Osservatorio 4/2025: calma piatta del PIL, in attesa della fine del PNRR

Analisi Economica Analisi Economica - 16/12/2025 11:13

PIL - Prodotto Interno Lordo

 

Si prevede una sostanziale stabilità del PIL, nei prossimi trimestri. Considerando un’inflazione attesa dell’1,20%, la proiezione del PIL, per settembre 2026, indica una contrazione in termini reali pari a -0,04%. Questa flessione non è da attribuire propriamente alla conclusione della spesa per il PNRR, quanto alla politica economica volta a contenere i saldi di finanza pubblica per rispettare i vincoli europei. Questo impedisce un adeguato stimolo alla crescita, che potrebbe soffrire per la carenza di spesa privata, di imprese e famiglie, quanto meno ai livelli garantiti dal PNRR, in via di conclusione.

Tutte le principali Agenzie di rating hanno migliorato il giudizio sul debito pubblico italiano. Le stime a breve termine indicano una leggera diminuzione, in linea con il tipico andamento nominale di fine anno. Tuttavia, la proiezione per i primi mesi del 2026 è di un’ulteriore crescita, nonostante il contenimento della spesa pubblica rispetto all’andamento delle entrate.

Debito pubblico italiano

Riguardo ai tassi di interesse, si osserva una riduzione per i Titoli di Stato a breve termine e un lieve aumento per quelli a lungo termine. I tassi bancari sui prestiti alle imprese sono scesi al di sotto di quelli praticati alle famiglie, segnalando una minore rischiosità stimata dagli istituti di credito nei confronti delle aziende.

Tassi su prestiti a Famiglie e Imprese

I tassi sulle nuove erogazioni alle imprese sono infatti diminuiti, nell’ultimo anno, mentre quelli sulle nuove erogazioni per mutui sono rimasti sostanzialmente invariati.

Tassi per nuove erogazioni - Famiglie e Imprese

Calma piatta in tutte le principali voci del PIL e nei principali aggregati di Contabilità Nazionale. Data la spesa del PNRR effettivamente intercorsa, la stasi dell’economia reale non promette nulla di buono.

Contabilità nazionale

Nel mercato del lavoro, il numero di occupati ha raggiunto il massimo storico (oltre 24 milioni), con i disoccupati che si mantengono attorno a 1,5 milioni. I redditi percepiti mediamente da ciascun lavoratore dipendente, tuttavia, sono ancora più bassi di quattro anni fa.

Salari reali per lavoratore dipendente

Quest’ultimo dato è spesso sottolineato ma ricordiamo che non può chiarire la distribuzione dei redditi fra i lavoratori. Inoltre, non fintanto che non si dispone di stime relative a quanta parte dei redditi conseguiti dalle imprese sia corrisposta ai famigliari, parenti e affini, dell’imprenditore o del proprietario dell’impresa, non si potrà stimare quanta parte del PIL, classificata come reddito da lavoro dipendente, sia in realtà una quota attribuibile al profitto.

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A cura di Gabriele Serafini - analisieconomica.it

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