In base agli ultimi dati elaborati dal database EDGAR sulle emissioni nell'atmosfera emerge che nel 2024 le attività umane nel mondo hanno generato una quantità record di 53,2 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente di emissioni nell'atmosfera, senza contare le emissioni prodotte dall'utilizzo del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e silvicoltura (il cosiddetto settore LULUCF).
Si tratta di un incremento dell'1,3% rispetto al 2023, mentre in termini assoluti parliamo di 665 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, pari all'incirca alle emissioni prodotte dalla Germania l'anno scorso.
Nel 2024 le emissioni dell'Unione Europea hanno fatto segnare una flessione dell'1,8% (ovvero 60 milioni di tonnellate di CO2 equivalente), mentre le emissioni di Cina e USA sono rimaste nel complesso stabili. La Cina è il principale responsabile delle emissioni globali con il 29,2%, gli USA seguono a distanza con l'11,1%.
I dati EDGAR raccolti a partire dal 1990 mettono in evidenza che dall'inizio della rilevazione le emissioni sono salite del 65%, con un tasso medio annuo crescita dell'1,5%. Oltre all'UE anche il Giappone ha ridotto le emissioni nel 2024, precisamente del 2,8%. Lievi rialzi per Cina e USA (+0,8% e +0,4%), mentre l'India ha fatto segnare un incremento del 3,9%, corrispondente alla crescita di emissioni maggiore a livello assoluto, pari a 164,8 milioni tonnellate di CO2 equivalente.
Da segnalare comunque che tutti i principali paesi responsabili delle emissioni le hanno ridotte in termini di PIL.