Proprio sicuri che i condoni servano? Proprietario di 1.400 immobili a Torino non dichiara 42 milioni di euro di canoni. Se la cava con una condanna di tre anni ai domiciliari

16/11/2025 18:00

Proprio sicuri che i condoni servano? Proprietario di 1.400 immobili a Torino non dichiara 42 milioni di euro di canoni. Se la cava con una condanna di tre anni ai domiciliari

Tre anni di reclusione, da scontare ai domiciliari anche complice l’età molto avanzata, e un accordo per versare circa 7 milioni di euro evasi al fisco. Prevede questo il patteggiamento con cui, nei giorni scorsi, è finita la vicenda giudiziaria che riguarda l’evasione fiscale di Giorgio Molino, 83 anni, “ras delle soffitte” di Torino, difeso dagli avvocati Luca Gastini, Erika Gilardino e Marika Crivelli. Così scrive Torino Today


Chi è l’imputato
Tramite diverse società, oggi intestate ad altre persone, per decenni Molino ha gestito oltre 1.400 immobili a Torino. Tra questi, ci sono soprattutto cantine e soffitte nei quartieri Aurora, Barriera di Milano e Lingotto, spesso affittate a persone in difficoltà economica. 

L’impero era stato avviato dal nonno, che aveva iniziato ad affittare alcuni alloggi ai primi immigrati arrivati in città. Adesso è nelle mani del figlio e della moglie, che stanno cercando di andare oltre i tantissimi problemi emersi a livello fiscale e giudiziario.

Le accuse a Molino
La sostituta procuratrice Elisa Buffa contestava all’imputato diversi reati: false comunicazioni sociali, appropriazione indebita, evasione fiscale, autoriciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e truffa ai danni dello Stato. Le indagini affidate alla guardia di finanza avevano documentato un’evasione da 7,5 milioni di euro, realizzata anche sfruttando illegalmente il regime fiscale agevolato per gli enti no profit. I canoni non dichiarati tra il 2019 e il 2022 arriverebbero a 42 milioni.

La consulenza medico-legale
La giudice Valeria Rattazzo, prima di acconsentire al patteggiamento, aveva disposto una consulenza medico-legale sulle condizioni di salute fisica e cognitiva dell’83enne. L’esame ha confermato che le sue condizioni non gli impedirebbero di partecipare a un processo, a differenza di quanto era successo in una precedente vicenda giudiziaria.

Le critiche del sindaco Lo Russo 
L'anno scorso, quando Molino era stato arrestato, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo lo aveva duramente criticato: "Parliamo di un business eticamente davvero riprovevole e purtroppo spesso anche difficilmente perseguibile sul piano della legalità, su cui invece deve restare alta l’attenzione. La nostra prima preoccupazione dev’essere quella di garantire che le persone, in particolar modo quelle più fragili, vivano nelle migliori condizioni igienico sanitarie e di sicurezza e non siano vittime di sfruttamento. Per noi i temi della sicurezza sociale e del controllo di legalità sono fondamentali".

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:  FIAIP: nuova presidenza tra digitalizzazione e rilancio dell

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

Argomenti

ECONOMIA FISCO