Banca MPS vola non solo grazie ai rumor. Come spiegare il rally?

06/11/2019 00:00

Banca MPS vola non solo grazie ai rumor. Come spiegare il rally?

In uno scenario caratterizzato da vendite diffuse a Piazza Affari, dove il sentiment sta diventando sempre più pesante nel corso della mattinata, al di fuori del paniere del Ftse Mib spicca il rialzo in controtendenza di Banca Monte Paschi.
Il titolo, reduce da tre sedute consecutive in calo, dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un affondo di quasi il 4%, oggi recupera terreno con una certa vivacità, mostrando più forza del mercato.

Banca Monte Paschi ha già ripiegato dai top intraday toccati a 1,877 euro, ma si mantiene in deciso vantaggio, passando di mano a 1,837 euro, con un progresso del 2,63%.
Sostenuti i volumi di scambio, visto ch fino ad ora sono transitate sul mercato oltre 5,1 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 3,7 milioni di pezzi.


Banca Monte Paschi si spinge in avanti beneficiando dell'esito favorevole delle elezioni in Emilia Romagna che hanno decretato la vittoria del centro-sinistra.
Un risultato che secondo molti analisti allontana il rischio di elezioni anticipate in Italia e tanto basta a far sprofondare lo spread BTP-Bund che al momento lascia sul parterre quasi il 9% del suo valore, a 142,1 punti base, dopo essere anche al di sotto della soglia dei 140 basis points in mattinata.
Ancor più di altri protagonisti del settore, Banca Monte Paschi beneficia dei minori rischi sul fronte politico, visto che il venir meno della minaccia di una caduta del Governo, fa evaporare il pericolo di un'interruzione delle trattative tra il Ministero dell'Economia e Bruxelles relativamente alla cessione degli Npl.


Questo è infatti un passaggio cruciale per l'uscita del Tesoro dal capitale della banca toscana che dovrà avvenire entro il 2021.
Proprio quest'oggi Milano Finanza ha riportato delle indiscrezioni relative al responso dell'Unione europea sul piano di de-risking proposto dal Tesoro per Banca Monte Paschi.
Stando a quanto riferisce il quotidiano, a giorni si conoscerà la decisione della Commissione europee che dovrebbe arrivare nelle prime settimane di febbraio.
Cruciale sarà l'esito del verdetto, visto che solo grazie ad un acordo con Bruxelles si potrà fissare un tassello decisivo, in assenza del quale secondo Milano Finanza è pressochè impossibile immaginare un'uscita dell'azionista pubblico sa Banca Monte Paschi. 
Per poter avviare qualsiasi trattative sul futuro della stessa, sarà essenziale che il gruppo toscano si presenti sul mercato pulito e capitalizzato, in modo da poter far gola a qualche pretendente che diversamente rivolgerebbe il suo sguardo altrove.


Al momento Banca Monte paschi ha ancora in pancia 14,5 miliardi di euro di crediti non performanti, pari a oltre il 16% del totale crediti.
Questo malgrado la maxi pulizia da 24 miliardi di euro inclusa nel piano di salvataggio che ha portato all'ingresso del Tesoro nel capitale dell'istituto toscano.
Con il via libera dell'UE al piano di de-risking, la banca potrà disfarsi di 10-12 miliardi di Npl, rendendo così più agevole lo smaltimenti di quelli restanti e presentandosi con un'immagine ben diversa agli occhi dei potenziali pretendenti che potrebbero essere diversi.


Nel panorama italiano infatti diversi gruppi, come Banco BPM, Bper Banca e Ubi Banca, non si sono ancora impegnate in operazioni sul fronte M&A e potrebbero anche farsi avanti per un'eventuale deal con Banca Monte Paschi.

Fonte: News Trend Online

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