Sette mesi di rialzo ordinato: troppo bello per durare

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 25/11/2025 12:55

Il punto è stabilire ora cosa aspettarsi, a fronte di una narrazione insistente circa la presenza di una bolla speculativa. Ma con un rialzo del 128% in cinque anni, il bull market del Nasdaq impallidisce di fronte al +949% conseguito cinque anni prima del top di marzo 2000.

Il rilascio dei PMI provvisori per il mese di novembre conferma l’impressione di un’economia spaccata a metà, con i servizi che tirano (e contribuiscono ad alimentare l’inflazione), mentre la manifattura tuttora arranca, fornendo un apporto negativo alla domanda di materie prime. Quanto basta ad ogni modo per mantenere le banche centrali sulla difensiva.

Il presidente della Fed di New York infatti ha appoggiato venerdì l’idea di ulteriori tagli del costo del denaro, favorendo la reazione dei listini azionari dopo una settimana tutt’altro che memorabile. Gli investitori però restano a dir poco nervosi, con il Fear&Greed che permane in territorio Extreme Fear.

Riavvolgendo il nastro, abbiamo goduto per sei mesi di un mercato che non solo ha guadagnato più del 30%, ma l’ha fatto senza mai imporre un calo che superasse dai massimi il 3%. E l’ha fatto mantenendosi stabilmente sopra la media mobile a 50 giorni, prima di alcune sedute addietro. Una prova esemplare di stabilità, che però non poteva costituire lo standard, per mercati di rischio. Le turbolenze recenti riportano una naturale volatilità.

Il punto è stabilire ora cosa aspettarsi. I nostri indici di riferimento hanno rispettato i rispettivi long stop settimanali, ed un benchmark globale come Nvidia ha ricalcato finora il compitino. Ciò deporrebbe a favore di un rilancio dei listini azionari, nonostante una narrazione insistente circa la presenza di una bolla speculativa. Ma con un rialzo del 128% in cinque anni, il bull market del Nasdaq impallidisce di fronte al +949% conseguito a Times Square cinque anni prima del top di marzo 2000.

Ciò non toglie che sul tavolo persistano alcune criticità. Anzitutto la sequenza di sette Hindenburg Omen nell’arco di un mese, che ha imposto una flessione ancora coerente con la casistica storica, e che Wall Street al momento non ha ancora smentito.

In secondo luogo, a meno di quattro sedute dalla fine di novembre, un apparente bearish engulfing su base mensile, sperimentato prima d’ora ad inizio 2022: alla vigilia dell’ultimo, formale bear market, confermato di lì a breve da una chiusura inferiore alla “busta” su base mensile.

Probabilmente il mese è perso, ma un novembre negativo, in un anno fino a quel momento positivo, è stato sperimentato storicamente in altri 22 casi, con lo S&P500 salito il successivo mese di dicembre in tutti le occasioni – tranne una – e di solito in misura consistente. Dal 1950 una Wall Street in guadagno a fine ottobre, con il successivo mese negativo, hanno visto lo S&P500 guadagnare terreno a dicembre in 10 casi su 11, conseguendo un saldo medio/mediano del +3.75/+2.44%.

Gaetano Evangelista - https://www.ageitalia.net

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

La tendenza giornaliera

Quando abbiamo già visto un 2025 a Wall Street?

Gaetano Evangelista

Quando abbiamo già visto un 2025 a Wall Street?

11/11/2025 14:48

Wall Street in guadagno per sei mesi di fila!

Gaetano Evangelista

Wall Street in guadagno per sei mesi di fila!

04/11/2025 10:05

Un boom di borsa da raccontare ai nipoti

Gaetano Evangelista

Un boom di borsa da raccontare ai nipoti

28/10/2025 10:41

Newsletter

Newsletter settimanale

Ricevi ogni venerdì notizie e approfondimenti sui principali argomenti di borsa e finanza della settimana, comodamente nella tua casella di posta.