Quando abbiamo già visto un 2025 a Wall Street?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 11/11/2025 14:48

La conclusione dello shutdown federale "attiva" il modello previsionale sullo S&P500 proposto la scorsa settimana. Qualcuno ha mangiato la foglia: comprando azioni a ridosso della media mobile a 50 giorni. La stagionalità depone a favore.

La novità delle ultime ore è rappresentata da una schiarita negli Stati Uniti circa il blocco dell’attività governativa in essere dall’inizio di ottobre. Benché un voto definitivo non sia ancora stato programmato, è questione ormai di ore prima della firma presidenziale. La settimana passata abbiamo già esaminato sul Rapporto Giornaliero gli effetti che occorre aspettarsi per il listino azionario di una soluzione degli shutdown prolungati come quello di quest'anno.
E qualcuno a Wall Street deve aver già mangiato la foglia, a giudicare dalla reazione veemente che ha consentito allo S&P500 di reagire dopo la precisa sollecitazione della media mobile a 50 giorni. Un “martello”, quello che si scorge sui grafici, che perpetua questa sequenza rialzista in essere da aprile senza soluzione di continuità: come esaminiamo nel rapporto di oggi, è il quinto rally più prolungato della storia, con uno storno di almeno il 3% che continua a latitare da tempo immemore.

Ciò non impedisce alla maggior parte degli investitori di nutrire aspettative bearish sul mercato. Il Fear&Greed si colloca tuttora in posizione Extreme Fear e nell’ultimo anno i ribassisti hanno prevalso sui rialzisti in ben 32 delle passate 52 settimane, nell’ambito del sondaggio AAII: letture tipiche dei bottom di mercato. Certo di recente ha contribuito una certa incosistenza partecipativa, con l’anomala conpresenza di società sui massimi nonché sui minimi degli ultimi dodici mesi: non a caso un Hindenburg Omen è stato registrato in ben 7 occasioni, secondo le nostre stime, nell’ultimo mese.
Anche il fronte fondamentale è stato poco prodigo di soddisfazioni. Con la earnings season che volge al termine, beat rate e variazione monte utili hanno fatto registrare connotazioni quasi senza precedenti. Eppure, la reazione delle quotazioni è stata modesta, per usare un eufemismo. Che gli investitori siano diventati oltremodo esigenti?

Avremo modo di occuparcene dopo la prevedibile reazione favorevole di oggi dei mercati. Sarebbe il decimo lunedì positivo di fila: si vede che il fine settimana porta consiglio. La stagionalità è soltanto un input, ma si fa fatica a dimenticare che Wall Street è salita nel 90% dei casi quando lo S&P500 è giunto alla fine di ottobre con una performance superiore al 15%, come è occorso quest’anno: legittimerebbe aspettative di un indice ben sopra i 7.000 punti prima di Natale.
Probabilmente Gann approverebbe. Il 2025 continua a ricalcare sorprendentemente l’andamento di 45 e 90 anni addietro.

Gaetano Evangelista - https://www.ageitalia.net/

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