Carta del Docente 2025, nuove regole per acquisto di tablet e trasporti: ecco cosa cambia

Benna Cicala Benna Cicala - 15/10/2025 07:49

Carta del Docente 2025, nuove regole per acquisto di tablet e trasporti: ecco cosa cambia

Importanti novità in arrivo per la Carta del Docente, il bonus che da anni sostiene la formazione e l’aggiornamento professionale degli insegnanti italiani. Il nuovo Decreto Scuola introduce un restyling profondo della misura, che nel 2025-2026 diventerà più inclusiva e più flessibile, sia per quanto riguarda i beneficiari, sia per l’utilizzo dei fondi.

A sorpresa, la Carta del Docente si apre anche ai precari con contratto fino al 30 giugno e, per la prima volta, permetterà l’acquisto di hardware e software, come computer e tablet, con regole precise che puntano a un utilizzo più equilibrato nel tempo.

Ma chi potrà richiederla e come cambia la gestione del bonus? Quali sono i nuovi prodotti acquistabili e ogni quanto sarà possibile acquistare tecnologia? Scopriamolo insieme.

Prima però vi lasciamo al video YouTube di Cateteaches su come funziona la Carta Docente.

Carta del Docente 2025: chi ne ha diritto e come cambia la platea dei beneficiari

Dopo anni di attese e proteste, il governo ha deciso di allargare la Carta del Docente anche ai supplenti con contratto fino al 30 giugno. Finora, infatti, il bonus era riservato solo ai docenti di ruolo o a chi aveva una supplenza annuale fino al 31 agosto. Una distinzione che penalizzava una parte importante del personale scolastico, impegnata stabilmente durante l’anno ma esclusa dal contributo.

Con la riforma, anche gli insegnanti con contratto a termine fino al termine delle attività didattiche potranno finalmente ricevere i 500 euro della Carta. L’estensione include anche il personale educativo, riconoscendo il valore formativo di chi lavora nei convitti e nelle strutture educative statali.

Cambia inoltre la modalità di assegnazione del bonus. Ogni anno, entro il 30 gennaio, un decreto interministeriale definirà le regole di erogazione, modulando l’importo in base al numero effettivo dei beneficiari. Un passo verso una gestione più trasparente e aggiornata, che punta a garantire equità tra docenti di ruolo e supplenti.

Cosa si può acquistare: arrivano pc, tablet e software ogni quattro anni

La vera rivoluzione riguarda le categorie di beni acquistabili. Fino al 2024 la Carta del Docente poteva essere usata per corsi, libri, abbonamenti culturali o ingressi a musei e spettacoli. Dal 2025/2026, invece, si aprono nuove possibilità tecnologiche.

La novità più attesa è l’introduzione di pc, tablet e software tra le spese ammissibili, ma con un vincolo ben preciso: l’acquisto sarà consentito solo una volta ogni quattro anni. L’obiettivo è chiaro: evitare che il bonus diventi un contributo “fisso” per l’acquisto annuale di tecnologia e, allo stesso tempo, garantire un utilizzo responsabile delle risorse pubbliche.

Chi ha già beneficiato della Carta in anni precedenti potrà acquistare un dispositivo tecnologico nell’anno scolastico 2025/26, dopodiché dovrà attendere quattro anni per poterlo fare di nuovo. È una scelta che cerca di equilibrare esigenze professionali e sostenibilità dei fondi.

Ma non finisce qui. L’emendamento introduce anche la possibilità di utilizzare la Carta del Docente per i trasporti, una novità che va incontro a chi si sposta quotidianamente per raggiungere scuole lontane, soprattutto nei piccoli centri. Una spesa concreta e coerente con le esigenze di una categoria che spesso lavora in sedi distanti dalla propria residenza.

Fondi in crescita e nuovi controlli contro gli abusi

Secondo le prime stime, le risorse destinate alla Carta del Docente potrebbero superare i 400 milioni di euro già stanziati negli anni precedenti. Una parte dei fondi, però, non andrà direttamente nelle tasche degli insegnanti, ma servirà a potenziare la piattaforma digitale e i controlli di sicurezza.

Dopo le inchieste della Guardia di Finanza tra il 2021 e il 2023, infatti, il Ministero dell’Istruzione punta a rafforzare i controlli sugli acquisti. In alcune città, come Catanzaro, erano emersi casi di utilizzo improprio del bonus per l’acquisto di smartphone o elettrodomestici, beni non previsti dalla normativa.

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