Nato con un cucchiaio d'argento in bocca, è una storica frase pronunciata dagli inglesi per indicare una persona che ha abbastanza cibo per vivere e lo porta alla bocca utilizzando un oggetto prezioso…ricordo tale detto perché continuo ad essere fiducioso sul silver, il suo percorso verso territori inesplorati, a mio avviso, non è affatto terminato. Senza dover citare e ricordare nuovamente la storica speculazione dei fratelli Nelson e William Herbert Hunt, figli di un importante petroliere texano, Lafayette
Hunt Junior, poiché quella è un’altra storia ed un contesto differente…non mi sono mai sottratto nel sottolineare la grande attenzione verso il suddetto metallo per specifici aspetti che si son palesati da tempo inequivocabilmente. I numeri parlavano chiaro…lo vado ripetendo da almeno due anni a questa parte, basta andare a rileggere tutti i report o le interviste, in occasione degli approfondimenti settimanali, senza dimenticare la mia analisi sul silver a Rimini, in sala trading, dinanzi a duecento persone, durante l’evento YouFinance dello scorso anno. Le ragioni erano e continuano ad essere molteplici, al netto di aspetti puramente speculativi. A queste aggiungo il taglio dei tassi di interesse
che rappresentano ulteriore linfa vitale per i metalli. Con tassi più bassi, i metalli non remunerati (oro e argento non staccano cedole) sono decisamente più appetibili. In più, un dollaro più debole rende i metalli meno cari per chi compra in altre valute. Inoltre, l’aumento delle tensioni geopolitiche ha alimentato l’appeal verso i beni rifugio, argento compreso. La forza dell’argento si è poi manifestata anche rispetto all’oro. Il grafico del gold/silver Ratio ci dice che oggigiorno ci vogliono 58 once di argento
per acquistare un oncia d’oro rispetto alle 126 del mese di aprile.
Protagonista indiscusso delle ultime giornate di contrattazione, l’argento rappresenta la materia prima più attenzione a livello globale. In una situazione di grande incertezza geopolitica, in molti acquistano beni di questo tipo per proteggere i loro risparmi da svalutazioni e crisi. Anche una certa liquidità ridotta tende a sostenere il metallo che spesso subisce delle oscillazioni nette e decise. Diciamo anche che come l’oro, anche l’argento si è dimostrato storicamente una copertura efficace contro l’inflazione. Quando l’inflazione riduce il valore della valuta cartacea e di altri beni, l’argento tende a mantenere il suo potere d’acquisto.
I tre maggiori produttori di argento sono Messico, Perù e Cina, ed al momento devono far fronte a problemi di ogni tipo, dai ritardi normativi, alle misure repressive in materia ambientale. Sono tante le miniere che hanno una rilevanza decisa sulla produzione di argento, come quella di Saucito, situata nello stato di Zacatecas, e che ha una storia recente rispetto ad altri siti e che si è sviluppata grazie a nuove tecnologie legate al settore minerario. Diciamo anche che ci troviamo dinanzi al quinto anno consecutivo di deficit di offerta. Essendo in gran parte un sottoprodotto dell’estrazione di altri metalli, un aumento di prezzo non implica automaticamente un incremento dell’offerta. Più della metà della domanda è legata a specifici settori industriali che ne fanno richiesta, senza trascurare l’aumento dell’utilizzo del suddetto metallo nei sistemi militari con singoli missili che arrivano a contenere fino a 15 kg di argento. Globalmente si consuma più argento rispetto all’estrazione, con un’offerta mineraria annuale che si aggira intorno alle 800 milioni di once, con circa il 75% delle stesse che viene appunto ricavato come sottoprodotto di miniere di altri metalli, come zinco, rame e stagno. I vincoli di produzione
mineraria non hanno tenuto il passo con l'accelerazione della domanda.
A proposito di miniere, questo riguarda anche l’oro, queste quotazioni negli Stati Uniti stanno spingendo una nuova generazione di minatori a tornare in questo territorio, alimentando i timori sulle conseguenze per la regione di un nuovo ciclo di estrazione. Recentemente Trump ha dato impulso al settore, emanando nel marzo scorso un ordine esecutivo per incrementare la produzione mineraria americana, e chiedendo l'accelerazione delle procedure di rilascio dei permessi e delle revisioni. Le più famose avvennero in Colorado (1858-1861), nel Montana (dal 1862) e nel Klondike
(1896-1899). Famosa anche quella delle Black Hills (1876). Ebbene per quel che riguarda il gold, proprio in questa zona del Dakota del Sud, circa 150 anni dopo l'invasione dei coloni nel territorio allora abitato dai nativi americani starebbe ripartendo una nuova caccia al metallo prezioso…
Secondo alcune proiezioni dell’International Energy Agency, la sola industria solare potrebbe raddoppiare la domanda di argento entro il 2030, rendendolo una risorsa strategica per la transizione verde. E’ dai tempi di Ippocrate che l’argento è considerato un elemento molto importante, anche in campo sanitario. Con la sua duplice caratteristica di metallo prezioso e industriale, continuerà ad essere protagonista nel mercato delle materie prime. Tendenzialmente, potrebbe continuare a convenire
investire in argento in futuro perché certamente rispetto all’oro risente maggiormente del rallentamento economico globale ma allo stesso tempo con il suo ciclo di vita infinito è un materiale davvero circolare e continuerà ad essere richiesto per specifiche applicazioni industriali legate al settore dell’energia green, decarbonizzazione, fotovoltaico, diffusione EV e poi non dimentichiamo che può essere considerato anche un bene rifugio in tempi di incertezza.
