Juventus è al centro dell’attenzione in Piazza Affari, con uno slancio del +11% all'avvio delle contrattazioni di questa mattina 15 dicembre. In una recente seduta del mercato finanziario, Exor, holding della famiglia Agnelli e principale azionista della società bianconera, ha respinto all’unanimità la proposta non sollecitata presentata da Tether Investments (società di criptovalute con sede a El Salvador, specializzata in stablecoin).
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Controllo storico e azionariato stabile di Exor
Exor ha ribadito il proprio impegno nel possedere un azionariato stabile e nel sostenere il club, confermando "non vi è alcuna intenzione di cedere una quota della Juventus a terzi". Questa decisione sottolinea la ferma volontà della famiglia Agnelli di mantenere il controllo storico e sentimentale sulla società, che gode del grande affetto dei tifosi e rappresenta una vera istituzione del calcio italiano.
L'offerta rifiutata di Tether
La proposta di Tether Investments, offerta interamente in contanti, prevedeva l’acquisto del 65,4% delle azioni di Juventus da Exor, oltre a un’offerta pubblica per il restante 11,5% detenuto dalla società. Il prezzo offerto, pari a 2,66 euro per azione – con un premio del 21% rispetto alla chiusura di venerdì – avrebbe portato l’equity value a circa 1,1 miliardi di euro. Inoltre, Tether si era impegnata a investire 1 miliardo di euro nel supporto e nello sviluppo del club, puntando su un orizzonte a lungo termine e richiamando il proprio legame affettivo con la squadra.
Obiettivi strategici: perché proprio Juventus
Juventus è vista da Tether come un “asset iconico” capace di garantire visibilità globale, accesso a centinaia di milioni di tifosi e un laboratorio ideale per sperimentare nuovi modelli di business digitali (pagamenti tokenizzati, fan engagement, contenuti web3, e‑commerce avanzato).
Per Tether, l’operazione rappresenta un’evoluzione dal ruolo di semplice emittente di stablecoin a quello di investitore istituzionale in grandi brand tradizionali, con l’obiettivo di costruire istituzioni “resilienti e globali” in cui tecnologia e finanza digitale siano strumenti al servizio dell’economia reale.
Inoltre Tether mira alla trasformazioni di Juventus in un laboratorio che integra crypto, intelligenza artificiale e biotech, puntando a soluzioni concrete oltre il marketing. Il progetto comprende l'introduzione di pagamenti in stablecoin (USDT) per biglietti, merchandising e servizi, oltre allo sviluppo di fan token, NFT e membership digitali, mirando a monetizzare i circa 300 milioni di tifosi globali e creare nuovi canali di ricavo. L'obiettivo è posizionare la Juventus come vetrina mondiale dell'uso quotidiano delle crypto nello sport, abbracciando abbonamenti tokenizzati ed esperienze esclusive. Parallelamente, l'intelligenza artificiale verrà impiegata per ottimizzare pricing, campagne marketing, gestione del match-day e operazioni interne, come scouting ed analisi delle performance, favorendo così una trasformazione in un club data-driven e mettendo in luce sinergie tra tecnologia e mondo sportivo.
L'opinione dei vertici
Il CEO di Exor, John Elkann, ha espresso in un videomessaggio il sentimento profondo e la storica identità familiare che lega la Juventus alla famiglia Agnelli, ribadendo che "la Juventus non è in vendita". Questo legame non riguarda solo una componente economica, ma è il riflesso di una storia di oltre un secolo fatta di passione, impegno e resilienza, condivisa con milioni di tifosi in tutto il mondo.
Dall’altro lato, Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha manifestato la propria ammirazione per il club, spiegando come la Juventus sia sempre stata una presenza importante nella sua vita. Secondo Ardoino, l’investimento sarebbe stato concepito non solo come un’operazione finanziaria, ma come un atto di supporto verso la continuità e la crescita sostenibile della squadra in un panorama sportivo e mediatico globale in continua evoluzione.
(Redazione)
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