Il presidente Donald Trump ha avuto una conversazione telefonica accesa con il primo ministro danese Mette Frederiksen riguardo all'acquisizione della Groenlandia, secondo quanto riportato dal Financial Times. Nonostante la Groenlandia non sia in vendita, Trump ha espresso con fermezza il suo interesse, causando preoccupazione tra i funzionari danesi. La telefonata è stata descritta come “orribile” da alcune fonti anonime. Frederiksen ha proposto di aumentare la cooperazione tra Groenlandia e Stati Uniti su basi militari e risorse naturali, ma Trump è stato aggressivo. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Brian Hughes, ha dichiarato che gli Stati Uniti considerano la sicurezza della Groenlandia importante, soprattutto in vista degli investimenti di Cina e Russia nella regione artica.
“Comprare la Groenlandia? Ma perché fermarsi lì? Magari il prossimo passo è prendere la Luna e farci un campo da golf!” Le uscite di Trump non deludono mai: sono come quel parente ubriaco che ai matrimoni ha sempre una teoria più assurda di quella precedente. Stavolta, il bersaglio è la Groenlandia. Sì, quella grande isola di ghiaccio con più renne che esseri umani, che nel sogno bagnato di un magnate immobiliare deve sembrare un immenso pezzo di terra edificabile.
“Chiamare un paese per dire che vuoi comprare il loro territorio” è come invitare l'amica a cena e poi proporle di acquistare la sua casa proprio durante il dessert. Trump si è lanciato in una telefonata col primo ministro danese che, a quanto pare, è stata più incendiaria di un barbecue alla fiera della salsiccia. Il nostro ex-presidente non ha mai avuto il dono della discrezione, ma chi avrebbe mai pensato che avrebbe messo in crisi diplomatica un intero paese con una richiesta così assurda? I danesi, comprensibilmente, sono rimasti “freaked out”, un termine che in italiano potremmo tradurre con un più colorito “incazzati neri”.
E mentre i politici si danno alla diplomazia per cercare di calmare le acque, Trump ribadisce che “la sicurezza e la prosperità sono priorità”. Certo, perché immagino che l'unico modo per garantirle sia far diventare la Groenlandia il 51° stato americano. Ma chi siamo noi per giudicare? Dopo tutto, quando hai già avuto l'idea di costruire un muro tra Stati Uniti e Messico, comprare un'isola di ghiaccio sembra solo un altro giovedì.
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Sapevate che Trump non è il primo presidente americano ad avere strane idee su cosa comprare? Nel 1867, il segretario di Stato William Seward comprò l'Alaska dalla Russia per due spiccioli e un pacco di gomme. All'epoca lo chiamarono “Seward's Folly” (la follia di Seward). Ora, se l'Alaska è stata una buona mossa, dobbiamo chiederci: la Groenlandia sarebbe “Trump's Triumph” o “Trump's Travesty”?
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Se mai vi capita di ricevere una telefonata simile da un capo di stato straniero, ricordatevi di non ridere troppo forte. Potreste offendere il loro ego, e non si sa mai, magari la prossima offerta è per comprare anche voi. Alternative? Fategli uno scherzo: dite che siete interessati a vendere, ma solo se accettano di prendere anche i vostri zii più fastidiosi e tutti i gatti randagi del quartiere. Potrebbe finire male, ma almeno vi siete fatti due risate.
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