IMU, TARI e Bollo auto, un tris di tasse in una congiunzione astrale che merita attenzione.
Nelle ultime settimane si è aperta un’ardua partita tra le aziende che mirano alla riapertura delle attività senza limiti e le forme di restrizioni. D’altra parte, la Commissione europea delinea la chiusura degli aiuti con la fine della campagna vaccinale entro la fine dell’anno.
Lo Stato temporeggia con il rinvio di alcune serrate, mentre si organizza per mettere in campo altre riforme, non escluso che ceda al pressing sulla tassazione. Non sono pochi i grattacapi a cui il governo Draghi dovrà tener testa, alcune decisioni su IMU TARI e bollo auto spiazzano i cittadini.
Condizione pandemica a parte, l’Italia gode di uno dei personaggi istituzionali più illustri d’Europa, favorito dalla decadenza della figura di Angela Merkel che entro l’autunno dovrebbe lasciare la leadership del governo della Germania.
L’assuefazione del Paese alle misure anti Covid-19 per contenere l’impatto della crisi non hanno fatto scivolare in soffitta l’esigenza d'incrementare le casse dello Stato. Il ritorno dell’IMU applicabile sulla prima casa è stato richiesto a voce alta da diverse organizzazioni internazionali come appunto, Il Fondo Monetario Internazionale, l’OCSE e Bankitalia.
Se nell’ex governo Conte gli aiuti erano generalizzati senza ben definite distinzioni tra le categorie di beneficiari, i successivi messi in campo dal governo Draghi sono mirati e particolarmente rivolti ai soggetti che hanno subito l’ascia della pandemia in termini di rovina economica prodotto dal fatturato, lasciando tante altre aziende in difficoltà.
Interventi a tampone come la cancellazione delle cartelle esattoriali IMU e del bollo auto di un’epoca ben definita e con la sospensione per diverse categorie nel periodo attuale. In controtendenza gli aumenti della TARI generando un flusso di entrate nelle casse comunali e l’IMU sulla prima casa
I pezzi sulla scacchiera hanno un ruolo e una funzione ben definita.
Il premier Draghi dovrà lottare con le unghie e coi denti per tirare l’Italia fuori dalla pandemia chiudendo il cerchio vaccinale. Nello stesso tempo, dovrà presentare a Bruxelles una redazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) attendibile, realizzabile e potente.
Nei paragrafi successivi in breve ti spiegheremo il pressing su Draghi per IMU sulla prima casa, gli aumenti della TARI e cosa sta succedendo sul bollo auto.
Il pressing su Draghi per l’IMU sulla prima casa
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è stato diretto.
Un pensiero chiaro non basta elevare l’asticella del PIL per supportare gli interessi debitori. Richiesta l’azione temporanea di una patrimoniale applicabile alle ricchezze. L’intervento del FMI punta a tassare i redditi alti al fine di rientrare con i deficit pubblico prodotto dalla pandemia.
Sulla stessa linea segue la proposta dell’OCSE che verte sulla tassazione immobiliare, così come spiegato nel rapporto Goin for Growth 2021 presentato a Parigi il 14 aprile 2021.
Dal documento di analisi, l’OCSE mette in rilievo l’introduzione dell’IMU sulla prima casa, tendendo conto dei contribuenti privi di reddito o, comunque, con un reddito ISEE considerato basso che non sarebbero esclusi, ma a cui verrebbe spalmata un’aliquota minima. Si tratta di una misura che apporterebbe liquidità nelle casse dello Stato e scanserebbe il possibile sperpero dei fondi del Recovery Fund.
La Commissione Europea spinge l’Italia verso il canale della tassazione su tutti gli immobili, con l’introduzione di un sistema progressivo che tenga conto del reddito prodotto annuo.
Ecco, perché, l’IMU sulla prima casa lo pagherebbero anche i contribuenti con un reddito al minimo, ma con un’aliquota rapportata al reddito.
Bankitalia vuole l’IMU sulla prima casa
Giacomo Ricotti, Capo del Servizio Assistenza e Consulenza fiscale di Bankitalia, lo scorso 12 gennaio 2021 nell’incontro con le Commissioni Finanze di Camera e Senato, ha chiarito la posizione sulla diminuzione dell’IRPEF in rapporto all’incremento della tassazione sugli immobili.
In altre parole, la Banca d’Italia per equilibrare i conti ha richiesto fortemente l’introduzione dell’IMU sulla prima casa. D’altra parte, l’Italia sui fondi del Recovery ha goduto di uno stanziamento extra del valore di 14 miliardi di euro, grazia all’autorevolezza del premier Draghi ex governatore della Bce.
