Nel giro di una settimana, tre organismi sovranazionali hanno invitato l'Italia ad aumentare le tasse sugli immobili: il FMI (29 maggio), l'OCSE (3 giugno) e la Commissione UE (4 giugno). Non si tratta di una novità, intendiamoci: siamo di fronte a un ripetuto "copia e incolla" che si verifica ormai da molti anni. Ciononostante, queste periodiche pressioni vanno respinte con nettezza e determinazione.
Il nostro Paese ha bisogno di tutto fuorché di un incremento dell'imposizione tributaria sul mattone, che andrebbe viceversa diminuita, a partire da quella di tipo patrimoniale rappresentata dall'IMU. Il risparmio immobiliare degli italiani è una risorsa preziosa. A difenderlo dovrebbero essere tutte le forze politiche del nostro Paese, di maggioranza e di opposizione.