Il Bonus casa 2026 si colloca all’interno di un quadro normativo finalmente più leggibile, dopo una fase lunga e disordinata. Negli ultimi anni, infatti, le agevolazioni per la casa sono state utilizzate come strumento di politica economica, con continue proroghe, correzioni e interventi straordinari. Ora, invece, l’impianto cambia direzione.
Le misure strutturali vengono consolidate, mentre quelle temporanee vengono progressivamente eliminate. Per i contribuenti, quindi, non si tratta più di inseguire l’incentivo più conveniente, ma di pianificare gli interventi sulla base di regole più stabili.
Proprio per questo motivo diventa essenziale capire quali bonus restano operativi nel 2026, quali subiscono una riduzione e quali, al contrario, scompaiono del tutto. Prima di analizzare nel dettaglio le principali detrazioni per ristrutturazioni, efficienza energetica e sicurezza degli edifici, senza trascurare le misure accessorie e i bonus cancellati, vi lasciamo al video YouTube di Thegeometra sugli incentivi attivi nel nuovo anno ormai alle porte.
Bonus casa 2026: come cambia il sistema delle agevolazioni edilizie
Nel complesso, il sistema dei bonus casa per il 2026 appare più ordinato rispetto al passato. Da un lato, vengono confermate le agevolazioni considerate essenziali per la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Dall’altro lato, vengono escluse le misure nate come risposte emergenziali. Di conseguenza, il perimetro degli incentivi si restringe, ma diventa anche più prevedibile.
Questa evoluzione comporta un cambiamento di approccio. La convenienza fiscale non è più generalizzata, bensì dipende da variabili precise, come la tipologia di immobile e la natura degli interventi programmati.
Bonus ristrutturazioni 2026: aliquote, limiti di spesa e differenze tra prima e seconda casa
Il bonus ristrutturazioni continua a rappresentare il fulcro del Bonus casa 2026. La struttura della misura non cambia. La detrazione Irpef resta suddivisa in dieci rate annuali di pari importo, con un limite massimo di spesa fissato a 96.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, l’elemento centrale resta l’aliquota applicabile.
Per gli interventi realizzati sull’abitazione principale, la detrazione resta pari al 50% delle spese sostenute. Al contrario, per le seconde case e per gli altri immobili, l’aliquota scende al 36%. Tale distinzione, già presente negli anni precedenti, viene definitivamente stabilizzata e incide in modo diretto sulla convenienza dei lavori. Di conseguenza, la pianificazione fiscale diventa un passaggio obbligato, soprattutto per gli interventi di importo elevato.
Ecobonus 2026: detrazioni confermate per l’efficienza energetica
Anche l’ecobonus viene confermato nel 2026 senza modifiche sostanziali. La detrazione resta ripartita in dieci anni e segue lo stesso schema di differenziazione tra prima casa e altri immobili. L’agevolazione continua quindi a sostenere gli interventi finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.
In questo contesto, l’ecobonus mantiene un ruolo rilevante, soprattutto alla luce dei costi energetici strutturalmente più elevati. Tuttavia, l’assenza di nuove maggiorazioni segnala una scelta chiara del legislatore. L’incentivo resta, ma senza ulteriori ampliamenti.
Sismabonus 2026: incentivi per la sicurezza degli edifici ancora attivi
Sul fronte della sicurezza strutturale, il sismabonus resta operativo anche nel 2026. La misura consente di accedere a una detrazione fiscale per gli interventi di riduzione del rischio sismico, seguendo lo stesso schema previsto per le ristrutturazioni. Anche in questo caso, le aliquote variano in base alla tipologia di immobile.
Di conseguenza, il sismabonus continua a rappresentare uno strumento di supporto per la messa in sicurezza degli edifici, pur in un contesto meno espansivo rispetto al passato.
Bonus mobili ed elettrodomestici 2026: requisiti e tetti di spesa
Accanto alle agevolazioni principali, viene confermato anche il bonus mobili ed elettrodomestici 2026. La detrazione resta pari al 50% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 5.000 euro. Inoltre, il beneficio continua a essere subordinato all’avvio di lavori di ristrutturazione agevolati.
Per questo motivo, il bonus mobili mantiene una funzione accessoria. Tuttavia, resta uno strumento utile per chi affronta interventi di recupero dell’abitazione e intende completare l’arredo con un supporto fiscale.
Bonus casa eliminati nel 2026: quali agevolazioni non ci saranno più
Il 2026 segna anche la fine di alcune agevolazioni. Il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche non viene prorogato oltre il 2025. Allo stesso modo, il Superbonus esce definitivamente dal perimetro degli incentivi generalizzati. Restano solo applicazioni residuali, legate al completamento di lavori già avviati o a situazioni eccezionali.
Di conseguenza, viene meno il ruolo di incentivo universale che aveva caratterizzato gli anni precedenti, con effetti rilevanti sull’intero comparto edilizio.