Piazza Affari peggiore in Europa. FTSE MIB -2,39%

24/05/2023 17:54

Piazza Affari peggiore in Europa. FTSE MIB -2,39%

Seduta terribile per Piazza Affari, che segna la peggiore performance tra le maggiori piazze finanziarie europee in una giornata difficile per i mercati azionari. Innescato sui listini un approccio decisamente risk off sulla scorta di crescenti timori venuti dagli Stati Uniti sul rischio default in caso di mancata approvazione dell'innalzamento del tetto al debito pubblico entro il prossimo 1° giugno.
Pesano sulle performance delle borse anche cattivi dati macroeconomici europei come l'indice IFO sul clima di fiducia delle imprese tedesche e il dato deludente sull'inflazione britannica.

Il FTSE MIB segna -2,39%, il FTSE Italia All-Share -2,36%, il FTSE Italia Mid Cap -2,16%, il FTSE Italia STAR -1,97%.

Fortemente negativi anche gli indici azionari europei: EURO STOXX 50 -1,79%, DAX -1,92%, CAC 40 -1,70%, IBEX 35 -1,07%, FTSE 100 -1,74%

L'azionario statunitense segna anch'esso performance molto negative, ma con ribassi meno consistenti per ora di quelli dei listini europei: S&P 500 -0,82%; NASDAQ -0,87%; Dow Jones -0,73%.

Euro in leggero ribasso sul dollaro con l'EUR/USD che al momento quota 1,0763 circa. Il dollaro però si apprezza sulle altre maggiori valute globali. Proprio i mercati valutari segnalano uno dei perimetri della giornata odierna difficilissima per i mercati azionari. Si osservano infatti alcuni inediti per situazioni di questo tipo, a partire dal calo dello yen dello 0,58% sull'euro e dello 0,38% sul dollaro.
Nessuna reazione dunque da valuta rifugia per la moneta del Sol Levante, ma la conferma dei rinnovati timori su nuove strette monetarie da parte delle banca centrali di Washington e di Francoforte.

D'altronde uno degli inneschi delle crescenti tensioni sul tema del debito pubblico USA è stata l'asta di titolo del Tesoro statunitense di brevissimo (21 giorni cash) con l'astronomico tasso del 6,2%: un segnale di allarme che, come visto, non è stato ignorato.

D'altronde la famigerata inversione della curva dei rendimenti dei titoli del debito pubblico Usa non accenna a moderarsi. Segnala anzi l'imminenza di una recessione con una forte inclinazione con tassi di breve elevatissimi come visto (oltre il 5,6% sui Bill a un mese in questo momento contro il 3,7% del decennale).
Vanno comunque considerate pause e spunti della politica monetaria accelerata dell'ultimo anno nelle valutazioni.

Il clima risk off che suggerisce vendite diffuse sui mercati azionari si traduce oggi in acquisti molto composti sui titoli del debito sovrano europeo che registra rendimenti in calo, ma di poco.

Il rendimento del BTP decennale segna un calo di un punto base al 4,32%, in calo di 3 punti base lo yield del Bund tedesco al 2,45%: lo spread si pone dunque a 187 pb (dati MTS).

Le vendite sono diffuse a Piazza Affari e colpiscono un po' tutti i settori in chiusura.

Il titolo peggiore è il bancario Banca MPS con un calo del 7,1%, segue un'azione della Difesa, ossia Leonardo, che cede il 5,42% forse anche a causa della decisione di Goldman Sachs di ridurre la raccomandazione sul titolo da buy a neutral.

Da notare tra i peggiori Saipem (-4,53%), nonostante i forti rialzi del greggio che si avvantaggia sui mercati internazionali di dati positivi delle scorte Usa e dell'avvertimento contro la speculazione del ministro del petrolio saudita Abdulaziz bin Salman Al-Saud: stiano attenti o saranno dolori.

L'attenzione dei mercati è subito andata al prossimo meeting del dell'Opec+ del 4 giugno. Il WTI per l'occasione recupera un altro 1,84% a 74,25 dollari al barile, ma a Milano ne approfittano parzialmente solo Eni (+0,03%) e Tenaris (+0,24%).

Per le banche una giornata decisamente difficile: il Ftse Italia Banche cede un pesante 3,85% con forti vendite su Bper (-4,29%), Unicredit (-4,19%) e Intesa (3,84%).

Il credito fa dunque ancora una volta da cinghia di trasmissione delle tensioni sui mercati, ma con una vistosa eccezione oggi.

Mediobanca registra infatti in controtendenza un +1,92% all'indomani dell'approvazione del piano 2023-2026. Le linee guida prevedono ricavi a fine periodo a 3,8 miliardi di euro (+6% medio annuo, maggior contributo dal Wealth Management, +10%), utile per azione a 1,8 euro (+15%) e remunerazione degli azionisti pari a 3,7 miliardi in 3 anni (+70% rispetto al precedente quadriennio) di cui 2,7 in dividendi (pay-out del 70% con introduzione dell'interim dividend) e 1 tramite riacquisto e cancellazione di azioni proprie.

Prevista una crescita nella redditività con ROTE al 15% dal 12% e RORWA al 2,7% da 2,1%: anche qui il Wealth Management è atteso registrare il maggior incremento del RORWA passando dal 2,9% al 4,0%.

Male invece Pirelli -5,03%. Secondo quanto riferito dal Messaggero il governo ha riscontrato elementi da chiarire nell'ambito del Procedimento Golden Power relativo al patto parasociale siglato dagli azionisti principali, entrato in vigore il 19 maggio scorso ma sospeso.

L'ufficio della Presidenza del Consiglio avrebbe ha fissato due audizioni per il 6 e 8 giugno con i vertici di Sinochem e Pirelli: sembra che il governo abbia riscontrato ingerenze indebite del gruppo cinese nella gestione del gruppo.

In rosso anche Enel (-1,09%) che guida ribassi diffusi anche tra le utility.
Da segnalare al riguardo i rumors su un interesse di CPFL ed Equatorial Energia per la controllata brasiliana Enel Ceara (l'ex Coelce) che potrebbe essere valutata poco meno di un miliardo e mezzo di euro. Alla Consob brasiliana, la CMV, le società chiamate in causa hanno risposto che si tratta solo di valutazioni preliminari e non vincolanti.

Cede alle vendite anche MediaForEurope (MFE A -2,14%) dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre: ricavi in calo a a 646,6 milioni di euro (654,3 un anno fa), con ricavi pubblicitari a 629,5 milioni (635,9); EBIT in miglioramento a 19,3 milioni (15,3); risultato netto a +10,1 milioni (+2,7); free cash flow in calo a +158,9 milioni (+222,4).

Il management non ha offerto una guidance 2023 definita: confermata "l'aspettativa di conseguire su base annua Risultato operativo, Risultato netto e Generazione di cassa (Free Cash Flow) consolidati positivi".

GD - www.ftaonline.com

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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