Nuova proposta per i contribuenti che ogni anno fanno domanda per l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
In vista della prossima Legge di Bilancio, la Lega propone una riforma dell?ISEE, in particolare l?esclusione della prima casa dal calcolo finale.
Vediamo quindi in cosa consiste la proposta e quali potrebbero essere i suoi effetti, tra agevolazioni fiscali e accesso ai bonus.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al Canale Immobiliare 360.
ISEE, via la prima casa dal calcolo: come funzionerebbe
Secondo quanto riportato da Sky TG24, la Lega vorrebbe escludere dal calcolo dell?ISEE il valore della prima casa, così da permettere anche a chi ha redditi bassi ma è proprietario di un?abitazione di accedere ai bonus alle stesse condizioni di chi vive diversamente.
Si tratterebbe di una misura che, secondo il rapporto ISTAT 2024, interesserebbe circa il 72% delle famiglie italiane, tutte proprietarie della propria abitazione.
bene ricordare che già oggi il valore dell?immobile di proprietà non viene conteggiato per intero nel calcolo dell?indicatore.
Nella riforma del 2015, infatti, è stata confermata l?esclusione sull'abitazione di residenza dei primi 52.000 euro di valore IMU (al netto dell?eventuale mutuo residuo), con la possibilità di aumentare la soglia di 2.500 euro per ogni figlio convivente oltre il secondo.
Se il valore supera questa franchigia, viene comunque considerato nel computo soltanto due terzi della parte eccedente.
Ciononostante, la prima casa continua a incidere sul calcolo finale, seppur in maniera attenuata.
Con la proposta leghista, invece, essa verrebbe totalmente esclusa, lasciando nel conteggio soltanto la seconda casa e gli altri immobili, i cui valori (al netto del mutuo) pesano per intero sulla determinazione dell?ISEE.

Cosa cambierebbe con l?esclusione della prima casa dall?ISEE
L?eliminazione della prima casa dal calcolo potrebbe ridurre l?ISEE di diverse migliaia di euro.
A titolo d'esempio, una famiglia composta da tre persone (due genitori e un figlio) con un reddito annuo di 25.000 euro e una casa di proprietà del valore di 100.000 euro oggi avrebbe un ISEE pari a 15.360 euro. Con l?esclusione della prima casa, il valore scenderebbe a 12.250 euro.
Una differenza che consentirebbe a molte famiglie di accedere a fasce ISEE più basse e quindi a numerose agevolazioni.
Con un ISEE sotto i 9.360 euro, ad esempio, si avrebbe diritto al bonus sociale. A sua volta, con un ISEE sotto i 25.000 euro, si rientrerebbe tra i beneficiari del bonus elettrodomestici e del nuovo bonus elettricità da 200 euro. Mentre con un ISEE inferiore ai 40.000 euro, sarebbe possibile accedere al bonus mamme lavoratrici.
Cosa accadrebbe con l'esclusione della prima casa dal calcolo dell'ISEE
Come già detto sopra, si tratta per ora soltanto di una proposta, priva al momento di coperture e di indicazioni precise sulla sua applicabilità.
Se il Governo dovesse approvarla entro la fine dell?anno, già quest?anno i cittadini potrebbero richiedere un aggiornamento del proprio ISEE per escludere la prima casa dal calcolo.
In pratica una situazione simile a quanto avvenuto a inizio anno con l?esclusione dei titoli di Stato dall?ISEE: da aprile è stato infatti possibile presentare una nuova dichiarazione per escluderli.
Rimane però il problema legato ai costi. Come sottolinea Sky TG24, la sola esclusione dei titoli di Stato "comporterà un maggiore esborso di 44 milioni di euro dato che più famiglie potranno accedere alla prestazione".
dunque facile immaginare quanto più onerosa potrebbe essere per le casse dello Stato l?esclusione della prima casa, considerando che circa tre quarti degli italiani ne sono proprietari.