Negli ultimi giorni, i mercati dei metalli preziosi – in particolare oro e argento – hanno registrato un brusco e inatteso crollo dopo un lungo periodo di rialzo, segnando la perdita più significativa di oltre un decennio. Nella giornata del 21 ottobre 2025, l’oro ha perso circa il 5,5%, ed oggi prosegue ancora al ribasso segnando un -1.80% scendendo intorno a 4.050 dollari l’oncia (quotazione delle 12:45 circa), mentre l’argento ha ceduto quasi l’8% nella seduta di ieri, riportandosi sotto la soglia di 48 dollari. Questa correzione segue mesi di forti rialzi e livelli record storici, come il picco di 4.381 dollari raggiunto dall’oro solo il giorno prima.
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Il Contesto del Mercato
Negli anni recenti, l’oro ha visto un notevole incremento di valore, arrivando persino a record storici. Tuttavia, segnali di maggiore volatilità emergono in seguito a una brusca correzione. L’argento, che aveva raggiunto livelli altrettanto elevati, ha subito un ribasso ancora più accentuato. Questi movimenti hanno attirato l’attenzione di investitori e analisti, alimentando dibattiti sul potenziale scoppio di una bolla finanziaria.
Cosa ha innescato il ribasso?
Il calo è stato scatenato da diversi fattori legati al contesto macroeconomico globale:
- Presenza di un selloff generalizzato nei mercati: le tensioni tra rialzi dei tassi della Federal Reserve, timori di recessione globale e pressione sulle materie prime hanno spinto molti investitori a liquidare asset considerati tradizionalmente rifugio, come i metalli preziosi, per coprire perdite su altri settori, in particolare tecnologico.
- Rafforzamento del dollaro USA: un dollaro più forte rende l’oro e l’argento più costosi per gli investitori esteri, riducendo la domanda a livello globale.
- Correzione tecnica dopo un rally estremo: livelli di ipercomprato e la rapida ascesa dei prezzi nei mesi precedenti hanno favorito una presa di profitto diffusa.
Vari fattori potrebbero aver contribuito alle recenti vendite sui metalli preziosi:
• Prese di profitto: Alcuni investitori potrebbero aver deciso di realizzare i guadagni accumulati, vendendo le proprie posizioni.
• Rottura di supporti tecnici: I livelli chiave di prezzo hanno agito da "triggers" per ulteriori liquidazioni.
• Incertezza globale: Le tensioni legate alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e il timore per una possibile crisi bancaria hanno accentuato il nervosismo sul mercato.
Il rally delle Borse e l’ottimismo degli Investitori
Contrariamente al movimento ribassista sui metalli preziosi, le Borse hanno mostrato un rimbalzo, guidato da un miglioramento delle prospettive economiche e da toni più concilianti nei rapporti internazionali. Ad esempio, segnali positivi da parte dei leader politici e un cambiamento nell’umore degli investitori hanno spinto i principali indici azionari a guadagnare terreno. Questo scenario ha evidenziato come, in certe circostanze, il mondo degli investimenti possa offrire opportunità diversificate tra metalli preziosi e azioni.
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Cosa cambia per investitori e risparmiatori
Nonostante il calo significativo, molti analisti ritengono che l’oro e l’argento restino strumenti essenziali per diversificare il portafoglio e proteggerlo dall’inflazione nel lungo termine. La volatilità potrebbe persistere nei mesi a venire, ma il valore strategico dei metalli preziosi in un mondo ancora incerto non è in discussione. Il mercato attende con interesse dati economici sul fronte dell'inflazione, che potrebbero influenzare le decisioni future sui tassi di interesse. Se l’inflazione dovesse superare le previsioni, potrebbe esserci una revisione delle attese, influenzando ulteriormente non solo i prezzi dell’oro e dell’argento, ma anche i rendimenti degli investimenti obbligazionari.
(Redazione)
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