Pensioni, in arrivo pesanti multe dal 31 ottobre: l'avviso dell'INPS

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 17/10/2025 10:15

Pensioni, in arrivo pesanti multe dal 31 ottobre: l'avviso dell'INPS

Per i pensionati arriva dall?INPS un avviso che non farà affatto piacere.

Dal 31 ottobre 2025 chi non ha provveduto a comunicare all'Istituto previdenziale i dati richiesti subirà delle multe talmente pesanti da dover praticamente restituire tutta la pensione di un anno.

Vediamo chi rischia questo salasso, e cosa fare per evitare tutto ciò.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Pensioni e Aggiornamenti.

Pensioni, in arrivo pesanti multe dal 31 ottobre per questi contribuenti

Secondo quanto specificato dall?INPS nel messaggio n. 3036 del 10 ottobre 2025, i pensionati titolari di trattamenti soggetti a limiti di cumulo con i redditi da lavoro autonomo dovranno, entro il 31 ottobre 2025, comunicare i redditi percepiti nel 2024 all?Istituto o all?ente previdenziale di riferimento.

In particolare, l?obbligo riguarda chi percepisce prestazioni non interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo.

Prestazioni come, ad esempio la pensione di inabilità, la pensione o l'assegno ordinario di invalidità, i trattamenti a carico dell?AGO (Assicurazione generale obbligatoria) o delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi per i quali vige ancora il divieto parziale di cumulo.

A sua volta, devono presentare la dichiarazione anche i pensionati che svolgono tuttora attività autonome come professionisti, collaboratori, lavoratori sportivi o magistrati onorari non esclusivi.

E anche coloro che percepiscono la pensione o l'assegno di invalidità con redditi da lavoro autonomo superiori a 7.781,93 euro nel 2024.

Tutti questi sono tenuti a seguire quanto indicato nell'avviso dell'INPS.

In caso di mancato adempimento, scatterà una sanzione. In pratica toccherà restituire all?Ente previdenziale "una somma pari all'importo annuo della pensione percepita nell'anno cui si riferisce la dichiarazione medesima", che sarà prelevata direttamente sulle rate di pensione dovute al trasgressore.

Pensioni, chi è escluso dal rischio di multe dall'INPS

Fortunatamente, non tutti i pensionati con redditi da lavoro autonomo sono tenuti all?obbligo di dichiarazione.

Sempre nel Messaggio l'INPS precisa che non devono comunicare i redditi, ad esempio, i titolari di pensione o assegno di invalidità con decorrenza fino al 31 dicembre 1994. E così i titolari di pensione di vecchiaia, indipendentemente dalla data di decorrenza.

A sua volta, sono esclusi i contribuenti con pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo (dal 1 gennaio 2009 in poi), quelli con pensione di anzianità o prepensionamento (anch?essi interamente cumulabili dal 2009) e i titolari di pensione o assegno di invalidità con almeno 40 anni di anzianità contributiva.

Inoltre, non rientrano nell'obbligo di dichiarazione i redditi che non costituiscono vero e proprio "lavoro autonomo? ai fini del cumulo.

Ad esempio i compensi per attività socialmente utili, oppure le indennità o gettoni di presenza di amministratori locali, per cariche pubbliche elettive (parlamentari, consiglieri regionali, eurodeputati) o per la funzione di giudice tributario o per attività di sacerdote.

Pensioni, cosa bisogna presentare per evitare le multe dell'INPS

Se non si rientra nei casi d'esclusione, conviene inviare il prima possibile la dichiarazione richiesta dall'INPS.

Tale dichiarazione dovrà essere trasmessa esclusivamente in modalità online, accedendo al portale istituzionale dell'INPS con SPID, CIE o CNS.

Una volta fatto accesso, occorrerà selezionare il servizio "RED Precompilato? e andare poi su "Dichiarazione della situazione reddituale (RED)?, per poi selezionare "RED 2025 ? anno reddito richiesto 2024?

Ricordiamo che vanno dichiarati i redditi da lavoro autonomo, al netto dei contributi previdenziali ma al lordo delle ritenute fiscali.

Attenzione: chi svolge lavoro autonomo anche nel 2025 deve presentare una dichiarazione preventiva dei redditi che prevede di conseguire.

In questo caso, l?INPS applicherà delle trattenute provvisorie sull?assegno, che verranno poi conguagliate nel 2026 in base ai redditi effettivamente conseguiti.

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