Oggi per andare in pensione anticipata servono 41 anni e 10 mesi di contributi per le lavoratrici e 42 anni e 10 mesi per i lavoratori.
In futuro no. Anzi, già entro il 2028 sarà necessario accumulare almeno 3 mesi in più di contributi per poter lasciare il lavoro in anticipo.
E questo solo tra qualche anno. Nel 2035 sarà anche peggio, secondo le ultime stime.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Ciao Elsa - TFR e pensioni spiegati facili.
Pensione anticipata, nel 2035 serviranno oltre 44 anni di lavoro per ritirarsi: le stime
Secondo le ultime indicazioni della Ragioneria generale, nel 2035 un uomo che ha iniziato a lavorare nel 1991 e percepisce una retribuzione bassa dovrà attendere 44 anni e due mesi prima di poter accedere alla pensione anticipata.
Come riporta l'ANSA, oltre ai 43 anni e 8 mesi di contributi necessari (cresciuti con l'aumento dell'aspettativa di vita prevista nel 2025) si aggiungeranno sei mesi di finestra mobile, rispetto ai tre attuali.
Diversa è la situazione per le lavoratrici, che invece dovranno maturare 43 anni e due mesi per l'anticipata, ossia 42 anni e 8 mesi di contributi più sei mesi di finestra mobile.
In pratica, la pensione anticipata sarà raggiungibile solo per chi ha iniziato a lavorare prima dei 23 anni. Un dato tutt?altro che scontato: secondo un'indagine OCSE del 2021, l?età media del primo impiego è di 24 anni per gli uomini e 26,2 per le donne.
Pensione anticipata, perché tutti questi contributi nei prossimi anni?
La risposta è semplice: la legge Fornero. Finché resterà in vigore o non verrà modificata, la normativa prevede l?adeguamento periodico dei requisiti contributivi e anagrafici per accedere sia alla pensione di vecchiaia sia a quella anticipata.
Se le regole rimarranno immutate nei prossimi decenni, dopo il 2035 la situazione non farà altro che peggiorare.
Rimanendo sempre nel caso della pensione anticipata, per chi ha iniziato a lavorare nel 2001 a vent?anni, sarà possibile accedervi solo tra la fine del 2045 e l?inizio del 2046, dopo 44 anni e cinque mesi di contributi più sei mesi di finestra mobile.
Guardando ancora più avanti, nel 2070 saranno necessari 46 anni di contributi più una finestra mobile di sei mesi.
In pratica, per chi inizia a lavorare nel 2023, sarà possibile accedere a questa misura solo nel 2069, una volta raggiunti i 46 anni di contributi, a meno di aver già compiuto 70 anni e due mesi di età (e sempre con sei mesi di finestra mobile).

Pensione anticipata, come uscire prima senza dover aspettare oltre 44 anni di lavoro
Nel 2035 sarà possibile andare in pensione prima senza dover maturare oltre 44 anni di contributi solo attraverso forme alternative di pensione anticipata come Ape Sociale o la Pensione Anticipata Contributiva. A condizione che da qui al 2035 l'Esecutivo in carica provveda a confermarle di anno in anno.
C'è da dire che queste soluzioni previdenziali non saranno comunque accessibili a tutti i contribuenti. Ad esempio, la Pensione Anticipata Contributiva è prevista solo per chi ha avuto una carriera interamente contributiva, cioè a chi ha iniziato a versare dopo il 1995.
Tra l'altro, per accedere a questa pensione, occorre non solo aver maturato una pensione pari almeno a 3,2 volte l?assegno sociale (1.723 euro al mese nel 2025), ma anche aver raggiunto 64 anni e 10 mesi di età e accumulato almeno 30 anni di contributi (oggi ne bastano 25).
Se dovessero mancare dei contributi, l'unica strada sarebbe quella di richiedere il riscatto o effettuare versamenti volontari. Resta però da capire se queste possibilità saranno conservate o ridotte drasticamente in futuro.