Le azioni cinesi sono state protagoniste di un rally di quattro giorni, sostenute dalle aspettative di nuovi stimoli economici e dalla speranza di un accordo commerciale con gli Stati Uniti. L'indice CSI 300 ha registrato un incremento dello 0,4%, superando le performance del mercato asiatico. Gli investitori attendono l'esito di un'importante riunione dei leader cinesi per discutere ulteriori misure di stimolo. Le tensioni tra le due maggiori economie mondiali potrebbero allentarsi, poiché il presidente Trump ha mostrato apertura a esenzioni tariffarie. Tuttavia, le relazioni commerciali restano tese, con tariffe complessive del 145% imposte dagli Stati Uniti. Diversi investitori globali hanno ridotto l'esposizione ai titoli cinesi a causa delle incertezze.
Ah, le azioni cinesi in rialzo. Quando si parla di stimoli e speranze, sembra che tutti si dimentichino che stiamo parlando di un tirare a campare, mica di una strategia ben congegnata. “Stimoli”, una parola tanto usata quanto il caffè per chi è in astinenza da sonno, ma non vi preoccupate, l'illusione è un ottimo sedativo. Poi ci sono le “speranze di accordo con gli USA”. Ah, le speranze! Sono come i saldi al centro commerciale: un sacco di caos e la sensazione che stai per fare l'affare del secolo, ma torni a casa con un paio di calzini spaiati.
Le azioni di Hong Kong si comportano come un adolescente indeciso: “Salgo, scendo, ma sai che ti dico? Faccio il 2.7% perché oggi mi sento in vena”. E poi, il CSI 300 Index che gioca a fare il risollevato: giusto un 0.4% per farci illudere che siamo tutti sull’ottovolante dell’economia. Oh, ma non temete, c'è sempre un “incontro di giovedì” dove i capoccia discutono di stimoli. Sembra quasi la riunione condominiale dove si parla sempre di rifare il tetto che perde, ma si finisce per decidere di mettere un secchio.
Ora, Trump e i suoi 145% di dazi. Qualcuno dica al signore che la matematica non è un'opinione, ma alla fine basta un suo “essere flessibile” e tutti pronti a ballare sulle note di “Forse facciamo pace”. Certo, avete capito bene, “forse”. Intanto, nel frattempo, la Cina gioca a mosca cieca con il “combatteremo fino alla fine” e il “però parliamo anche”. Praticamente una telenovela, solo che ogni episodio costa un occhio della testa.
Gli investimenti globali, intanto, si dimostrano più scettici di un gattino davanti a un cetriolo: vendono e scappano, nonostante il rimbalzo.
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Tenetevi stretti i vostri soldi, perché tra stimoli, dazi e speranze, il mercato è più simile a una giostra rotta che a un porto sicuro. E ricordate, se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, di solito è una fregatura.
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