Si profila una salutare correzione a Wall Street

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 27/01/2020 18:05

Ipercomprato di lungo periodo e sentiment eccessivamente benigno rendono il mercato azionario nel breve periodo vulnerabile a fattori esogeni negativi. Nel frattempo il 69% delle società di Wall Street batte le stime di EPS degli analisti.

La pandemia da coronavirus raggiunge i mercati azionari in condizioni di relativa vulnerabilità. Gli eccessi in termini di ipercomprato di lungo periodo (RAY a +5 punti) e di sentiment benigno (Fear&Greed) appaiono ben più determinanti, per le sorti di Wall Street e dintorni, di un’emergenza sanitaria di proporzioni ben inferiori rispetto ad altri episodi del recente passato, se si considera che la SARS nel 2003 mieté 774 vittime su 8100 diagnosi infauste; eppure coincise con l’inizio di un bull market pluriennale.

Per avere un’idea dell’eccezionalità conseguita dalla borsa americana, si consideri che, qualora stasera lo S&P dovesse eventualmente chiudere in territorio positivo; sarebbe la successione di sedute senza due segni negativi di fila, più prolungata dal 1955. Qualora invece il Down Friday oggi dovesse essere seguito da un Down Monday, si tratterebbe con ogni probabilità di una deviazione dalla narrativa adottata, che consentirà al mercato di consolidare, prima di ripartire verso nuovi massimi.

E dire che proprio adesso il contesto economico appare brillante e quanto mai confortante: con gli indici congiunturali che confermano una volta per tutte l’uscita dal rallentamento globale, e con la stagione degli utili negli Stati Uniti che vede ben il 69% delle società riportanti battere le stime.

Una correzione a questo punto consentirà alla maggior parte dei modelli previsionali, un salutare riallineamento rispetto a proiezioni da cui ci si era eccessivamente allontanati, verso l’alto. È il caso, fra gli altri, del confronto fra l’andamento del 2019(-2020) e l’evoluzione dello S&P500 a partire dal 2013: come si può notare dalla figura in seconda pagina, a questo punto non sarebbe scandaloso se Wall Street ripiegasse di un 4% dai correnti livelli, prima di tornare a crescere.

A cura di Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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