A malapena un migliaio di richieste per il 2024: sono questi gli ultimi dati relativi a Quota 103, una delle formule anticipatorie che permettono ai lavoratori di andare in pensione prima del previsto.
Una misura che, di fronte a un flop così evidente, rischia seriamente di scomparire già dal prossimo anno.
Ma quali alternative potrebbero essere messe a disposizione per chi desidera un pensionamento anticipato? Vediamolo insieme.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Pianeta Pensioni.
Quota 103, flop totale anche nel 2025
Secondo l?ultima analisi dell?Osservatorio INPS sulle domande di pensionamento, le uscite con Quota 103 nel 2024 sono state appena 1.153.
Praticamente un decimo delle richieste presentate nel 2023, ovvero circa 15mila.
Con questi numeri, Quota 103 si conferma ancora una volta un flop clamoroso: un insuccesso ampiamente prevedibile, visto che i requisiti d'accesso sono diventati negli ultimi anni sempre più stringenti.
Oltre ai soliti requisiti, Quota 103 prevede anche un calcolo dell'assegno interamente contributivo, nonché una finestra mobile (ovvero il periodo tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza della pensione) più lunga rispetto a prima (oggi sono 7 mesi per il settore privato e 9 per quello pubblico).
Da aggiungere anche il limite all?importo percepibile fino all?età di vecchiaia: per il 2024 l?importo dell'assegno non può superare quattro volte il trattamento minimo.
Tutti elementi che hanno, di fatto, scoraggiato molti lavoratori dal prendere ancora in considerazione questa opzione, portando così alle cifre sopramenzionate.
Addio a Quota 103? Governo al lavoro su nuove misure
Con la Manovra di Bilancio 2026, Quota 103 potrebbe essere definitivamente archiviata, per fare spazio a "forme più flessibili di pensionamento anticipato, basate esclusivamente sui contributi versati e senza un requisito di età rigido", come sottolinea il Messaggero.
Tra queste, una delle opzioni più concrete è la Pensione Anticipata Contributiva, che consente il pensionamento con 25 anni di contributi e un?età minima di 64 anni.
C'è da dire, però, che questa soluzione presenta non pochi svantaggi. Il più importante: quello dell'importo minimo da maturare.
Per poter accedere alla Pensione Anticipata Contributiva è necessario che la propria pensione raggiunga un importo pari a tre volte il trattamento minimo (almeno 1.600 euro lordi al mese).
Una soglia che salirà a 3,2 volte a partire dal 2030, e con tanto di nuovo requisito contributivo (30 anni).
Chi non raggiunge questo importo potrà però "utilizzare una parte del TFR depositato all?INPS per coprire la differenza necessaria", spiega sempre il Messaggero.

Quota 103, fino a quando si può richiedere
Salvo novità in sede di Bilancio, Quota 103 resterà accessibile a tutti coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2025.
Non è chiaro se per Quota 103 sarà applicabile la cosiddetta cristallizzazione dei requisiti, ovvero la possibilità di presentare domanda anche negli anni successivi, a patto di aver maturato i requisiti entro una data prestabilita.
A titolo d'esempio, la cristallizzazione per Quota 100 è stata possibile solo per chi è riuscito a maturare i requisiti (62 anni di età e 38 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2021.
In assenza della cristallizzazione, se non si riesce a maturare i requisiti di Quota 103 entro la fine del 2025, conviene allora orientarsi verso altre soluzioni, come la già citata Pensione Anticipata Contributiva.
Oppure l?Anticipata "Fornero?, che richiede qualche mese in più di contributi ma prevede un calcolo più vantaggioso dell?assegno. Almeno fino al 2027.