I mercati globali chiudono agosto in un clima di volatilità moderata, influenzati da dati macroeconomici contrastanti e dalle attese sulle politiche delle banche centrali. Gli indici americani, come l’S&P 500 e il Nasdaq, restano vicini ai massimi storici, evidenziando forza relativa malgrado alcune correzioni tecniche. In Europa, invece, i listini chiudono in territorio negativo (-0,5%/-0,8%), con il FTSE MIB stabile ma sotto pressione per il settore bancario a causa della sensibilità allo spread BTP-Bund.
I driver principali: inflazione, banche centrali e valute
L’attenzione degli investitori è focalizzata sui dati sull’inflazione PCE negli USA e sulle decisioni della BCE in arrivo, che alimentano volatilità. Il dollaro si rafforza grazie ai commenti moderati (dovish) di Powell a Jackson Hole, mettendo pressione sull’EUR/USD, mentre l’oro consolida livelli record sopra i 3.400 dollari l’oncia, sostenuto dall’incertezza geopolitica. Il greggio resta volatile per le tensioni in Medio Oriente, ma guadagna grazie all’aumento della produzione deciso dall’OPEC+.
Focus sul settore tecnologico: Nvidia e l’Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale continua a essere il motore chiave del mercato tecnologico. Nvidia ha superato le aspettative sugli utili con un +56% dei ricavi anno su anno nel Q2 2026 (46,7 miliardi di dollari), ma ha offerto guidance prudente per la Cina, deludendo gli investitori. Questo scenario di crescita robusta ma con incertezze geografiche riflette la complessità attuale del settore tech.
Contesto macroeconomico e decisioni delle banche centrali
Negli USA, l’attesa è per i dati PCE sull’inflazione e l’occupazione non agricola, con Powell che ha lasciato aperta la possibilità di tagli dei tassi già a settembre per i rischi sul mercato del lavoro, alimentando aspettative di allentamento monetario e potenziali aumenti di volatilità. In Europa, la BCE mantiene i tassi fermi dopo otto tagli consecutivi, con i tassi al 2,15% sul rifinanziamento principale e al 2% sulla facility depositi. Le divergenze tra Fed e BCE sostengono l’EUR/USD vicino ai massimi quadriennali (circa 1,168).
Geopolitica e materie prime
Le tensioni in Medio Oriente e lo stallo nei negoziati Russia-Ucraina incrementano l’incertezza, sostenendo i prezzi dell’oro e del petrolio. L’OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione di 547.000 barili al giorno a settembre, completando la reversione dei tagli precedenti e influenzando la volatilità sul mercato petrolifero.
Analisi tecnica e livelli chiave sui mercati azionari e valutari
Nel breve termine, i mercati mostrano volatilità elevata, spinti dai dati macro e dalle trimestrali. Oggi si attendono i dati PCE core USA e gli indici preliminari CPI in Germania, Italia e Francia, potenziali catalizzatori di rotazioni settoriali da growth a value. Tecnicamente:
- DAX: trend breve ribassista con supporto a 23.500 e resistenza a 24.000
- FTSE MIB: in correzione con supporto a 42.000 e resistenza a 42.500
- S&P 500: trend rialzista con supporto a 6.450 e resistenza record a 6.520
- EUR/USD: rialzista in trading range 1,165-1,175
- Oro: consolidamento tra 3.380 e 3.450 dollari l’oncia
- Petrolio WTI: range stabile 63,50-66,00 dollari al barile
Aggiornamenti su altri indici e forex mostrano trend misti ma con livelli tecnici critici da monitorare per cogliere segnali operativi.
Livelli da monitorare
Per il breve termine, segnali importanti sono:
- Long DAX sopra 24.050 con stop a 23.850 e target a 24.300
- Short EUR/USD sotto 1,165 con stop a 1,172 e target a 1,155
- Long oro sopra 3.420 dollari con stop a 3.390 e target a 3.480
Livelli tecnici aggiornati confermano supporti e resistenze critici su DAX, EUR/USD, oro e petrolio, con particolare attenzione alla riunione OPEC del 7 settembre. Indicatori tecnici (RSI) e dati macro (PCE, occupazione USA, inflazione eurozona, decisioni BCE) saranno determinanti come catalizzatori.
Evoluzione del trend di medio termine
Si attende una possibile sottoperformance degli indici europei rispetto agli USA per incertezze commerciali e crescita economica debole. Il dollaro potrebbe indebolirsi in linea con tagli Fed attesi, pur sorretto da dati solidi. L’oro potrebbe salire verso 3.500-3.600 dollari grazie a un allentamento monetario, mentre il petrolio oscillerebbe tra 65 e 75 dollari. Gli scenari principali includono:
- Caso base: taglio Fed di 25 punti base a settembre e pausa BCE, con EUR/USD tra 1,18 e 1,20
- Scenario rialzista: accelerazione calo inflazione USA e Fed più aggressiva
- Scenario ribassista: escalation tensioni commerciali USA-Europa con rifugio su USD/CHF
Livelli di breakout e spread BTP-Bund sopra 90 punti indicherebbero stress per il mercato italiano, con Nvidia sopra 185 dollari come segnale di forza tecnologica.
Conclusioni
L’attuale contesto di macroeconomia, geopolitica e andamento tecnico richiede un approccio prudente e dinamico. Monitorare i livelli chiave e i prossimi eventi sul calendario sarà essenziale per sfruttare opportunità e gestire i rischi sui mercati globali. Le fonti di dati aggiornate e le analisi tecniche sono fondamentali per orientare le decisioni in un periodo di incertezza ma anche di potenziale crescita selettiva.
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