Analisi Settimanale Mercati Finanziari - 06 Settembre 2025

Michele Clementi Michele Clementi - 06/09/2025 07:20

Xi, Putin, Modi: un fronte unito contro gli Stati Uniti?

Il recente vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), svoltosi a Tianjin il 1 settembre, ha riunito oltre venti leader mondiali, offrendo al mondo l’immagine di un rinnovato coordinamento tra Cina, Russia e India.

La SCO come piattaforma di legittimazione

Fondata nel 2001 da Pechino e Mosca insieme a quattro Stati dell’Asia centrale, la SCO si è progressivamente trasformata da forum regionale di sicurezza a piattaforma politica ed economica a vocazione globale con l'obiettivo di dare voce al Sud Globale. Oggi conta dieci membri e sedici osservatori, rappresentando circa il 40% della popolazione mondiale.

ll vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), ha messo in evidenza un asse sempre più stretto tra Cina, Russia e India. Sebbene i tre Paesi abbiano interessi divergenti, condividono l’obiettivo di ridurre l’influenza statunitense e costruire un ordine internazionale alternativo.

Xi Jinping ha ribadito la necessità di contrastare “l’egemonia e la politica di potenza”, presentando la Cina come promotrice di un nuovo multilateralismo.

Il vertice ha segnato anche un parziale riavvicinamento tra Pechino e Nuova Delhi: dopo anni di tensioni ai confini, Modi e Xi hanno concordato misure simboliche di distensione. Per l’India, isolata sul piano regionale e in attrito con Washington, la collaborazione con Cina e Russia appare oggi quasi obbligata.

Lo scontro commerciale con gli Stati Uniti e le sanzioni legate all’acquisto di petrolio russo hanno infatti spinto Modi a rafforzare i legami con Mosca, sfidando apertamente la pressione americana. In parallelo, l’asse cino-russo si consolida con progetti strategici come il gasdotto Power of Siberia 2, segno della crescente interdipendenza tra i due Paesi.

Conclusione

La sequenza diplomatica si è chiusa con una parata militare a Pechino per festeggiare gli 80 anni della fine della guerra e la sconfitta del Giappone, alla presenza di Putin e Kim Jong-un: un’immagine simbolica di un fronte che, pur eterogeneo, si propone come alternativa all’Occidente.

Donald Trump ha reagito rapidamente alle immagini con un messaggio sarcastico: "Per favore, portate i miei più sentiti saluti a Vladimir Putin e Kim Jong-mentre cospirate contro gli Stati Uniti d'America".

Bad news, good news

Questo è il detto che si usa per quanto riguarda il mercato del lavoro, perché se c'è debolezza significa che le politiche monetarie diventano espansive e la Fed taglia i tassi di interesse.

Eppure questa volta non ha funzionato.

Il dato della disoccupazione ha evidenziato un aumento dei disoccupati al 4,3% ed anche un calo dei nuovi posti di lavoro a 22.000, quando le attese erano per 75.000.

In questo senso è importante notare che per la prima volta dal periodo Covid in America ci sono più disoccupati che nuovi posti di lavoro. Cosa significa questo:

  • che per un posto di lavoro saranno i disoccupati a contenderselo e non il datore di lavoro a dover cercare tra gli occupati;
  • una conseguenza potrebbe essere una diminuzione delle buste paga e aumento dei profitti;
  • allo stesso tempo potrebbe essere che le aziende hanno diminuito le assunzioni per l'incertezza economica futura oppure un rallentamento economico in arrivo, ma la crescita per ora è robusta;
  • si potrebbe anche supporre che si tratta dell'impatto dell'AI che diminuisce la domanda di nuovi assunti, anche se in linea di massima ci si dovrebbe aspettare in questa ottica un aumento della disoccupazione in primis.
  • Infine, gli ottimisti e nazionalisti vedono nel blocco delle frontiere un calo del numero di immigrati in cerca di lavoro, ma forse non sarà una cosa positiva per le aziende.

In conclusione, l'evento non è un'eccezione, anzi lo è stato il contrario negli anni post covid. L'anomalia è che in genere i nuovi posti di lavoro calano nei periodi recessivi come è facile da immaginare: le aziende vanno male per cui non fanno nuovi investimenti favorendo nuovi posti di lavoro. Invece, il numero di nuovi posti di lavoro è in un trend discendente da diversi anni e questo potrebbe essere spiegato con l'avvento dell'AI che si sostituisce alle persone fisiche, ma è solo una supposizione, ci vorrà del tempo per capire e spiegare meglio il trend in atto.

