Pensione anticipata, in quali casi è possibile richiedere il ricalcolo (e quando conviene)

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 06/10/2025 10:15

Pensione anticipata, in quali casi è possibile richiedere il ricalcolo (e quando conviene)

Tutti sanno che una pensione anticipata, al raggiungimento dell?età ordinaria (oggi fissata a 67 anni) può diventare una pensione di vecchiaia.

Quello che molti ignorano, però, è che al momento del passaggio è possibile chiedere il ricalcolo dell?assegno, usufruendo dell?opzione detta di "neutralizzazione?.

Un'opportunità per alcuni, ma un rischio per altri.

Vediamo come funziona il ricalcolo e in quali casi conviene davvero farlo.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di MiaPensione.

Pensione anticipata, in quali casi è possibile richiedere il ricalcolo

Come anticipato, la pensione può trasformarsi da anticipata a di vecchiaia una volta raggiunta l?età prevista dalla legge.

Ma questo non significa che scatti in automatico il ricalcolo. Si tratta infatti di un'opzione, non di un obbligo imposto dalla normativa.

Un'opzione, tra l'altro, non accessibile a tutti: il ricalcolo è infatti ammesso solo per alcune tipologie di trattamenti anticipati e di anzianità, in particolare per le pensioni liquidate con il sistema misto.

Ossia il meccanismo che prevede l'applicazione di due modelli per il calcolo: il modello retributivo per i contributi versati fino al 31 dicembre 1995, e il modello contributivo per quelli versati a partire dal 1 gennaio 1996.

in questo contesto che entra in gioco la cosiddetta neutralizzazione, cioè l?esclusione dei periodi "sfavorevoli? che abbasserebbero la media retributiva presa a riferimento per il calcolo.

Spieghiamo meglio: la quota retributiva dell?assegno viene determinata sulla media degli stipendi percepiti in alcuni specifici anni, secondo la gestione previdenziale e l?anzianità contributiva del lavoratore.

Se negli ultimi anni di carriera si sono registrati redditi più bassi, questi potrebbero influire negativamente sul calcolo finale.

Neutralizzandoli (cioè eliminando quei contributi dal computo) è possibile ottenere un assegno pensionistico più favorevole.

Attenzione, però: la neutralizzazione è ammessa solo se i contributi "penalizzanti? ricadono negli ultimi 5 anni e risultano eccedenti rispetto al requisito minimo richiesto.

Infatti, come già detto, non tutti i trattamenti pensionistici lo prevedono. E non sempre conviene.

Pensione anticipata, quando conviene il ricalcolo

Tra le soluzioni che permettono il ricalcolo c'è la cosiddetta pensione anticipata Fornero.

Si tratta tuttavia di un trattamento riservato a pochi, poiché prevede un requisito contributivo particolarmente elevato: 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Di conseguenza, il margine per applicare la neutralizzazione(che, ricordiamo, è solo per i contributi eccedenti il requisito) risulta minimo e spesso poco vantaggioso.

Diverso è il discorso per la pensione di vecchiaia, che richiede solo 20 anni di contributi.

In questo caso, se una pensione anticipata è stata liquidata in presenza di retribuzioni basse negli ultimi 5 anni e senza contributi eccedenti, al compimento dei 67 anni è possibile chiedere la neutralizzazione per attenuare la penalizzazione subita.

Perché appunto la pensione di anzianità o anticipata può essere "convertita? in una pensione di vecchiaia, e dal momento che quest?ultimo trattamento prevede un requisito contributivo inferiore, risulta possibile beneficiare della neutralizzazione, eliminando così dal calcolo gli anni meno favorevoli.

Pensione anticipata, come richiedere il ricalcolo

Essendo una facoltà del pensionato, il ricalcolo va richiesto tramite domanda di ricostituzione della pensione, chiedendo il ricalcolo con esclusione dei periodi sfavorevoli.

Fa eccezione la neutralizzazione dei contributi figurativi derivanti da disoccupazione (ad esempio NASpI): in questo caso interviene automaticamente l?INPS, senza necessità di presentare alcuna istanza.

Nessuna possibilità di neutralizzazione dei contributi invece per chi appartiene al regime contributivo puro, cioè per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995.

Il motivo è semplice: non c'è una media di stipendi o redditi come riferimento per il calcolo dell?assegno pensionistico, pertanto non esistono valori da neutralizzare.

In compenso, chi è uscito con la pensione anticipata contributiva, una volta raggiunti i 67 anni, può comunque ottenere l?importo pieno, poiché decade il tetto delle 5 volte il trattamento minimo (pari a 3.017 euro mensili nel 2025).

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