Pensione, addio dal 2026 all'uscita a 62 anni? Sì, ma non per tutti

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 28/10/2025 10:15

Pensione, addio dal 2026 all'uscita a 62 anni? Sì, ma non per tutti

Nella bozza della Manovra di Bilancio 2026 alcune formule di uscita anticipata non saranno rinnovate per il prossimo anno.

Ma appunto, "alcune": molte altre opzioni anticipate, salvo eventuali nuove disposizioni, rimarranno disponibili anche nel 2026. Il problema, semmai, è che l'accesso a queste soluzioni previdenziali sarà solo per alcuni lavoratori.

Vediamo nel dettaglio come cambieranno le pensioni nel 2026 e, soprattutto, chi (e come) potrà andare in pensione a 62 anni anche il prossimo anno.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.

Pensione, addio dal 2026 all'uscita a 62 anni: in quali casi

Iniziamo prima a parlare delle pensioni che non ci saranno più nel 2026.

Al momento, nella bozza della Manovra di Bilancio 2026 non c?è alcuna indicazione sul futuro di Opzione Donna e Quota 103, entrambe accessibili fino al 31 dicembre 2025.

Se la bozza non subirà modifiche nelle prossime settimane, vorrà dire che nel 2026 Opzione Donna e Quota 103 non saranno più disponibili.

Ad oggi il motivo della loro cancellazione non è del tutto chiaro, ma molto probabilmente dipende dal loro mancato successo.

Basti vedere i recenti dati dell'INPS: nel 2024 Opzione Donna è stata richiesta da appena 4.784 lavoratrici, e Quota 103 da 14.868 lavoratori. L'anno prima, invece, Opzione Donna è stata richiesta da 12.763 lavoratrici, per Opzione Donna e 23.249 per Quota 103.

Detto ciò, chi intende usufruirne dovrà presentare domanda entro la fine dell?anno, ovviamente avendo maturato i requisiti richiesti.

Nel caso di Quota 103, la misura consente di smettere di lavorare anticipatamente (appunto a 62 anni) solo a chi ha maturato almeno 41 anni di contributi.

Mentre Opzione Donna permette il ritiro a 61 anni di età (o a 59 anni se con due o più figli a carico) alle lavoratrici che abbiano maturato 35 anni di contributi, e che rientrino in alcune condizioni particolari (invalidità al 74%, caregiver o licenziate da grandi aziende).

Pensione, chi non dovrà dire addio dal 2026 all'uscita a 62 anni

Fortunatamente, ci sono altre pensioni che al momento risultano disponibili nel 2026.

Tra queste l'Ape Sociale, che consente di ritirarsi a 63 anni e cinque mesi con almeno 30-36 anni di contributi, ma solo se si rientra in specifiche categorie (disoccupati di lungo corso, caregiver di un familiare disabile convivente, invalidi civili, o addetti a mansioni gravose).

Un?altra possibilità è con Quota 97,6. Riservata ai lavoratori gravosi, consente di andare in pensione quando la somma di età anagrafica e contributi raggiunge 97,6, con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età e almeno 35 anni di contributi.

Per chi rientra in categorie specifiche (disoccupati, invalidi, caregiver o lavoratori in mansioni usuranti/gravi), esiste anche la Quota 42, che richiede 41 anni di contributi, di cui 12 mesi versati prima del compimento dei 19 anni, con almeno una settimana entro il 31 dicembre 1995.

Infine, altra uscita utile per ritirarsi prima dei 62 anni è la Pensione Anticipata, a patto di avere maturato 42 anni e 10 mesi di contributi (se lavoratori) e 41 anni e 10 mesi (se lavoratrici) prima del 2027.

Pensione, addio dal 2026 all'uscita a 62 anni per tutti: un futuro possibile

Al di là delle misure qui elencate, è difficile immaginare nuove possibilità di ritiro anticipato a 62 anni in futuro.

Già la bozza della Manovra di Bilancio 2026 ha eliminato la possibilità di pensionamento a 62 anni tramite Quota 103 e Opzione Donna. quindi prevedibile che altre misure di uscita anticipata possano essere gradualmente cancellate negli anni a venire.

Così facendo, nei prossimi anni l'età media effettiva di pensionamento si innalzerà ulteriormente, andando oltre alla soglia odierna, che nel 2024 è stata pari a 64,8 anni secondo l?INPS.

Ma la situazione peggiorerà ulteriormente nel 2027, quando cambieranno i requisiti sia per la pensione anticipata sia per quella di vecchiaia.

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