Tornando alle conseguenze del dato sull'occupazione, nonostante il dato peggiore delle attese è interessante constatare come le borse non abbiano festeggiato, ma hanno chiuso in negativo nella giornata di venerdì e le aspettative del taglio dei tassi di interesse sono scese dal 96% di giovedì all'89% di oggi. Come sempre i mercati sorprendono sempre le attese scontate, per cui questa volta "bad news good news" sembra non aver funzionato.

Curiosità:

Come la Germania risolve il problema dell'educazione finanziaria e delle pensioni

La Frühstart-Rente è una misura contenuta nell'accordo di coalizione tedesco tra CDU/CSU e SPD, che punta a promuovere la previdenza privata fin dall'infanzia. Secondo quanto previsto, lo Stato verserebbe 10 € al mese in un deposito previdenziale individuale, per ogni bambino che frequenta una struttura educativa in Germania, a partire dai 6 fino ai 18 anni di età.

Caratteristiche principali:

  • Versamenti statali continuativi dal sesto al diciottesimo anno di età.
  • Al compimento dei 18 anni, il fondo può essere continuato tramite versamenti personali, entro un limite annuale stabilito.
  • L’accumulazione è privata e gestita dal mercato, con esenzione fiscale fino al pensionamento. Il capitale resta intatto e non è accessibile prima dell’età pensionabile.

Tempistiche e possibili ritardi

  • L’avvio ufficiale è previsto per il 1º gennaio 2026.
  • Tuttavia, fonti recenti segnalano possibili ritardi: mentre altre misure come l’“Aktivrente” potrebbero partire regolarmente, la Frühstart-Rente potrebbe slittare al 2027, a causa di questioni tecniche non risolte, come il controllo dell’effettiva frequenza scolastica per evitare abusi-

Quanto può valere il fondo?

  • Se un bambino riceve 10 € mensili per 12 anni, l’investimento iniziale totale è di 1.440 €.
  • Con un tasso di rendimento medio annuo ipotetico pari al 8 %, al compimento dei 18 anni si potrebbe avere un montante di circa 4.800 €.
  • Proiettando il capitale fino all’età pensionabile (67 anni), senza ulteriori versamenti, si potrebbe arrivare a una somma ipotetica con un rendimento dell'8% di 239.000 €.
  • Se invece si continuano a versare 10 € al mese anche dopo i 18 anni, il fondo potrebbe raggiungere i 300.000 €.

Costi e sostenibilità finanziaria

  • Ogni anno, lo Stato dovrebbe supportare fino circa 730.000 bambini, ciò significa un impegno annuo intorno a 1 miliardo di euro, considerato sostenibile da esperti come Martin Werding dell’Università di Bochum.
  • Il confronto con altre spese pubbliche mostra che questa misura è relativamente contenuta dal punto di vista finanziario.

Vantaggi:

  • Promuove educazione finanziaria fin dalla giovane età.
  • Stimola la previdenza individuale e rende i giovani più consapevoli delle dinamiche dei mercati finanziari.
  • Il fondo è protetto da accessi esterni e dedicato all’età pensionabile, rappresentando un capitale riservato al futuro.

Critiche:

  • Alcune voci di sinistra temono che si tratti di un approccio che sposta la responsabilità sulle spalle individuali, indebolendo la previdenza statale (da approfondire secondo me).
  • Altri osservano che 10 € al mese hanno un impatto limitato, e che la somma finale potrebbe non essere sostanziale, a meno di versamenti integrativi (dipende da come saranno investiti i versamenti, se nell'azionario o in titoli di stato).
  • Restano molte questioni operative aperte, come la gestione dei depositi (a chi affidarli: intercettare i giovani e commissioni), le modalità di investimento consentite (dove investirli) e le fonti di finanziamento.

Prospettive future

La Frühstart-Rente costituisce solo una parte del più ampio Rentenpaket 2025, che include anche:

  • Il mantenimento del livello pensionistico al 48% fino al 2031.
  • Il completamento della Mütterrente III, che estende a 3 anni il riconoscimento delle stesse prestazioni per le madri di figli nati prima del 1992.
  • La creazione di un’Aktivrente, che incentivi il proseguimento volontario dell’attività lavorativa oltre l’età pensionabile, anche con fino a 2.000 € mensili esentasse.

