Asia-Pacific contrastata. A Tokyo Nikkei 225 perde lo 0,35%

25/11/2022 08:34

Dopo lo stop di giovedì a Wall Street per la celebrazione del Thanksgiving Day, alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza è stata contrastata ma complessivamente in negativo. Sotto i riflettori è sempre l'evolversi della pandemia di coronavirus in Cina. I dati comunicati mercoledì dalla National Health Commission di Pechino, avevano indicato 31.444 contagi nelle precedenti 24 ore in Cina.
Secondo i calcoli della Cnbc si tratta del numero più elevato dallo scorso aprile quando fu Shanghai a finire in lockdown. La differenza sostanziale rispetto ai mesi e agli anni precedenti e che attualmente circa il 90% dei contagiati è asintomatico. Le città più colpite sono Pechino, Guangzhou e Chongqing ma praticamente in tutte le 31 province in cui è divisa la Cina sono stati registrati contagi da Covid-19.

Il che non è certo incoraggiante in un'ottica di allentamento della politica di tolleranza zero perseguita finora dalle autorità cinesi. Il clima complessivamente ribassista è confermato dalla flessione intorno allo 0,20% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è poco mosso a fronte di un marginale recupero per lo yen sul biglietto verde.

A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,35% (fa meglio l'indice più ampio Topix, che limita allo 0,04% il suo deprezzamento). Sul fronte macroeconomico, in novembre l'inflazione è salita nella regione di Tokyo al 3,8% annuo dal 3,5% di ottobre. L'indice core dei prezzi al consumo è invece cresciuto del 3,6% annuo contro il 3,4% precedente.
Il dato si confronta con il 3,5% del consensus di Reuters e si attesta sui massimi dal 4,2% dell'aprile 1982. In ottobre il Corporate Services Price Index (Cspi, l'indice dei prezzi dei servizi alle imprese) è aumentato in Sol Levante dell'1,8% annuo, contro il 2,1% atteso dagli economisti per una lettura invariata rispetto a settembre.

Su base sequenziale l'indice cresce invece dello 0,1% contro lo 0,2% precedente.

Nei primi dieci mesi del 2022 le banche hanno erogato in Cina finanziamenti per 2.640 miliardi di yuan (355 miliardi di euro) ai gruppi immobiliari. Secondo i dati della China Banking and Insurance Regulatory Commission (Cbirc), citati da Shanghai Securities News, i mutui immobiliari concessi da gennaio a ottobre sono invece stati pari a 4.840 miliardi di yuan (650 miliardi di euro).
Contrastate le piazze cinesi. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano infatti lo 0,40% e lo 0,50% rispettivamente, a fronte di un declino dello 0,70% per lo Shenzhen Composite. In negativo Hong Kong: a meno di un'ora dal termine delle contrattazioni l'Hang Seng è infatti in ribasso di circa lo 0,40% (fa poco meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con un calo intorno allo 0,20%).

Contrazione dello 0,14% per il Kospi di Seoul, mentre a Sydney è stato dello 0,24% il progresso dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

RR - www.ftaonline.com

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

Condividi

Google News Siamo su Google News!

Rimani sempre aggiornato, clicca sul link qui sotto, e nella pagina che si apre non dimenticarti di cliccare il bottone "Segui".

Traderlink Google News »