L'Angolo del Trader

23/03/2023 09:01

L'Angolo del Trader

Prosegue il rimbalzo di Iveco che da inizio settimana è riuscito ad annullare le perdite viste nel corso della precedente ottava. Il titolo sembra voler puntare al ritorno sui massimi del 14 febbraio a 9,80, livello raggiunto grazie al rally scattato dopo la pubblicazione di dati 2022 e guidance 2023 ben superiori alle attese.
I ricavi netti delle attività industriali si sono attestati a 14,165 miliardi di euro, con un utile netto adjusted di 225 milioni (+85, consensus 175). Per il 2023 il management prevede ricavi netti delle attività industriali a +2-3 per cento ed adjusted EBIT delle attività industriali a 460-500 milioni (consensus a 372).

I prezzi stanno oscillando da febbraio all'interno di un canale apparentemente correttivo, il cui estremo inferiore è stato testato lunedì in area 8,10 e quello superiore proprio ieri a 9,05 circa. Oltre quota 9,10 verrebbe generato un segnale di forza che introdurrebbe il ritorno sul citato massimo a 9,80 euro, target successivo a quota 10,10.
Lo scenario si indebolirebbe solo in caso di discese sotto 8,10, preludio alla copertura del gap up del 10 febbraio a 7,75 euro, riferimento critico nello scenario di medio lungo periodo.

Balzo in avanti per GVS. Il titolo ha guadagnato mercoledì il 13,66% a 5,21 euro.

I prezzi hanno oscillato tra 4,702 e 5,29 euro. GVS è una società attiva in diversi settori, tra cui il settore Healthcare & Life Sciences, Energy & Mobility e Health & Safety. Nel 2022, GVS ha registrato un aumento dei ricavi consolidati del 14,6% rispetto all'anno precedente, pari a 387,6 milioni di euro.
Tuttavia, escludendo l'impatto delle acquisizioni, la crescita organica è stata solo dell'0,8%. L'EBITDA adjusted si è attestato a 79 milioni di euro, con un margine sui ricavi del 20,4%, ma è diminuito del 26,8% rispetto all'anno precedente. L'EBIT normalizzato si è ridotto del 38,7% e ha raggiunto i 54,8 milioni di euro.

L'utile netto per l'anno è stato di 24,1 milioni di euro rispetto ai 67,6 milioni dell'anno precedente. L'indebitamento finanziario netto è aumentato a 375,5 milioni di euro, principalmente a causa dell'acquisizione dei gruppi STT e Haemotronic per un valore di 216 milioni di euro, nonché per i debiti finanziari netti per leasing acquisiti con queste due società (49,7 milioni di euro) e il debito finanziario non corrente per earn-out per 41 milioni di euro.
La società non prevede di distribuire dividendi per sostenere la sua strategia di crescita. GVS prevede un fatturato consolidato tra 440 e 460 milioni di euro, un EBITDA Adjusted tra 95 e 105 milioni di euro, una posizione finanziaria netta tra 340 e 360 milioni di euro e circa 15 milioni di euro di investimenti straordinari legati al nuovo impianto di Suzhou in Cina per il 2023.

Gli analisti di Mediobanca Securities hanno una raccomandazione neutral sul titolo, ma hanno fissato un prezzo obiettivo di 6,2 euro. Secondo gli analisti, la società ha definito la roadmap per la ripresa della redditività e i conti del 2022 hanno evidenziato ricavi leggermente superiori alle attese degli esperti e un EBITDA adjusted "in linea".
Al momento, il titolo GVS sta registrando un aumento del 14,64% a 5,255 euro. Gli analisti di Equita Sim hanno aumentato il prezzo obiettivo per GVS da 5,6 a 6 euro e la raccomandazione di acquisto è stata confermata. Gli analisti sono positivi sulle previsioni di guidance per il 2023, che considerano coerenti con le loro stime e basate su un scenario prudente di volumi piatti.

Inoltre, Equita Sim ritiene che gli interventi operativi attuati da GVS nel medio termine saranno in grado di recuperare margini e il mercato attende maggiori dettagli in merito al Capital Markets Day previsto per metà 2023. Equita Sim ha aumentato la stima sui ricavi del 2% e la previsione di utile netto adjusted dell'1%.
La chiusura di mercoledì è coincidente con il massimo del 23 gennaio a 5,225 euro. La rottura di quei livelli, confermata in chiusura di seduta, dovrebbe permettere il test a 5,70 del 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di agosto 2022. Resistenza successiva a 6,60 euro. Solo ribassi al di sotto di area 5 farebbero temere il test del minimo del 20 marzo a 4,18, supporto critico anche di medio termine.

La violazione di 4,18 costringerebbe infatti a considerare le oscillazioni viste da gennaio come un "doppio massimo", figura ribassista con target in area 3,10 e supporto intermedio a 3,50 euro.

Industrie De Nora chiude il 2022 con risultati in forte crescita ma in linea con il consensus: ricavi a 852,8 milioni di euro (+38,5%, consensus 878), EBITDA adjusted 190,8 milioni (+50,6%, consensus 191), EBITDA margin adjusted 22,4% (consensus 22%), risultato netto +89,7 milioni (+34,9%, consensus 84), indebitamento netto negativo (cassa netta) a 51,3 milioni (da 187,9 milioni di debito a fine 2021, consensus 15).

Il backlog (portafoglio ordini) sale a 789,6 milioni (+44,3%). Proposto un dividendo di 0,12 euro per azione. Il cda ha aggiornato i target del piano al 2025: i ricavi sono stimati 1.350-1.500 milioni (in precedenza 1.500-1.700 milioni, consensus 1.561), l'EBITDA adjusted a 250-280 milioni (in precedenza 230-270 milioni, consensus 259) EBITDA margin adjusted a 18% -20% (in precedenza 15% -16%, consensus 17%).
L'analisi del grafico di Industrie De Nora mette in evidenza il rally partito a novembre e culminato con i massimi assoluti a 20,08 euro toccati ieri e il 7 marzo. Una vittoria confermata in chiusura di seduta su questi riferimenti creerebbe le premesse per ulteriori estensioni in direzione di 21,20-21,30 almeno.

Discese sotto area 18,60 determinerebbero invece il completamento del potenziale doppio massimo formatosi nelle ultime settimane, figura ribassista con obiettivo ideale poco sopra quota 17.

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© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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