Borsa Italiana sottotono: banche in parziale recupero, petroliferi in calo

06/06/2023 10:06

Borsa Italiana sottotono: banche in parziale recupero, petroliferi in calo

Avvio di nuovi in ribasso per l'azionario italiano ed europeo.

Il Ftse MIB cede lo 0,29%, il Ftse Italia All Share lo 0,26%, il Ftse Italia Mid Cap lo 0,02% e il Ftse Italia All Share lo 0,07%

In calo anche l'azionario europeo: Euro Stoxx 50 -0,19%, Dax -0,1%, Cac 40 -0,07%, Ibex 35 -0,31% e Ftse 100 -0,19%

I future sull'azionario Usa mostrano ancora in rialzo i derivati su S&P 500 (+0,03%) e Nasdaq 100 (+0,13%) mentre cede lo 0,04% lo strumento con sottostante il Dow Jones.

L'Euro si mantiene a quota 1,0712 dollari, ma la valuta unica cede lo 0,26% sullo yen.

Vendite moderate sui titoli di Stato UE.

Il rendimento del BTP decennale italiano segna un ribasso di 4 punti base al 4,11% mentre quello del Bund tedesco cede 4 punti base per tornare al 2,35% Lo spread si mantiene quindi a 176 punti base. Continua il collocamento del BTP Valore che attira ancora l'attenzione dei risparmiatori dopo la domanda da oltre 5 miliardi di euro.
Gli operatori globali sono invece sempre più allerta sulla traiettoria delle maggiori politiche monetarie che potrebbe rivelarsi meno indulgente di quanto inizialmente atteso.

In leggero recupero dopo un avvio incerto il credito con il Ftse Italia Banche che guadagna lo 0,15% La cronaca finanziaria internazionale evidenzia i progetti di stretta sui requisiti di capitale di alcune banche americane.

A Milano Intesa cede lo 0,42% e Bper lo 0,44%. Sempre secondo la Repubblica proseguirebbero le valutazioni sul terzo polo con il nuovo destino di MPS (ancora oggi in rialzo con un +2,55%) che ora potrebbe finire in uno spezzatino tra Mcc, Bper e Unicredit (-0,17%) con gli sportelli della banca senese divisi tra i tre gruppi per evitare eccessive sovrapposizioni territoriali e rendere più appetibili gli asset che il Tesoro, oggi socio al 64%, da tempo deve cedere per venire incontro alle norme europee.

Bene anche Banco BPM (+1,48%)

Si nota a Milano anche il calo di Pirelli: -1,58% Il prossimo 23 giugno scadrà il termine per l'intervento del governo ai sensi delle norme sulla Golden Share. Sembra probabile un veto sul nuovo patto di sindacato che vedrebbe crescere il potere dell'azionista cinese Sinochem/ChemChina (37% del capitale) con la riduzione dei membri del cda e soprattutto l'impossibilità per il socio italiano Camfin di esprimere cariche esecutive come quelle dell'ad.

Tra le ipotesi alternativo l'ingresso di nuovi soci al posto di ChemChina o la sterilizzazione dei voti cinesi, di certo il rischio per Pirelli è doppio, da un lato sanzioni sul mercato Usa (e forse sui mercati Nato) contro una società a governance cinese, dall'altro lato i rischi su un mercato, quello cinese, molto importante anche in chiave prospettica e per l'impronta produttiva insediata.

Da notare il forte passo indietro del greggio dopo il balzo di ieri seguito alla nuova stretta produttiva dell'Opec+ Oggi il Brent cede l'1,81% e si porta a 75,32 dollari al barile, mentre il WTI passa di mano a 70,71 dollari con una flessione del 2% A Milano Eni cede lo 0,6%, Saipem lo 0,44% mentre Tenaris mantiene un +0,04%

In rosso anche Stellantis (-1,24%): il ministro Giancarlo Giorgetti ha affermato di non ritenere necessario un ingresso dello Stato italiano nel gruppo per riequilibrare l'influenza francese.

Lo Stato deve entrare solo nei casi di fallimento di mercato ha ricordato Giorgetti (che comunque ha varato in passato un maxi-piano da 8 miliardi di euro per la filiera dell'auto).

Sopra il riferimento Ferrari (+0,04%), anche se l'ad Benedetto Vigna ha smentito l'intenzione di acquisire altri brand dell'auto sportiva.

Da notare che Diasorin segna un leggero ribasso dello 0,39% dopo una sanzione di 100 mila euro dalla Consob per difetto nell'informativa finanziaria.

La società ha deciso di appellarsi, ma il caso, che riguarda comunicati del 2020 sul lancio di dispositivi di diagnosi del Covid, farà probabilmente discutere ancora.

Tra i titoli minori Rai Way segna un rialzo del 4,17% dopo che la Repubblica ha rilanciato il dossier della possibile fusione della società delle torri della Rai con quella delle torri Mediaset e non solo rappresentata da Ei Towers, ex quotata delistata dopo un'opa nel 2018.
Da tempo si parla dell'operazione, ma secondo la Repubblica con il nuovo ad di Rai Way, Roberto Cecatto, e il nuovo ad di Rai, Roberto Sergio, il dossier potrebbe essere rispolverato. Già l'anno scorso il governo di Mario Draghi aveva emesso un DPCM per cambiare lo statuto di Rai Way e consentire un calo sotto la maggioranza della società da parte del socio Rai.

Lo schema ipotizzato da la Repubblica però vede ancora Rai Way azionista di riferimento della nuova entità in nuovi rapporti con i soci di EI Towers, ossia MFE (Mediaset) al 40% attualmente e la F2i partecipata da CDP attualmente al 60%).

Il calendario macroeconomico di oggi ha già visto i dati dei consumi giapponesi di aprile e gli ordini all'industria di aprile in Germania (-0,4%, ma migliori del dato precedente e delle attese).
In flessione invece la produzione industriale spagnola di aprile. Atteso alle 10:30 nel Regno Unito l'Indice S&P Global-CIPS PMI costruzioni (mag) e alle 11:00 il dato delle Vendite al dettaglio di aprile nell'Eurozona. Stasera alle 22:30 italiane sarà diffuso il dato settimanale sulla variazione delle scorte di petrolio USA calcolate dall'API.

GD - www.ftaonline.com

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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