Pensioni: tagli al via dal 2021. Quanto cala l'assegno e per chi

14/08/2020 14:11

Pensioni: tagli al via dal 2021. Quanto cala l'assegno e per chi

Il 2021 sarà un anno indubbiamente importante e molto caldo per le pensioni che saranno oggetto di un accesso e intenso dibattito in vista di una riforma che ormai non può più tardare.

Pensioni: 2021 sarà un anno di fuoco. Via Quota 100 e non solo

Alla fine del 2021 terminerà la sperimentazione triennale di Quota 100 e il Governo ha già avviato il tavolo di confronto con i sindacati per gettare le basi di una riforma del sistema previdenziale.

Ancora prima che Quota 100 giunga al capolinea, l'avvento del 2021 sarà scandito da un'altra importante novità per le pensioni.

Pensioni: scattano i tagli dall'1 gennaio 2021

Dall'1 gennaio del prossimo anno infatti gli assegni previdenziali subiranno una lieve revisione al ribasso.

Si tratta di un mini taglio che è stato reso ufficiale due mesi fa e precisamente l'1 giugno scorso, quando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto del Ministero del Lavoro che di fatto ha introdotto delle modifiche ai coefficienti usati per il calcolo della quota contributiva della pensione in base a quanto versato dal lavoratore.

Come si legge nel suddetto decreto, a decorrere dall'1 gennaio 2021, i divisori e i coefficienti di trasformazione del montante contributivo sono rideterminati per il biennio 2021-2022.

Anche questa volta, in linea con una tendenza che dura ormai da oltre un decennio, i coefficienti sono stati abbassati e questo si tradurrà in una riduzione degli assegni previdenziali.

Pensione: di quale entità saranno i tagli?

Non ci sarà una vera e propria stangata dal 2021, ma dei mini tagli che andranno comunque ad erodere l'ammontare mensile della pensione.

Il taglio che arriverà dal prossimo anno dovrebbe oscillare all'incirca tra un minimo dello 0,33% ad un massimo dello 0,7216%.

Come ricordato di recente dal Sole 24 Ore, negli anni passati il valore del coefficiente era pari al 4,2% per chi andava in pensione a 57 anni, mentre ossia si è ridotto leggermente al 4,186%.

All'estremo opposto invece per quanti si ritirano dal lavoro al 71 anni, il coefficiente di trasformazione del montante contributo è sceso dal 6,513% al 6,466%, con un punto mediano al 5,22% per chi andrà in pensione a 65 anni di età, il cui assegno vedrà una riduzione di circa lo 0,48%.

Pensioni: chi pagherà il conto più salato

L'impatto maggiore si avrà sugli assegni di coloro che durante la loro vita lavorativa hanno accumulato somme per la pensione con il sistema contributivo puro o misto, visto che la riduzione interesserà la quota contributiva dell'assegno.

Sempre riportando alcuni calcoli elaborati dal Sole 24 Ore, un dipendente pubblico che andrà in pensione nel 2021 con 67 anni di età e meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, subirà una decurtazione complessiva dell'assegno di circa 300 euro all'anno.

L'entità del taglio sarà strettamente legate alla quota contributiva del lavoratore, visto che più la stessa sarà bassa, minore sarà la decurtazione subita.

Pensioni: quali assegni non subiranno tagli?

C'è da dire che i mini-tagli di cui abbiamo parlato fino ad ora riguarderanno solo i lavoratori che andranno in pensione a partire dall'1 gennaio 2021 e fino al 2022.

Non correranno invece il rischio di un assegno più leggero nè coloro che già godono di un trattamento previdenziale, nè quanti si apprestano a lasciare il lavoro entro la fine del 2020.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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