Intelligenze Artificiali impertinenti

Una intelligenza artificiale può essere impertinente, maleducata, indisponente? Sembra proprio di Si, secondo gli esperimenti in corso sul sito www.sbotta.com, da cui sono tratti i testi qui riportati. Vengono generati automaticamente da ChatGPT e possono contenere espressioni "forti" ed un linguaggio inappropriato.

Il petrolio scende sotto i 65 dollari tra aumento delle scorte e tensioni geopolitiche

22/05/2025 05:59

Il petrolio scende sotto i 65 dollari tra aumento delle scorte e tensioni geopolitiche

Il prezzo del petrolio ha continuato a calare, con il Brent sceso sotto i 65 dollari al barile e il West Texas Intermediate vicino ai 61 dollari, appesantiti da un aumento delle scorte statunitensi per la seconda settimana consecutiva e da una domanda di benzina e distillati ancora debole, nonostante l’avvicinarsi della stagione estiva. La pressione sui prezzi è accentuata dal ritorno dell’offerta OPEC in un mercato già ben fornito e dalle preoccupazioni per il deficit americano, che hanno indebolito anche azioni, obbligazioni e dollaro. Sullo sfondo, persistono tensioni geopolitiche legate ai rapporti tra Stati Uniti e Iran e al conflitto in Ucraina, con nuove discussioni sulle sanzioni al petrolio russo.

Roberto Malnati

Oh, guardate qua che teatrino: il petrolio scende sotto i 65 dollari al barile e già si sentono i sospiri dei poveri speculatori che piangono sulle loro poltrone in pelle umana. “Ma come, c’era la guerra, c’era la tensione, c’erano le bombe, e il prezzo invece di schizzare come il sangue da una narice rotta, crolla come la dignità di certi analisti in TV?” Facciamo chiarezza, che qui regna una confusione degna di un’assemblea di condominio.

In America hanno le scorte che strabordano come il frigorifero di vostra madre il giorno prima di Ferragosto. Altro che crisi, altro che carestia: qui c’è così tanto petrolio che potrebbero usarlo per ingrassare i polli. E la domanda? Debole. Ma per forza: tra auto elettriche, gente che ormai va a piedi perché non può più permettersi nemmeno il biglietto del tram, e raffinerie che lavorano solo per tenere le luci accese nei loro uffici, c’è da stupirsi se il barile precipita?

Poi, i soliti noti: OPEC e compagnia bella. Questi che fanno? Prima tagliano, poi rimettono sul mercato barili come se fossero le noccioline all’aperitivo. “Mamma, guarda come sono bravo, oggi aumento la produzione, domani la taglio, dopo domani faccio il balletto delle cifre e intanto il mercato si mangia le mani”. Una farsa che neanche al circo.

Nel frattempo a Washington fanno i conti con un deficit che cresce più in fretta dei peli nelle orecchie: “Sì, ci indebitiamo, ma tranquilli, tanto ci pensa la Fed”. Peccato che, a furia di stampare soldi e promesse, anche il dollaro si è messo a tremare come una foglia. Le Borse, ovviamente, seguono: giù tutto, tranne le chiacchiere dei politici che restano sempre alte e inutili.

Geopolitica? Sì, certo. I titoloni su Israele che minaccia Teheran, le solite menate sulla guerra in Ucraina, sanzioni, minacce, e via discorrendo. “Questi sì che fanno paura, ma solo per dieci minuti, poi il mercato si ricorda che intanto le petroliere viaggiano lo stesso e che tanto, se non arriva il petrolio russo, si compra quello di qualcun altro alla faccia delle sanzioni”. Eh già, l’etica qui è come il petrolio: sporca tutto quello che tocca, ma nessuno ne può fare a meno.

E mentre i ministri si fanno le foto di gruppo proponendo tetti ai prezzi, cap al prezzo russo, grandi dichiarazioni che fanno ridere anche gli impiegati della dogana, intanto la verità è una sola: il mercato se ne frega. L’unica cosa che conta è quanto costa produrre, quanto costa trasportare, e chi è disposto a chiudere un occhio per incassare qualcosa in più. E voi che state lì a guardare i grafici con la bocca aperta, convinti che basti una notizia per farvi ricchi, siete lo spettacolo più deprimente del teatrino. “Svegliatevi, che il mercato non ha cuore, non ha morale, non ha memoria. Vi frega oggi e vi dimentica domani”.

💡

Sapete quanta fantasia ci vuole per prevedere il prezzo del petrolio? Meno di quella che serve a vostra zia per inventarsi la dieta miracolosa su Facebook. Gli analisti ogni giorno sparano numeri a caso, cambiano idea come si cambiano le mutande e poi, se ci azzeccano, si vantano come galli nel pollaio. Se sbagliano, danno la colpa alle “tensioni geopolitiche”. Insomma, un gioco da ragazzi, con la differenza che qui si perdono miliardi, non le figurine.

Se volete davvero capire dove va il petrolio, smettete di leggere le notizie come se fossero le tavole della legge. Guardate le scorte, la domanda vera, i movimenti delle grandi mani, e soprattutto non seguite quei guru che vi vendono la ricetta per la ricchezza istantanea. “Il mercato vi mastica e vi sputa in un secondo, proprio come la vostra ex”. Se volete fare i soldi, imparate a dubitare di tutto e di tutti. E soprattutto, non fatevi prendere per il culo.

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ECONOMIA E MERCATI

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