Tra le blue chips che quest'oggi sono riuscite a chiudere gli scambi in controtendenza rispetto al mercato troviamo Telecom Italia. Il titolo già ieri aveva mostrato una maggiore forza relativa rispetto al Ftse Mib, mettendo a segno un progresso di quasi un punto percentuale.
Anche quest'oggi Telecom Italia è riuscito ad evitare il segno meno, ma si è dovuto accontentare decisamente di molto meno, visto che si è fermato appena sopra la parità a 0,866 euro, con un frazionale rialzo dello 0,12%.
Bassi i volumi di scambio considerando che a fine sessione sono transitate sul mercato quasi 71 milioni di azioni, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 85 milioni di pezzi.
Recchi esclude un'alleanza di Telecom con Open Fiber
A richiamare l'attenzione su Telecom Italia sono state le ultime dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente del gruppo, Giuseppe Recchi, il quale ha affermato che non c'è alcun dialogo con Open Fiber.
Questo è quanto ha risposto il manager in un intervento pubblico a margine di Confindustria, segnalando di non vedere alcuna necessita di un'alleanza con il concorrente.
Nessun timore per l'arrivo di Iliad
Recchi ha spiegato che Telecom Italia va avanti con 400mila case connesse al mese con la banda ultra larga, per arrivare ad una copertura completa nel 2019, mentre nel mobile il gruppo è secondo in Europa.
Il presidente dell'ex monopolista italiano si è mostrato sereno anche relativamente all'arrivo di Iliad sul mercato italiano, spiegando che Telecom Italia è allenata alla competizione. Il nuovo piano industriale punta molto sui nuovi servizi e l'idea è che la società da lui guidata abbia un vantaggio sugli altri.
La view di Equita SIM
In un report diffuso oggi gli analisti di Equita SIM segnalano che Telecom Italia ha un obiettivo di copertura per la banda ultra larga del 99% della popolazione entro il 2019 e almeno 29 città entro il 2020.
Open Fiber punta invece in 6 anni a portare la fibra in 270 comuni.
Gli analisti della SIM milanese pensano sia contenuto il numero di comuni/città in cui ci sia spazio per la competizione tra due infrastrutture onerose. Nel lungo periodo un’alleanza o il ridimensionamento dei piani potrebbe essere razionale secondo gli esperti, i quali però fanno notare che le dichiarazioni rese ieri dal presidente di Telecom Italia dicono che i tempi non sono maturi.
L'Italia ha le tariffe mobile tra le più basse d'Europa
Equita SIM si è soffermata inoltre su uno studio di Telecompaper, secondo cui l’Italia sarebbe il Paese con le tariffe mobile più economiche d’Europa.
Lo studio ha comparato 1600 contratti mensili in 16 paesi con almeno 1000 minuti e 10 gigabyte e l’Italia risulta la realtà più economica con pacchetti da 18 euro, soprattutto per le tariffe 3, contro la media dei pacchetti europei a 43 euro.
Per gli analisti lo studio offre un quadro noto, con riferimento alla presenza in Italia delle tariffe tra le più basse nel Vecchio Continente.
Questo secondo gli esperti è frutto della iper-competizione fra gli operatori, oltre che della capacità di spesa dei consumatori.
Proprio questo però è uno degli elementi per cui la sfida di Iliad, attesa nei prossimi mesi, si presenta certamente come una seria minaccia, ma per Equita SIM la stessa giunge in un mercato molto attrezzato sia sul lato dei prezzi che su quello della qualitaÌ€ del servizio.
Confermata così la view positiva su Telecom Italia che per la SIM milanese è da acquistare con un prezzo obiettivo a 1,3 euro.
La strategia di Bca Akros
A puntare sul titolo sono anche i colleghi di Banca Akros che invitano ad accumulare le azioni del gruppo telefonico in portafoglio, con un target price a 1,15 euro.
Gli analisti non sono sorpresi dalle indicazioni di Recchi sull'assenza di un dialogo tra Telecom Italia e Open Fiber, segnalando che le possibilità di una partnership tra i due sono molto basse.
Fonte: News
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