Ieri, 12 novembre, il titolo A2A ha registrato un pesante calo del 9.3%, risentendo fortemente della pubblicazione dei risultati finanziari dei primi nove mesi del 2025.
Criticità operative e pressione sul titolo
Nonostante un aumento del fatturato del 12% a 10,17 miliardi di euro, seppur con un calo dell’EBITDA e dell’utile a causa di alcune criticità operative che hanno impattato negativamente sul margine operativo lordo (MOL), sceso del 4% a 1,73 miliardi di euro, principalmente a causa della minore produzione idroelettrica. L’utile netto è risultato in calo del 19%, attestandosi a 581 milioni di euro rispetto ai 713 milioni dello stesso periodo del 2024.
Ulteriori fattori che hanno contribuito alla pressione sul titolo includono l’aumento dei costi operativi (+17%), un incremento dei debiti commerciali, e maggiori investimenti che hanno portato a un aumento degli ammortamenti. La posizione finanziaria netta, pur migliorata rispetto ai livelli di fine 2024, ha evidenziato una crescita dell’indebitamento lordo.
Questo mix di risultati meno brillanti rispetto alle attese, con un utile netto e margini in flessione, ha generato timori tra gli investitori, provocando una vendita significativa del titolo che ha chiuso la seduta a 2,458 euro (-9%).
A2a Momentum per Data Center
A2a lancia il nuovo piano “A2a Momentum” per investire 23 miliardi di euro entro il 2035, spingendosi nel settore dei data center e consolidando il doppio binario: transizione energetica ed economia circolare. Dopo aver impegnato 10 miliardi di euro nel periodo 2021-2025, il gruppo punta a rafforzare il proprio ruolo non solo in Italia, ma anche all’estero, sfruttando le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dal crescente fabbisogno di infrastrutture tecnologiche.
Il piano prevede 7 miliardi di euro per sostenere l’economia circolare e ben 16 miliardi per la transizione energetica, includendo investimenti strategici che, seppur aumentando il debito, dovrebbero portare importanti ritorni medi-lunghi termini. La politica dei dividendi rimane invariata, con una crescita annua sostenibile di almeno il 4%.
Tra gli investimenti chiave spicca il settore dei data center. Con 55 GW di richieste in Italia, A2a punta a sviluppare capacità a terra tra 2,3 e 4,6 GW, concentrandosi su territori strategici come Lombardia, Puglia e Sicilia, con una particolare attenzione all’area metropolitana di Milano. L’investimento previsto, pari a 1,6 miliardi, non riguarda solo la gestione ma anche lo sviluppo di nuovi impianti, con un impatto positivo atteso sull’EBITDA, che potrà incrementarsi dell’1-2% annuo nei prossimi 10 anni.
Servizi Integrati e Strategia d'Espansione
L’ad Renato Mazzoncini evidenzia come A2a, al pari di Enel, sia uno dei pochi gruppi in grado di offrire servizi integrati: generazione, clienti, reti ed economia circolare. Tale asset mix posiziona la società come partner ideale per la realizzazione di progetti innovativi, non solo per i data center ma anche per la mobilità elettrica e il teleriscaldamento. Infatti, il piano include investimenti significativi anche nelle infrastrutture di ricarica, con l’obiettivo di raggiungere una quota di mercato del 20% nel settore dell’e-mobility entro il 2035.
A2a non guarda solo al mercato italiano: l’ambizione è di espandersi in Europa, privilegiando mercati come Spagna, Portogallo e Regno Unito per il waste to energy, e Germania e Polonia per le rinnovabili. La strategia prevede acquisizioni mirate, grazie alla potenza di fuoco finanziario e alla consolidata esperienza nei settori dell’ambiente e delle energie rinnovabili.
(Redazione)
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