Inchiesta Urbanistica, Riesame: "contatti impropri ma nessuna evidenza di corruzione"

26/09/2025 20:00

Inchiesta Urbanistica, Riesame: contatti impropri ma nessuna evidenza di corruzione

Il Tribunale del Riesame di Milano ha annullato lo scorso 22 agosto gli arresti domiciliari per Manfredi Catella, ceo di Coima, coinvolto nella maxi inchiesta sull’urbanistica milanese. Nelle motivazioni, i giudici hanno escluso l’esistenza di un “patto corruttivo” tra Catella e l’architetto Alessandro Scandurra, ex membro della Commissione Paesaggio del Comune di Milano, pur riconoscendo rapporti caratterizzati da “eccessiva confidenza”.

Secondo il Riesame, infatti, "in nessuno dei messaggi rinvenuti e trascritti scambiati tra i soggetti coinvolti nella vicenda in esame, ivi compreso Catella, si coglie alcun riferimento all’esistenza di un patto corruttivo, né si palesa alcuna sollecitazione da parte dei privati affinché Scandurra si adoperasse positivamente coltivando adeguatamente il loro interesse”.

Il Riesame riconosce che le chat delineano un quadro di contatti frequenti e di grande familiarità, dovuti a rapporti professionali e personali. Questa vicinanza, a tratti impropria, si traduceva in scambi di informazioni e proposte per superare ostacoli tecnici ai progetti. Tuttavia, secondo i giudici, “non risulta alcun contatto o conversazione diretta tra Catella e Scandurra”.

Anche Il progetto di riqualificazione del Pirellino (Progetto P39) è stato al centro delle verifiche del Riesame, ma dalle conversazioni acquisite non emergono elementi che colleghino il parere favorevole della Commissione Paesaggio a un accordo illecito. Le chat tra Manfredi Catella e vari interlocutori mostrano scambi frequenti e a tratti impropri, ma non configurano un “pactum sceleris”. 

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