L'approccio al lavoro ibrido sta maturando e con esso le aspettative dei dipendenti. Cresce la preferenza per il lavoro in presenza e si affermano policy di smart working più strutturate. L'accoglienza di queste direttive da parte dei dipendenti è strettamente legata alla qualità dell'esperienza lavorativa, che vede nel workplace uno degli elementi centrali.
È quanto emerge dalla nuova ricerca "Workforce Preference Barometer 2025" di JLL, che ha intervistato oltre 8.700 lavoratori in 31 Paesi.
Cresce la propensione alla presenza in ufficio, visto come hub per la collaborazione.
Il 63% dei professionisti italiani intervistati nella ricerca ha dichiarato di seguire politiche di lavoro ibrido che prevedono un numero fisso di giorni in presenza, in linea con la media europea pari al 64%. Il 60% esprime un sentiment positivo verso tali modelli, dimostrando un buon livello di consolidamento di queste formule. D'altra parte, rispetto alla media globale del 72%, si evidenzia un'"accettazione condizionata": i lavoratori italiani mostrano un atteggiamento favorevole verso le politiche di lavoro ibrido strutturate, ma il grado di soddisfazione risulta strettamente legato alla qualità della loro esperienza lavorativa in sede.
La ricerca evidenzia una diretta correlazione tra la soddisfazione per l'ufficio e il sentiment verso le politiche di presenza: a livello globale, l'84% di chi si ritiene soddisfatto dell'ufficio accoglie positivamente tali direttive, percentuale che scende al 48% tra gli insoddisfatti. Investire in uffici di qualità e in location strategiche rappresenta quindi una leva per promuovere la presenza e rafforzare la retention.
Il 44% dei lavoratori italiani intervistati riconosce il valore della collaborazione in presenza, considerandola il principale vantaggio dell'ufficio, riconfermandone il ruolo come hub nella cultura professionale italiana.
Rispetto alla soddisfazione per i servizi e le soluzioni fornite dai propri spazi aziendali, si presentano opportunità per future implementazioni. Le differenze più marcate emergono sul piano della soddisfazione per la localizzazione e la qualità degli spazi: solo il 43% degli intervistati italiani si dichiara soddisfatto della vivacità del quartiere in cui si trova l'ufficio, contro il 62% su scala globale. Anche se il 62% valuta positivamente elementi come sicurezza e connettività, le aspettative su qualità ambientale, design moderno e comfort acustico restano più alte rispetto all'offerta attuale.
Il work-life balance come elemento di retention.
I risultati della ricerca dimostrano che l'aspirazione a un equilibrio tra dimensione professionale e personale ha acquisito oggi maggiore rilevanza rispetto ai soli aspetti economici.
In Italia questa tendenza è particolarmente accentuata: il 79% dei dipendenti indica il work-life balance come priorità, percentuale più alta registrata a livello EMEA e oltre la media globale del 65%.
Un altro elemento rilevante è l'evoluzione del concetto di flessibilità: il focus si sposta dal "dove" al "quando" lavorare. Non è più solo importante scegliere il luogo di lavoro, ma anche come gestire la propria giornata. Mentre la possibilità di lavorare in modalità ibrida è consolidata, emerge una crescente richiesta di autonomia nella gestione degli orari, considerando anche che il 56% degli intervistati italiani dichiara di avere riorganizzato la propria vita sulla base di politiche di lavoro ibrido.
Il percorso casa-ufficio e l'accessibilità al luogo di lavoro restano un elemento centrale nell'esperienza lavorativa, così come la richiesta di iniziative per il benessere. Dalla ricerca emergono come esigenze primarie in termini di benefit i viaggi e i trasporti sovvenzionati, i food services e i programmi per la salute.
Si delinea un quadro in cui la retention è sempre più correlata a benefit non strettamente economici e all'attenzione al benessere psico-fisico, delineando per le aziende la necessità di un approccio più olistico alla gestione delle risorse.
Il ruolo degli uffici in Italia.
Oltre a favorire la produttività, assume rilevanza il ruolo sociale e culturale dell'ufficio. Gli uffici in Italia mostrano performance solide in termini di lavoro individuale, con livelli di concentrazione (66%) e produttività (63%) che si avvicinano al benchmark internazionale. Tuttavia, emerge la necessità di migliorare le opportunità di collaborazione e la creazione di contesti più dinamici e socialmente stimolanti.
Spazi progettati per la collaborazione, il rafforzamento della community aziendale e lo sviluppo professionale tramite aree di networking, mentorship e formazione rappresentano una leva per differenziare l'esperienza in ufficio rispetto al lavoro da casa e rafforzare il senso di appartenenza.
"La maggiore accettazione delle politiche di lavoro ibrido strutturato riflette una nuova maturità del mercato del lavoro," commenta Silvia Impelluso, Head of Workplace Advisory di JLL Italia. "L'ufficio mantiene la sua importanza nella cultura professionale italiana come ambiente privilegiato per il lavoro di squadra e i risultati collettivi. La sfida oggi è progettare ambienti che attirino naturalmente le risorse offrendo un'esperienza di valore. È un'opportunità per le organizzazioni di investire in spazi strategici, servizi e cultura aziendale e costruire un vantaggio competitivo sostenibile per attrarre e trattenere i talenti nel nuovo scenario del lavoro".