Negli ultimi giorni il settore farmaceutico negli USA è stato al centro dell’attenzione per alcuni eventi chiave e per l’andamento positivo di alcuni titoli a Wall Street.
Dazi e risposta del mercato
Il presidente Trump ha annunciato dazi al 100% su prodotti farmaceutici di marca importati, a meno che le aziende non investano in nuovi stabilimenti produttivi negli Stati Uniti. Questo ha generato inizialmente apprensione nel settore, ma molte aziende hanno già annunciato investimenti in produzioni locali, attenuando l’impatto negativo. Di conseguenza, i titoli di giganti come Eli Lilly, Biogen, Johnson & Jhonson, Pfizer ed altre società del settore hanno registrato lievi rialzi, spinti dal rafforzamento della produzione domestica.
Svolta strategica nel settore farmaceutico
Martedì 30 settembre, è stato siglato un importante accordo tra Pfizer e l'amministrazione Trump che prevede la riduzione dei prezzi dei farmaci per Medicaid in cambio di un significativo investimento da parte di Pfizer negli USA (70 miliardi di dollari).
L'accordo segna una nuova era per il settore farmaceutico, con effetti immediati e positivi sui mercati. Dopo l'intesa il comparto ha visto una forte ripresa, con l'indice Stoxx Europe 600 Health Care che è salito del 5,25%.
Il cuore dell'accordo riguarda una moratoria sui dazi che rischiavano di colpire pesantemente l'industria. Pfizer, in particolare, ha accettato di ridurre i prezzi di alcuni farmaci fino all'85%, vendendoli direttamente al consumatore attraverso la piattaforma TrumpRx. L’obiettivo è offrire terapie a prezzi simili a quelli internazionali, risolvendo una delle principali criticità del governo statunitense.
Modello da replicare?
Questo modello potrebbe presto essere replicato da altri giganti del settore come GSK, Novartis e Merck, che stanno già trattando con le autorità statunitensi per evitare l'introduzione di dazi sui farmaci. Con il rischio di un aumento del 100% dei dazi sui farmaci importati, le aziende farmaceutiche si sono mosse velocemente per trovare soluzioni vantaggiose per entrambe le parti, dimostrando che il dialogo può evitare misure protezionistiche dannose.
In sintesi, l'accordo tra Pfizer e Trump rappresenta un passo verso l'innovazione e una maggiore accessibilità alle terapie, con un settore pronto a rinnovarsi e a rafforzare la sua posizione negli Stati Uniti.
Exploit dei farmaceutici USA
Il settore ha beneficiato di un sentiment positivo, con Wall Street che ha chiuso le ultime sedute in rialzo, trainata dal comparto sanità.
Biogen supera il +10%, con situazione tecnica e scambi delle ultime sedute ottimali. Buona tendenza e stabilità.
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Splende il sole su Eli Lilly & Company (+8.18%). Dal profondo minimo dell'8 agosto ed un ulteriore gap down registrato a fine settembre il titolo riconquista la quotazione di inizio maggio sopra agli 825 dollari per azione.
Pfizer realizza un ottimo +13% nelle ultime 4 sedute. Il grafico radar mette in evidenza : Situazione tecnica, volumi e stabilità ottimali!
Rally esplosivo su Johnson & Jhonson che riconquista i massimi di aprile 2022 a quota 186 dollari per azione.
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Nuovo record per Abbvie a 224.38 dollari per azioni : +10% sulle ultime tre sedute.
Altre aziende come AstraZeneca, Merck, Sanofi hanno registrato rialzi significativi, confermando la fiducia degli investitori nella nuova strategia.
(Redazione)
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