A dire il vero, Draghi ha abbracciato il pensiero della UE e Bankitalia sulla tassazione immobiliare contestualmente alla riforma dell’IRPEF.
La doppia partita dell’IMU
Al momento, il Parlamento punta a inserire nella conversione del decreto Sostegni una misura adottata già in passato per la cancellazione dell’IMU per tutto il 2021, al fine di sollevare i vari esercenti (bar, ristoranti e così via) dal pagamento dell’imposta.
Una proposta giunta anche da Daniele Manca relatore in commissione bilancio.
Quello che servirebbe è la cancellazione dell’IMU, per concedere un ampio respiro al turismo. Si tratterebbe di un intervento dello Stato e delle istituzioni per arginare i conflitti sociali.
I Comuni arricchiscono le casse con l’aumento della TARI
La tassa sui rifiuti rientra nel pacchetto delle entrate più gettonate dei Comuni. Per questo motivo, i Comuni si muovono - a ordine sparso -, tra proroghe del pagamento e applicazione di aumenti delle tariffe TARI.
In media il 60% dei Comuni non tenendo conto delle serrate anti Covid.19 subite dalle attività commerciali ha incrementato la TARI.
Un provvedimento che danneggia tutte le piccole attività commerciali dalla pescheria al ristorante nessuna esclusa. Una conferma introdotta anche dall’Osservatorio delle tasse locali realizzata da Confcommercio.
Laddove il Comune è intervenuto con la proroga ha inflitto il colpo dell’aumento.
Come è avvenuto al comune di Chieti, dove oltre alla proroga della prima rata in scadenza a marzo e differita alla data del 31 maggio 2021 è stata applicata l’aumento della TARI. Un colpo per i cittadini. L’amministrazione comunale ha chiarito che l’incremento di pochi spiccioli descritto al codice TEFA rappresenta il tributo provinciale del 4%.
Quest’ultimo tributo prima era di competenza del comune. Secondo le disposizioni attuali va versato direttamente alla provincia.
Sulla stessa linea il comune di Milano dove non è ancora arrivata l'approvazione dell’aumento delle tariffe TARI 2021. Non è mancato l’intervento di Forza Italia con una proposta di riduzione della tassa.
Cosa sta succedendo sul IMU, TARI e Bollo auto?
Il governo Draghi col decreto Sostegni ha introdotto un condono fiscale graziando di fatto i contribuenti che non hanno pagato l’IMU, TARI e bollo auto nel periodo compreso tra il 2000 e sino all’anno 2010.
In particolare, la norma si riferisce alla cancellazione delle cartelle esattoriali che hanno per oggetto tali tasse dell’importo massimo di 5.000 euro. Si tratta di uno stralcio dei debiti fiscali dove è richiesto un requisito reddituale riferito al reddito imponibile del valore di non oltre 30.000 prodotto nell’anno d'imposta 2019.
Leggi anche: Debiti con il Fisco: non tutto va pagato.
Ecco come uscirne!
Bollo auto: esenzioni e proroghe
Determinante l’intervento delle Regioni sulla tassa automobilistica. Alcune hanno operato una cancellazione del bollo auto al 100%, altre hanno prorogato il pagamento per l’intero anno. D’altra parte diverse sono le dinamiche che si intersecano sul bollo auto diviso tra sconti, esenzioni e riduzioni.
Laddove, manca la proroga l’omesso pagamento porta applicazione di sanzioni e interessi. Maggiori informazioni nell’articolo Bollo auto: non si paga! Ufficiali esenzioni e proroghe!
Di seguito gli ultimi provvedimenti Regionali sulla tassa automobilistica, tra cui:
- Regione Puglia. In attesa della sospensione dal pagamento del bollo auto sino alla fine dell’anno.
- Regione Campania.
È intervenuta promuovendo un provvedimento di sospensione della scadenza del bollo auto sino alla data del 31 maggio 2021. In particolare, la misura è rivolta ai titolari dei veicoli il cui pagamento del bollo auto rientra nel lasso di tempo compreso tra la data del 19 gennaio e il 30 aprile 2021.
Non vengono applicati sanzioni e interessi. - Regione Veneto. È intervenuta promuovendo un provvedimento di sospensione della scadenza del bollo auto sino alla data del 30 giugno 2021. In particolare, la misura è rivolta ai titolari di veicoli il cui termine di pagamento della tassa regionale è in cadenza a maggio 2021.
- Regione Emilia-Romagna. È intervenuta promuovendo un provvedimento di sospensione della scadenza de Fonte: News Trend Online