rimane comunque sottotono.

In forte calo le vendite al dettaglio che nel mese di febbraio si contraggono del 4,5% a causa dell’aumento delle restrizioni nel mese precedente e aumenta anche il numero di disoccupati.

Dal punto di vista speculativo ritengo che operazioni short siano ancora da preferire per il Dax30 in questo contesto di mercato e potrebbe essere interessante un ingresso contrarian a 14.150 punti.

L'euro-dollaro continua a perdere terreno senza sosta al momento.

Il movimento in atto è destinato a proseguire?

L'euro-dollaro ha vissuto una settimana in forte calo, con una perdita dell'1,29%.

Riprende forza il dollaro statunitense, a nostro avviso per due motivi: il primo è da ricercarsi proprio nell’aumento dello spread tra i rendimenti USA e quelli della zona Euro (benchmark il Bund tedesco).

Il secondo nel dato relativo ai non farm pay rolls estremamente oltre le attese, segno che l’economia USA sta per ripartire a pieno regime, grazie anche alla campagna di vaccinazioni massiva e del continuo calo dei contagi e delle ospedalizzazioni.

Il secondo motivo è di facile comprensione, positività = economia forte = dollaro in recupero.


Il primo motivo invece è di particolare importanza perché influenza le aspettative degli operatori, infatti un aumento dello spread significa che gli investitori stanno  scontando un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale prima di quanto si possa pensare e la valuta con il rendimento maggiore viene ovviamente “premiata”.

Dal punto di vista speculativo dunque la mia view passa da long a flat in questo momento sull'euro-dollaro.

Anche l'oro resta stretto nella morsa dei ribassisti: c'è il rischio di ulteriori flessioni nel breve?

Continua la discesa del metallo giallo che in quest’ultima settimana ha perso l’1,78%.

Anche per quanto riguarda l’oro, il driver principale continua ad essere l’andamento al ribasso dei prezzi obbligazionari, che risultano più appetibili in quanto, rispetto ad esso, offrono rendimenti, in questo momento  in forte rialzo.

In particolare, se il rendimento reale dovesse continuare a salire potremmo assistere ad un ulteriore deprezzamento del dollaro.

Tuttavia siamo dell’idea che, il recente ribasso delle aspettative di inflazione, sia solo momentaneo e dunque continuiamo ad essere positivi su questo asset.

In area 1.680-1.670 dollari potrebbe essere interessante rivalutare posizioni long sull'oro.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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