Ma quando tornerà l'ottimismo fra gli investitori?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 07/10/2025 19:22

Nonostante abbia sfornato performance spettacolari, Nvidia è tuttora scambiato ad un P/E di 26.6 volte: ragionevole, tenuto conto delle prospettive di crescita degli EPS, e ben poca cosa rispetto al multiplo da bolla (210x) raggiunto da Cisco a marzo 2000.

Con la seduta di ieri, Wall Street fa registrare il settimo saldo positivo di fila, ed un nuovo massimo storico. Il conteggio da inizio anno inizia a risultare imbarazzanti per chi, alla prima rilevazione a gennaio, ha sconsigliato l'acquisto di azioni sui massimi. Tanto più che ora raggiunge nuove vette anche l’indice equiponderato, al riparo dalle accuse di una eccessiva concentrazione di mercato.
È musica per le orecchie degli investitori, con il bull market che sta per festeggiare il terzo compleanno, ed ora a sei mesi dal rocambolesco minimo di aprile: quello che ha gettato lo scompiglio fra gli indecisi, relegandoli in un angolo dal quale non riescono ad uscire. Nonostante una narrazione tossica e disfattista, però, la borsa americana ha smentito clamorosamente i falsi assunti del Sell in May and go away, con un saldo attualmente di oltre il +20% - miglior prestazione nel semestre maggio-ottobre di tutti i tempi – con ancora alcune settimane alla fine del “periodo nero” per i mercati.
Questa circostanza peserà non poco sulla dinamica dei prossimi mesi. Come se non bastasse il ripristino del ciclo monetario distensivo, sulle cui implicazioni dopo una pausa prolungata ci siamo già occupati sulle colonne del Rapporto Giornaliero. Il tutto depone a favore del conseguimento dell'ambizioso target di fine anno, evocato nel 2025 Yearly Outlook di AGE Italia.

In attesa che si apra una nuova stagione delle trimestrali, ieri i fuochi di artificio sono stati sparati sopra la sede di AMD, esplosa di oltre il 20% per effetto dell’accordo con OpenAI. Immediati i riflessi per i semiconduttori, e a valle per il Nasdaq; con l’NDX che a sua volta converge verso l’obiettivo di lunga data sopra i 26 mila punti. E con la leader di mercato – Nvidia – che tuttora vanta un P/E tutt’altro che impegnativo a 26.6x. Ben poca cosa rispetto ad un multiplo di 210 volte, raggiunta da una omologa come Cisco a marzo 2000. Eppure gli investitori restano diffidenti.
Ieri Schwab ha aggiornato il suo misuratore di coinvolgimento operativo dei clienti che fanno trading abituale. Come si può rilevare, sebbene la misura sia in risalita negli ultimi mesi, siamo ben distanti dagli estremi raggiunti sul finire del 2021, prima dell’ultimo bear market ufficiale. Chissà di quanto dovranno ancora salire le quotazioni azionarie, prima che l’ottimismo torni ad affacciarsi su Wall Street.

Gaetano Evangelista - www.ageitalia.net

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

Newsletter

Newsletter settimanale

Ricevi ogni venerdì notizie e approfondimenti sui principali argomenti di borsa e finanza della settimana, comodamente nella tua casella di posta.