LA SETTIMANA IN BORSA

La settimana è iniziata con la festività del Labor Day e poi con un bel tonfo martedì a Wall Street e subito si è inneggiato alla crisi ovvia e pre annunciata fino a nuovi massimi appena due giorni dopo. Come deve essere difficile interpretare le notizie per chi non ha sufficiente esperienza per estraniarsi da tutto o la capacità di capire quando la notizia è tale per vendere i giornali.

La settimana in Europa

Iniziata piatta in assenza di Wall Street ha poi avuto una giornata di passione seguendo in forte ribasso gli indici americani per poi seguirli anche nei rialzi dei giorni successivi. In Francia la situazione rimane instabile in attesa delle votazioni della prossima settimana le cui premesse sono negative. Questo pone sotto pressione tutti i debiti sovrani, perché bisogna ricordarsi che se Sparta piange, Atene non ride, in particolare se i paesi sono alleati.

Performance settimanali degli indici europei

I principali listini europei hanno chiuso in rialzo:

  • DAX (Germania): -1,29 %
  • CAC 40 (Francia): -0,38 %
  • FTSE MIB (Italia): -1.39%
  • FTSE 100 (Regno Unito): +0,23 %
  • EURO STOXX 50: -0,65 %
  • Euro STOXX 600: -0,17%
  • MSCI Europe: -0,08 %

Settimana in America

Gli indici sono stati in parte sostenuti da Google - Alphabet - che rimane monopolista nelle ricerche on line e nonostante la richiesta del Dipartimento di Giustizia, non dovrà vendere Chrome e i prodotti legati ad Android, ma dovrà "solamente" condividere alcuni dei suoi dati di ricerca con i concorrenti. L'anti trust contestava il fatto che tramite Google passa il 90% delle ricerche on line e Chrome lo sceglie il 65% degli utenti e il sistema operativo Android è montato sul 70% dei smartphone.

Performance settimanale degli indici Usa e mondo

Anche i listini americani chiudono in positivo:

  • S&P 500: +0,33%
  • Nasdaq: +1,01%
  • Russell 2000: +1,04%
  • MSCI World: +0,32%
  • MSCI Emerging: +1,49%
  • MSCI China: +1,89%

Dati macro: 

Due notizie: la prima che con un voto 7-4 la Corte d'Appello ha confermato la sentenza della Corte del Commercio Internazionale secondo cui il Presidente non ha l'autorità per imporre i dazi doganali. Ora spetta alla Corte Suprema decidere al riguardo in tempi brevi se Trump farà ricorso. Per ora i dazi rimangono tali fino al 14 ottobre, data entro cui Trump potrà fare ricorso alla Corte Suprema dove ha una maggioranza di voti 5-4 grazie alle sue nomine.
La seconda notizia è il dato del mercato del lavoro che salito al 4,3% da una parte conferma le aspettative di un taglio dei tassi di interesse, dall'altro preoccupa gli investitori perché vedono nel dato un rallentamento economico.

Analisi tecnica e valutazioni: 

Gli indici rimangono sui massimi in America, mentre in Europa c'è un ritorno alla media dopo l'ottimo anno in corso, ma sembra più essere un consolidamento che una distribuzione vera e propria prima di una fase ribassista. Accettiamo la volatilità sapendo che i supporti chiave sono piuttosto lontani prima di dare la partita vinta ai ribassisti.

Conclusioni

Settembre inizia con la consueta volatilità che contraddistingue il mese e probabilmente così continuerà con alti e bassi a inseguire le notizie. Comunque nella settimana si è toccato il 22 esimo record dello S&P da inizio anno ed è strano come ci siano più argomentazioni per un eventuale crollo piuttosto che una misurata felicità. Forse perché la debolezza del dollaro si riflette nei portafogli, però, si sa che se l'America cresce tutto il resto del mondo si mette al traino. Forse i portafogli sono troppo concentrati sull'America?

Prospettive per la prossima settimana

Continuiamo a restare in attesa della prossima riunione della Fed. Il mercato da per scontato un taglio dei tassi di interesse dello 0,25%, anche se le aspettative sono scese di qualche punto percentuale, ma rimangono al 90% circa e di conseguenza potrebbe concretizzarsi il detto: buy on ruomor and sell on news. Staremo a vedere seduti sulle montagne russe di settembre.

 

 

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