Il Bonus colf e badanti torna al centro dell’attenzione dei lavoratori domestici in vista della stagione fiscale 2025. L’agevolazione, che può arrivare a un massimo di 1.300 euro, non è un contributo unico ma il risultato della somma di due misure distinte: il Trattamento integrativo (TIR) e il cosiddetto Bonus Natale. Per colf, badanti e assistenti familiari, che non hanno un sostituto d’imposta, la dichiarazione dei redditi diventa quindi lo strumento essenziale per recuperare gli importi spettanti.
Come si compone concretamente il Bonus? Quali sono i requisiti di reddito e i documenti da predisporre? Quali scadenze devono essere rispettate per non perdere l’opportunità di incassare il rimborso fiscale?
Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi consigliamo la visione del video YouTube di Bonus e Pagamenti sui contributi in arrivo a settembre.
La struttura del Bonus: due misure che si sommano
Il valore complessivo del Bonus colf e badanti è pari a 1.300 euro, frutto della combinazione di due strumenti fiscali diversi.
- Trattamento integrativo (TIR): fino a 1.200 euro, spettante ai lavoratori con reddito annuo 2024 non superiore a 15.000 euro.
Per chi si colloca nella fascia compresa tra 15.001 e 28.000 euro, il beneficio non scompare ma si riduce, e viene riconosciuto soltanto se le detrazioni superano l’imposta lorda. - Bonus Natale da 100 euro: destinato ai contribuenti con figli a carico, reddito fino a 28.000 euro e capienza fiscale sufficiente per usufruire della detrazione.
Due misure diverse che, se sommate, portano a un potenziale massimo di 1.300 euro.
Perché colf e badanti devono presentare la dichiarazione
A differenza dei dipendenti del settore privato o pubblico, i lavoratori domestici non hanno un sostituto d’imposta, cioè un datore di lavoro che effettui ritenute e riconosca i benefici direttamente in busta paga. Questo significa che i bonus maturati nel corso del 2024 non compaiono nei cedolini e non vengono erogati automaticamente.
L’unico strumento per ottenere il rimborso è la dichiarazione dei redditi 2025. Attraverso il modello 730/2025 o l’Unico PF 2025, colf e badanti possono richiedere la liquidazione degli importi spettanti. Una volta approvata la dichiarazione e verificata la spettanza del beneficio, l’Agenzia delle Entrate provvede ad accreditare la somma direttamente sul conto corrente del contribuente.
Scadenze: quando presentare il 730 e quando arriva il rimborso
Il calendario fiscale stabilisce che la scadenza per la presentazione del modello 730/2025 è fissata al 30 settembre 2025.
Chi rispetta questa data potrà ricevere il rimborso in un arco temporale compreso tra dicembre 2025 e marzo 2026, considerando che l’Agenzia delle Entrate ha fino a sei mesi di tempo per liquidare le somme.
In sintesi:
- Scadenza invio 730/2025: 30 settembre 2025.
- Decorrenza rimborsi: da dicembre 2025.
- Termine ultimo per l’accredito: marzo 2026.
A chi spetta il Bonus e in quali casi si riduce
Non tutti i lavoratori domestici avranno diritto all’intero importo di 1.300 euro. La spettanza del bonus dipende infatti da due variabili principali: il livello di reddito e la situazione familiare.
- TIR da 1.200 euro pieno: riconosciuto a chi non supera i 15.000 euro annui.
- TIR ridotto: per redditi tra 15.001 e 28.000 euro, solo in presenza di detrazioni che eccedono l’imposta lorda.
- Bonus Natale da 100 euro: limitato a chi ha almeno un figlio a carico e un reddito entro i 28.000 euro.
Esempio pratico: una colf con reddito di 14.500 euro e un figlio a carico potrà ricevere il TIR pieno (1.200 euro) più il Bonus Natale (100 euro), raggiungendo così i 1.300 euro. Al contrario, un lavoratore con 26.000 euro di reddito e senza figli non avrà diritto al Bonus Natale e riceverà solo una quota parziale del TIR.
Accredito del rimborso: perché è importante comunicare l’IBAN
Il rimborso viene liquidato tramite bonifico diretto sul conto corrente intestato al contribuente. È quindi fondamentale comunicare all’Agenzia delle Entrate le coordinate bancarie (IBAN) aggiornate, altrimenti si rischiano ritardi o blocchi nella procedura di pagamento.
Il consiglio dei professionisti fiscali è quello di verificare con anticipo la correttezza dei dati bancari già registrati presso l’Agenzia e, se necessario, aggiornarli attraverso l’area riservata del portale o con l’assistenza di un CAF.
Documenti da predisporre per non sbagliare
Per compilare correttamente la dichiarazione e accedere al bonus, è bene avere a disposizione:
- Certificazione Unica (CU): rilasciata dal datore di lavoro domestico.
- Documentazione familiare: certificati e autocertificazioni relativi a figli a carico.
- Coordinate bancarie aggiornate: necessarie per l’accredito del rimborso.
- Eventuali altre ricevute fiscali: utili per detrazioni che possono incidere sul calcolo dell’imposta.
Un dossier ben organizzato riduce i tempi di lavorazione e previene errori che potrebbero rallentare l’accredito.
Perché conviene non rinviare la dichiarazione
Il Bonus colf e badanti rappresenta un sostegno economico significativo per una platea di lavoratori che, spesso, si colloca nelle fasce di reddito medio-basse.
Rinviare la dichiarazione o dimenticarsi della scadenza equivale a rinunciare a una somma che può incidere concretamente sul bilancio familiare. Non a caso, CAF e consulenti fiscali sottolineano l’importanza di pianificare per tempo la presentazione del modello 730 o dell’Unico PF, così da avere certezza dei tempi e dell’importo spettante.