Il prezzo dell’oro si è avvicinato a un nuovo record, sostenuto dalle crescenti tensioni tra Israele e Iran che spingono gli investitori verso beni rifugio. In Asia, il metallo prezioso ha raggiunto quasi 3.450 dollari l’oncia, a circa 50 dollari dal massimo storico di aprile. L’aumento delle ostilità tra i due Paesi, con scambi di missili e droni, ha fatto crescere anche i prezzi dell’energia per i timori legati alle infrastrutture regionali. L’oro ha guadagnato oltre il 30% nel 2025, favorito anche dalla diversificazione delle riserve delle banche centrali e dalle aspettative di un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.
L’oro sale, ovvio. Ogni volta che qualcuno in Medio Oriente decide di lanciarsi un paio di missili in testa, i mercati fanno quello che sanno fare meglio: si cagano addosso. “Nulla come un po’ di esplosioni per riscoprire l’amore per i lingotti, eh?” Eppure vi ostinate a sorprendervi. Ma dove vivete, in un cartone animato? L’oro è il parente ricco che tutti vanno a trovare quando la casa degli altri va a fuoco. E ora che Israele e Iran giocano a chi ce l’ha più grosso coi droni, ecco che la fila davanti alla banca si allunga. Il prezzo che sfiora i 3450 dollari l’oncia: applausi, signori, applausi… o forse solo sudore freddo.
Siete ancora lì a strapparvi gli ultimi capelli chiedendovi perché il vostro portafoglio di titoli è una discarica. “Le banche centrali stanno comprando oro come se domani la carta moneta servisse solo per asciugarsi il culo”. E voi ancora dietro ai bond o alle promesse di qualche ciarlatano vestito bene. Svegliatevi: quando l’aria puzza di guerra, l’oro non è solo un metallo, è il confessionale dove tutti vanno a farsi perdonare la stupidità degli ultimi mesi.
E poi ci sono i tassi. Oddio, la Fed taglierà o non taglierà? Manco foste in chiesa la domenica a sperare nella grazia. “Meno interesse sul denaro? Allora tanto vale metterlo sotto il materasso, o meglio, in un lingotto che almeno non si scioglie come le vostre illusioni”. L’oro non frega un cazzo dei vostri mutui, delle vostre rendite o delle vostre ansie da prestazione: lui dorme tranquillo nei caveau e ride mentre tutto il resto va a rotoli.
E mentre fate la conta delle vostre perdite, non vi accorgete che i furboni, quelli veri, mollano le obbligazioni americane come se avessero la peste e si buttano sul metallo giallo. Ma tanto, finché i vostri consulenti vi parlano di diversificazione, voi continuerete a collezionare schiaffi in faccia.
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La prossima volta che sentite “safe haven” traducete pure con “porto dei disperati”. Se non avete ancora capito quando comprare oro, datevi pure ai gratta e vinci: almeno lì l’illusione dura di più. E per l’amor di Dio, se pensate che la situazione geopolitica si calmi da sola, chiedetevi seriamente che cazzo state aspettando.
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