Bisogna anche dire che la dipendenza industriale è anche la sua debolezza perchè essendo fortemente legato alla produzione tecnologica e industriale, un eventuale rallentamento della crescita globale o un calo della domanda di elettronica avanzata potrebbe frenare l’espansione dei prezzi. La domanda industriale legata all'accelerazione
dell'elettrificazione dell'economia globale ha prodotto deficit significativi nell'offerta per cinque anni consecutivi. Le scorte sono state notevolmente ridotte. Nel documento “World Silver Survey 2025” (capitolo di sintesi diffuso da Metals Focus per Silver Institute) il market balance risulta in deficit per il 2024 (circa -148,9 milioni di once) e indicato ancora negativo nel 2025 (stima -117,6 milioni di once).
Credo che nel 2026 l’argento possa continuare la sua corsa, con oscillazioni marcate. La sua natura più instabile rispetto all’oro lascia prevedere movimenti bruschi.
La recente accelerazione del silver è favorita anche dal ritorno di interesse dei piccoli risparmiatori.
Leggendo i numeri del CME Group ci si rende conto di quanto sta accadendo sul silver, tant’è che di recente la corsa al rialzo è stata guidata soprattutto attraverso i Micro Silver Futures, cresciuti del 238% su base annua e arrivati a una media di 75.000 contratti giornalieri. Anche i futures standard hanno registrato un incremento sostanziale (+22%).
Per quel che riguarda gli ETF, diciamo che dopo un periodo in cui tali strumenti contribuivano ad aumentare l’offerta di metallo a causa dei numerosi riscatti, attualmente, dato il contesto, è necessario ricordare che quando gli investitori acquistano ETF in argento, le banche custodi devono allocare l'inventario del caveau esistente o procurarsi metallo fisico aggiuntivo. Pertanto, un primo driver del rally riguarda i flussi in ingresso negli ETF fisici. Un segnale particolarmente significativo perché riguarda investitori istituzionali e retail allo stesso tempo. Nel solo ultimo mese lo iShares Silver Trust (Slv) ha attirato 1,5 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto agli 860 milioni confluiti nell’Spdr Gold Shares (Gld).
A livello globale gli ETF hanno assorbito più di 15,3 milioni di once in soli quattro giorni. Oggigiorno i contratti di carta superano di gran lunga la disponibilità fisica di metalli e tutto questo genera anche una forte volatilità. Nelle scorse settimana abbiamo parlato anche dei tassi di locazione ebbene Quando i tassi di locazione aumentano drasticamente, segnala un'acuta scarsità fisica e in genere precede movimenti significativi dei prezzi. Il prezzo dell’argento è anche aumentato a causa di un massiccio short
squeeze e della carenza di argento disponibile a Londra. A tutto questo va affiancato un continuo accumulo da parte del mercato cinese, creando uno scenario a doppia pressione sull'offerta disponibile.
Tra i molteplici fattori che hanno contribuito alla recente ed ulteriore spinta al rialzo non si può dimenticare il malfunzionamento dei data center che ha causato la sospensione del trading sul Cme per diverse ore. l’interruzione ha provocato un divario tra la domanda globale di argento e la disponibilità di contratti futures, con un conseguente rapido aumento dei prezzi quando il mercato è tornato in funzione… Quindi Il trading di futures e opzioni su Chicago Mercantile Exchange (Cme) è stato sospeso per ore venerdì 28 novembre, interrompendo alcuni dei mercati più liquidi al mondo per le materie prime. Tutto questo ha alimentato Un crollo della liquidità nei mercati futures sull’argento che ha portato a un impennata speculativa dei prezzi. E quando il COMEX ha riaperto i prezzi sono schizzati verso l’alto. Molti operatori hanno optato per altri mercati come
quello di Shanghai generando una differenza dei prezzi e all’apertura del mercato comex l’argento è salito ulteriormente con forza.
Premesso che le quotazioni dell’argento sono soggette a correzioni improvvise (rispetto all’oro il mercato è più piccolo, meno liquido e più volatile), per il 2026 l’argento continuerà a correre con i suoi due motori, quello di natura finanziaria e quello di metallo industriale, pertanto, continuo ad essere ottimista sul silver. il mercato dell'argento rimarrà forte, guidato dall'impennata della domanda industriale e dalla stretta delle forniture. Difficile immaginare l'aumento del prezzo a tre cifre percentuali come nel 2025 ma personalmente continuo a guardare la parte alta del grafico. Per quel che riguarda il breve periodo, un primo supporto lo si può evidenziare in area 72 dollari l’oncia, su un timeframe giornaliero. La tendenza al rialzo è, per certi aspetti, confermata dalla quotazione che si mantiene ben al di sopra delle medie mobili a 20, 50, 100 e 200 giorni,
tutte orientate al rialzo. L’RSI è sopra 80 ma, nonostante ci si trovi in territorio di ipercomprato, credo che i rintracciamenti seppur dietro l’angolo, dati i prezzi, possano continuare ad essere limitati.
Giuseppe Lauria