Bonus Giorgetti, pro e contro del nuovo incentivo: quanto si guadagna e cosa si rischia

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 25/08/2025 10:15

Bonus Giorgetti, pro e contro del nuovo incentivo: quanto si guadagna e cosa si rischia

Migliaia di lavoratori hanno già presentato domanda per il Bonus Giorgetti, il nuovo contributo pensato per chi, pur avendo maturato i requisiti per la pensione, sceglie di restare ancora al lavoro.

Un contributo che garantisce qualche euro in più in busta paga, ma che porta con sé anche un effetto collaterale: una pensione potenzialmente più leggera.

Pochi infatti sanno che la misura nasconde, accanto a vantaggi immediati, anche dei rischi significativi sul lungo periodo.

Vediamo quindi nel dettaglio tutti i pro e contro del Bonus Giorgetti, e a chi conviene davvero.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di PAGAMENTI ITALIA OGGI.

Bonus Giorgetti, i vantaggi: quanto si guadagna

Il vantaggio più evidente del Bonus Giorgetti: poter beneficiare di una busta paga più ricca.

L'incentivo consiste infatti nell'esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali a carico del lavoratore.

Per chi non lo sapesse: sul 33% di aliquota contributiva prevista nella retribuzione lorda di un dipendente, il 23,81% è a carico del datore di lavoro, mentre il 9,19% è a carico del lavoratore.

Con il bonus, quest?ultima parte viene "scontata?, finendo direttamente in busta paga.

Secondo il Corriere della Sera, chi guadagna 2.000 euro lordi al mese potrebbe ritrovarsi circa 184 euro in più a fine mese, mentre chi ha uno stipendio di 2.500 euro potrebbe avere fino a 230 euro in più.

E non è tutto: mentre si percepisce il bonus si può anche continuare ad accumulare contributi fino all?età pensionabile ordinaria (67 anni), con la possibilità di ritirarsi in qualsiasi momento optando per Quota 103 o per la Pensione Anticipata.

Ricordiamo infatti che per accedere al Bonus Giorgetti occorre aver maturato entro il 31 dicembre 2025 i requisiti della Pensione Anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi per i lavoratori, un anno in meno per le lavoratrici). Oppure quelli di Quota 103 (62 anni d?età e 41 di contributi).

Bonus Giorgetti, gli svantaggi: cosa si rischia

Se i vantaggi del bonus Giorgetti sono immediati, gli svantaggi invece si vedranno più avanti, al momento del ritiro dal lavoro.

Se il dipendente non versa la propria quota contributiva, al momento del ritiro potrebbe ritrovarsi con un montante contributivo più basso e, di conseguenza, con un assegno pensionistico più leggero.

Difficile quantificare la perdita, anche perché tutto dipenderà dai coefficienti di trasformazione e di capitalizzazione in vigore al momento dell?uscita.

Per la cronaca, il primo stabilisce la conversione dei contributi in pensione, il secondo rivaluta negli anni il montante accumulato.

A seconda di come cambieranno in futuro, questi coefficienti potrebbero ora attenuare l?impatto dei mancati versamenti, ora peggiorarlo.

Altro svantaggio della misura: non tutti riceveranno il bonus subito.

Secondo quanto riportato da Sky TG24, i lavoratori del settore privato che hanno già inoltrato la domanda online all'INPS si ritroveranno il bonus direttamente nella busta paga di settembre.

Per i dipendenti pubblici, invece, l?accredito arriverà soltanto a novembre.

Bonus Giorgetti, a chi conviene?

Riassumendo: da un lato il Bonus Giorgetti garantisce qualche soldo in più ogni mese, ma dall?altro può comportare un taglio dell?assegno pensionistico futuro.

In pratica, il bonus conviene a chi ha ancora energia e voglia di lavorare, e preferisce incassare fin da subito un piccolo extra, accettando il rischio di ritrovarsi in futuro con una pensione più leggera.

Chi si ritrova in questa condizione può allora far richiesta anche oggi: il bonus Giorgetti scadrà il 31 dicembre prossimo, termine ultimo entro cui devono essere maturati tutti i requisiti sopramenzionati.

Al momento non è chiaro se il bonus sarà prorogato anche per il 2026: secondo il Corriere della Sera, nei primi due mesi dall?entrata in vigore sono arrivate poco più di 7mila domande.

Resta da capire se, col passare del tempo, l?incentivo saprà davvero conquistare la platea dei lavoratori prossimi alla pensione.

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